Secondo un’analisi della Federazione Italiana Industriali dei Tessili Vari e del Cappello su dati Istat, nel primo trimestre di quest’anno, il settore dei cappelli Made in Italy ha evidenziato un andamento molto positivo, registrando numeri in crescita nei diversi segmenti nonostante la quinta ondata della pandemia e la guerra tra Russia e Ucraina.
In particolare, il segmento dei berretti ha rilevato un complesso di vendite estere pari a 84,3 milioni di Euro, in crescita del +42% sul 2021, del +105,5% rispetto al 2020 e del +103,4% sul 2019. Positive anche le performance dei cappelli di paglia, che avevano subito una brusca frenata durante la pandemia a causa del calo dei flussi turistici, che hanno registrato esportazioni pari a 7,5 milioni di Euro, in crescita del +27,6% sul 2021, +5,1% rispetto al 2020, tuttavia ancora a -15,5% sul 2019.
Come si registra ormai da anni, il principale mercato di sbocco per il settore si conferma la Svizzera, dove sono presenti le piattaforme logistiche e distributive delle principali multinazionali del lusso; Si evidenzia inoltre che il mercato svizzero è cresciuto del +9,5% sul 2021, a 16,4 milioni di euro, in forte recupero sia sul primo trimestre 2020 (+173%), che sullo stesso periodo del 2019 (+84,7%).
Stabili alle prime posizioni, come nelle precedenti stagioni pre-Covid, i mercati di prossimità europei come la Francia, che sorpassa la Germania e passa al secondo posto (11,2 milioni di Euro, +51,4% rispetto al 2021, +102,2% rispetto al 2020 e +125,8% sul 2019), mentre il mercato tedesco passa in terza posizione con 9,7 milioni di Euro (+42,9% sul 2021, +116,2% sul 2020 e +106,2% sul 2019). Bene la Spagna, che sale di una posizione (3,6 milioni di Euro, +70,9% rispetto al 2021, +61,6% sul 2020 e + 42,3% sul 2019).
Si evidenzia infine il forte recupero degli Stati Uniti (7,7 milioni di euro, +61,3% sul 2021, +167,9% sul 2020 e +216,4% sul 2019), mentre il Regno Unito torna in positivo per la prima volta dopo la Brexit con 3,9 milioni di euro (+32,6% sul 2021), sebbene ancora a -13,3% rispetto al 2020 e a -15,9% sul 2019. Per quanto riguarda il continente asiatico, la Corea del Sud fa un balzo di due posizioni, realizzando un fatturato di 2,9 milioni di Euro (+115,9% sul 2021, +230,8% sul 2020 e +650,8% rispetto al periodo gennaio-marzo 2019) e superando così il Giappone (2,8 milioni di Euro, +71% rispetto al primo trimestre 2021, +229,7% sul 2020 e +212,9% sul 2019).
Fonte: a cura della redazione di Exportiamo, redazione@exportiamo.it
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