Comprare nel Metaverso: la Nuova Tendenza che sta Spopolando nel Real Estate Virtuale

Comprare nel Metaverso: la Nuova Tendenza che sta Spopolando nel Real Estate Virtuale

09 Febbraio 2022 Categoria: Real Estate & Infrastrutture

Comprare nel Metaverso sembra essere la soluzione più in voga del momento per investire nell’innovativo mondo del web 3.0 e del Real Estate Virtuale. Ma cos’è il Metaverso e come vi si acquista? Scopriamolo insieme.

Da qualche mese a questa parte si sente parlare con sempre più frequenza di criptovalute, terreni virtuali in vendita, e guadagni futuri sul Metaverso. Fino a poco tempo fa, solamente i “gamers” acquistavano case, item e oggetti vari nel mondo virtuale, mentre oggi c’è chi ci investe denaro vero. Addirittura, per via dell’acquisto massiccio di spazi e costruzioni digitali in questo mondo, si parla di vero e proprio “boom immobiliare”.

Ma cos’è esattamente il Metaverso e come funziona?

Con “Metaverso” si intende un insieme di mondi virtuali, più o meno realistici e più o meno 3D, in cui gli utenti hanno modo di muoversi grazie a un’esperienza digitale immersiva.

Il termine è stato coniato da Neal Stephenson in Snow Crash (1992), libro di fantascienza che descrive una sorta di realtà virtuale condivisa tramite internet, dove si è rappresentati in tre dimensioni attraverso il proprio avatar.

Lì si costruiscono palazzi personalizzati, si percorrono strade, si fa amicizia come sui social network, si dialoga, si gioca e si partecipa ad eventi di vario tipo. Ovviamente, si fa pure shopping e si concludono affari. In sostanza, il Metaverso è una rappresentazione spaziale di internet: delle vere e proprie città, o regioni, in cui le persone possono incontrarsi, lavorare e giocare.

Nato inizialmente come un progetto del tutto futuristico, paradossalmente nell’ultimo anno ha subito quasi una vera e propria “materializzazione”, grazie soprattutto a Mark Zuckerberg, amministratore delegato di Facebook, che il 28 ottobre 2021 ha annunciato il cambio del nome dell’azienda in Meta, affermando che “il metaverso raggiungerà un miliardo di persone in un decennio, creando milioni di posti di lavoro.”

Un nuovo Far West virtuale?

Di conseguenza, come una qualsiasi altra nuova terra da ripopolare, il primo step riguarda certamente la decisione di quali aree suddividere e come sfruttarle, attraverso la distribuzione e la vendita di terreni, detti land. Potremmo definire i land come dei veri e propri spazi virtuali, dove all’interno è possibile dare vita ad attività sociali: aprire un parco giochi, organizzare corsi ed eventi, oppure magari semplicemente decidere di affittarlo a qualcun altro.

Al momento, le piattaforme virtuali più famose del Metaverso dove è possibile acquistare terreni sono due: The Sandbox e Decentreland. Entrambe, per ora, mettono a disposizione un numero limitato di aree di terreno, monitorando costantemente l’evoluzione delle domanda, al fine di adattare i lotti al loro uso più facilmente commercializzabile, e mantenendo il loro valore quanto più possibile entro determinati range prestabiliti. Ad oggi, il numero degli appezzamenti di land disponibili su The Sandbox si aggira intorno a 90.000, mentre per quanto riguarda Decentreland all’incirca è poco più di 160.000.

E mentre noi – affascinati o preoccupati – cerchiamo ancora di capirci qualcosa, c’è già chi prova a speculare su queste nuove realtà, con investimenti milionari che nei prossimi anni potrebbero diventare molto redditizi.

Ad esempio, è il caso della società Tokens.com, che a ottobre ha investito 1,7 milioni di dollari in terreni nel Metaverso o di Republic Realm, un costruttore virtuale che ha di recente pagato ben 4,3 milioni di dollari per 2.500 lotti di terreno digitale in 19 mondi in Sandbox.

La scommessa che molte società immobiliari oggi fanno, è quella di provare a pensare a come riuscire ad applicare, ai mondi virtuali, le stesse regole studiate per il mercato tradizionale, provando a considerare schemi e strutture in grado di favorire in qualche modo la vendita di alcuni elementi, a dispetto di altri. Prove che, in realtà, in parte sono già state realizzate dagli stessi creatori del Metaverso. Decidere di acquistare un determinato terreno, infatti, vicino ad un personaggio famoso del mondo dello spettacolo, o un grande economista magnate della finanza mondiale, oggi sta già portando effettivamente i suoi frutti.

Inoltre, se fino a poco tempo fa, gli utenti del Metaverso investivano acquistando terreni solo ed esclusivamente attraverso l’utilizzo di monete virtuali, oggi una buona fetta delle vendite avviene anche tramite denaro reale. E questo ha messo in moto e rafforzato ulteriormente negli sviluppatori del Metaverso, anche un altro concetto, quello della gestione open space di più lotti di superficie edificabile. Acquistandone più di uno infatti, sarà possibile accedere ad un Real Estate, cioè un gruppo di appezzamenti in formato 3×3, 6×6, 12×12 o 24×24. Gestendo più Estate da più giocatori, andranno addirittura in un futuro a trasformarsi in un aggregato vero e proprio di lotti, chiamato District (distretto).

Come Comprare un Terreno Virtuale nel Metaverso?

Acquistare un terreno sul Metaverso è abbastanza semplice. Basterà infatti registrarsi alla piattaforma di gioco prescelta, accedere con il proprio avatar e partire sin da subito controllando i terreni e tutti gli oggetti in vendita presenti all’interno dell’apposito catalogo, consultabile gratuitamente, per verificarne disponibilità e prezzi.

Una volta presi in considerazione fattori come tipologia di vicinato, dimensioni del terreno e possibili sviluppi futuri, si può procedere all’acquisto tramite criptovalute NFT, ovvero la nuova moneta virtuale, collegando un crypto-wallet (portafogli di criptovalute) ed avendo a disposizione le rispettive valute (SAND per The Sandbox e MANA per Decentraland).

Siamo ancora agli inizi, ma se l’avvento del Metaverso avverrà effettivamente in maniera così dirompente e massiva, come molti sembrano pronosticare, allora probabilmente l’investimento potrebbe portare davvero dei buoni frutti, a patto che però non sia solo tutta una grande bolla.

Fonte: a cura di Exportiamo, di Miriam Castelli, redazione@exportiamo.it

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