Nonostante l’incertezza che attualmente domina sui mercati internazionali, cresce nei primi 4 mesi del 2022 l’export italiano di vini, distillati, liquori e aceti. Questi i primi dati dell’anno sul settore emersi da uno studio dell’Osservatorio Federvini.
Secondo l’analisi, le esportazioni sono aumentate nel primo quadrimestre dell’anno del +12% per il comparto vini, +45% per il settore spirits e +4,1% per il settore degli aceti. Gli acquisti nel mercato interno invece rilevani primi segnali di rallentamento a causa del quadro economico in peggioramento. Infatti, le vendite al dettaglio nel nostro Paese rilevano un calo del -9,6% per i vini, del -5% per gli spiriti e del -4,3% per gli aceti rispetto al 2021.
I dati evidenziano, invece, come i consumi al di fuori dell’ambito domestico siano in aumento, effetto di minori restrizioni legate alla pandemia, tuttavia ancora distanti dalle performance del 2019. “È un momento di grande incertezza – ha commentato la presidente di Federvini, Micaela Pallini –. È necessario un confronto aperto e trasparente con il Governo e le filiere produttive: nessun settore si salva da solo. Noi chiediamo interventi di struttura e misure di mercato, in termini di semplificazioni, promozione e supporto a lungo termine per il nostro export”.
Durante la presentazione di quest’analisi, Federvini ha sottolineato come sia diventato necessario intervenire su questioni normative non più rimandabili, l’alleggerimento degli oneri burocratici e gli incentivi fiscali, con l’obiettivo di migliorare la competitività delle aziende italiane sui mercati internazionale. “Sulle semplificazioni - ha aggiunto la presidente del Gruppo Vini di Federvini, Albiera Antinori - possiamo fare molte cose. In Italia dovremmo completare il processo di digitalizzazione del settore vino, collegando lo schedario viticolo al registro telematico. In Europa occorre completare l’armonizzazione del mercato interno sulle vendite a distanza, oggi rese difficoltose dagli adempimenti burocratici che rendono davvero complicato il commercio elettronico dei nostri prodotti”.
Infine, è stata al centro del dibattito la tematica sulla tutela del Made in Italy dalle contraffazioni. “Riteniamo che la tutela delle indicazioni geografiche - ha concluso il presidente del Gruppo Aceti di Federvini, Giacomo Ponti - debba essere una delle priorità fondamentali del Governo Italiano. Quanto accaduto con i casi Prosek e aceto balsamico sloveno ci mostra come, anche in Europa, non manchino attacchi ai nostri prodotti di punta. Ci auguriamo che in tutte le sedi i nostri rappresentanti difendano fermamente questo principio. Sul caso sloveno, purtroppo, stiamo ancora aspettando che il Governo dia il via libera all’apertura del contenzioso con la Slovenia, che in questi mesi ha già immesso nel mercato prodotti etichettati come ‘aceto balsamico’”.
Fonte: a cura di Exportiamo, redazione@exportiamo.it
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