È ormai chiaro a tutti che la digitalizzazione e l’e-commerce hanno cambiato le abitudini d’acquisto dei consumatori, obbligando chi si occupa di commercio a riorganizzare le proprie risorse e i propri canali di distribuzione. Ecco quali saranno, secondo uno studio di Tiendeo, le principali tendenze nel modo del retail nel 2022 che non potranno essere ignorate.
La digitalizzazione ha delineato nuovi scenari in cui i canali offline e quelli online sono sempre più integrati l’un l’altro. L’uso della rete ha, infatti, modificato le abitudini d’acquisto dei consumatori: secondo gli ultimi dati di Shopping Index, nel 2021 il traffico online è aumentato di oltre il 40% mentre gli acquisti del 50% rispetto all’anno precedente, sia da dispositivo mobile che da desktop, tendenza che sicuramente è destinata a crescere.
Il settore retail, quindi, ha dovuto riorganizzare le proprie strategie per poter sfruttare al meglio i trend che ormai caratterizzano il commercio internazionale. Uno studio di Tiendeo ha evidenziato che il 2022 consacrerà alcune tendenze che già negli anni precedenti stavano cominciando a farsi strada ma che, con l’accelerazione della digitalizzazione, si affermeranno definitivamente nel corso di quest’anno.
Ecco quali saranno i trend che esploderanno nel corso del 2022:
Omnicanalità
Nel 2022 scommetterà meno sui media tradizionali e sempre di più sui canali digitali, sul digital marketing e sui social network; ciò porterà ad offrire ai propri acquirenti un’esperienza omnicanale che li coinvolga attraverso ogni touchpoint a disposizione, sia esso il negozio fisico che quello digitale.
Social Selling
I social network saranno sicuramente un mezzo di supporto all’e-commerce su cui sempre più brand e retailer punteranno, affidandosi prevalentemente ad influencer, brand ambassador e KOL.
Si è notato, infatti, che il social commerce offre ai marketers non soltanto l’opportunità di incrementare le vendite e le visite al proprio sito internet, ma anche di capire le preferenze dei propri acquirenti, acquisendo dati sulla propria audience e coinvolgendola con contenuti accattivanti.
Sfruttare al massimo la tecnologia
Il retail sfrutterà sempre di più l’intelligenza artificiale e punterà su soluzioni tecnologiche all’avanguardia, come ad esempio l’assistenza virtuale alle vendite o negozi cashless che prevedono un utilizzo di risorse umane ridotte al minimo.
Alcuni esempi sono i supermercati senza cassa o con cassa automatica che, sebbene non siano più una grande novità, sono sempre più numerosi a livello globale.
Decisamente più innovativi, invece, gli store che sfruttano la realtà virtuale per rendere l’esperienza d’acquisto dei propri clienti più fluida; a tal proposito, novità assoluta nel mondo del retail è l’utilizzo di camerini virtuali: il cliente tramite il suo smartphone deve solo selezionare modello, colore, taglia dell’indumento desiderato e, se le opzioni di vestibilità dello stesso sono disponibili, si ha la possibilità di visualizzare il proprio avatar con indosso l’abito scelto senza la necessità di provarlo direttamente.
Puntare sull’esperienza
Da ciò si evince che, ormai, il negozio tradizionale lascia il posto a stores che, grazie alle nuove tecnologie, puntano a colmare il divario tra l’offline e l’online e a offrire ai propri acquirenti un’esperienza indimenticabile coinvolgendoli emotivamente.
Cambia così l’esperienza d’acquisto: sebbene i negozi fisici continuino a riscuotere consensi, lo shopping diventa un’esperienza memorabile e fluida e il digitale svolgerà un ruolo da protagonista. Ciò avrà sicuramente delle ripercussioni su strutture come centri commerciali, i quali cesseranno di essere punti di passaggio per diventare luoghi di intrattenimento al fine di attirare il pubblico verso il negozio fisico di un determinato prodotto o brand.
Maggiore attenzione alla sostenibilità e all’economia circolare
Dulcis in fundo, l’attenzione sempre maggiore dei consumatori nei confronti dell’ambiente spingerà retailer e brand ad adottare una strategia sempre più responsabile.
Il mercato del second-hand, già in voga, continuerà a crescere e, nel corso del 2022, si punterà a conciliare potere d’acquisto e tutela dell’ambiente grazie ad una politica sostenibile di rifiuti zero. Alcuni stores hanno da tempo puntato su una strategia del genere, come ad esempio Ikea che con il suo Green Friday ha trovato un modo per incentivare il riciclo a discapito dello spreco, offrendo agli acquirenti una valutazione del 50% in più sull’usato. Tuttavia, si potrebbero intraprendere anche strade più semplici, come ad esempio l’impegnarsi a ridurre o eliminare l’utilizzo di volantini cartacei e/o componenti in plastica dai propri prodotti.
Queste sono alcune delle strategie da poter utilizzare al fine di integrare online e offline. Permettono di innovare l’esperienza d’acquisto rendendola più coinvolgente per i consumatori e di costruire con quest’ultimi una relazione longeva, fidelizzandoli tramite una forte connessione emotiva.
Fonte: a cura di Exportiamo, di Roberta Russo, redazione@exportiamo.it
© RIPRODUZIONE RISERVATA