Secondo diversi analisti, nel secondo timestre di quest’anno l’Italia ha rilevato un’importante crescita del turismo che ha spinto sopra le attese la crescita economica e il PIL del Paese. Anche Spagna e Francia hanno registrato un fenomeno di questo tipo con la crescita delle presenze rispetto agli anni passati. L’incognita rimane per l’andamento del terzo trimestre che conterà dei dati dell’intera stagione estiva.
La Germania, invece, non è riuscita a crescere come gli altri Paesi in esame e gli analisti prevedono un ulteriore peggioramento delle prospettive. Il PIL dell’Eurozona è cresciuto del +0,7% nel secondo trimestre conseguentemente all’allentatamento delle restrizioni sul coronavirus nei vari Paesi, molto più forte dell’aumento del +0,1% prevista dagli economisti.
I Paesi dell’Europa meridionale hanno fatto molto meglio rispetto alle previsioni: il PIL francese è cresciuto del +0,5% da aprile a giugno 2022, con ottime performance per le vendite estere che che hanno aiutato l’economia a riprendersi da una contrazione del primo trimestre del -0,2%.
La crescita italiana del +1% è stata molto più forte del previsto, mentre la Spagna è cresciuta del +1,1% dopo una modesta espansione del +0,2% nei tre mesi precedenti. Gli economisti si aspettavano, in media, che la crescita trimestrale della Francia sarebbe aumentata di appena il +0,2% nel secondo trimestre, dopo la contrazione di inizio anno.
La crescita italiana era prevista di appena il +0,3%, della Spagna del +0,4% e della Germania del +0,1%. Allo stesso tempo permangono i rischi di recessione, con l’inflazione ha raggiunto un nuovo massimo dell’8,9% nell’anno fino a luglio, in aumento dall’8,6% di giugno, aumentando la probabilità che l’aumento dei tassi di interesse, insieme alla guerra in Ucraina, possa affossare la crescita durante la seconda metà dell’anno.
Andrew Kenningham, economista di Capital Economics, ha affermato che la produzione del secondo trimestre dell’eurozona “sarebbe di gran lunga il miglior tasso di crescita trimestrale per un pò”. Ha aggiunto: “La notizia che l’inflazione è stata ancora una volta più alta del previsto sottolinea solo che l’economia sta attraversando un periodo molto difficile. Ci aspettiamo che una recessione inizi entro la fine dell’anno”.
Gli indicatori di fiducia dei consumatori dell’Eurozona sono già ai minimi storici, con più famiglie che affermano che ritarderanno gli acquisti importanti. A questo proposito Confesercenti ha diffuso una stima secondo cui l’impatto dell’inflazione farà sì che i consumi delle famiglie italiane nel trimestre estivo dovrebbero calare di 800 milioni di euro rispetto all’estate scorsa. E senza un rallentamento dell’inflazione, il gap è destinato ad allargarsi in autunno, con una perdita di -2,1 miliardi di euro di consumi concentrata nell’ultimo trimestre dell’anno.
“Sono tornati indietro tutti gli stranieri dopo due anni”, ha detto Marina Lalli, presidente della Federazione nazionale delle industrie dei viaggi e del turismo. “Eravamo preoccupati che senza cinesi e russi avremmo potuto avere problemi, ma non sta succedendo ciò che temevamo”.
Le pressioni inflazionistiche stanno però smorzando la domanda interna, mentre crescono le preoccupazioni per l’aumento del costo della vita: “Gli italiani hanno paura di spendere soldi”. Sulla stessa lunghezza d’onda il ministro del Turismo Massimo Garavaglia. “L’industria del Turismo traina il Pil: lo aveva detto il Fondo monetario, lo ribadisce l’Istat - sostiene - la conferma di come il settore sia tra i più brillanti a stimolo della crescita viene dall’analisi dell’andamento del Pil negli altri Paesi con più o meno vocazione turistica, come la Spagna e la Francia. I dati del prossimo trimestre per l’Italia saranno ancora più positivi. Non foss’altro perché la stagione estiva 2022 verra’ ricordata come la migliore di sempre: sopra i livelli del 2019″.
Fonte: a cura della redazione di Exportiamo, redazione@exportiamo.it
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