Startup Innovative: Grande Fermento e Investimenti da Record in America Latina

Startup Innovative: Grande Fermento e Investimenti da Record in America Latina

17 Gennaio 2022 Categoria: Tecnologia & Innovazione

Il 2021 è stato un anno da record per le startup latinoamericane e il Brasile domina questo ecosistema. Di 18 nuovi unicorni, 9 sono del paese verde-oro.

Quando si pensa allo sviluppo tecnologico, l’America Latina non è la prima area geografica a venire in mente. Eppure, sono numerose le startup che hanno investito in tecnologia e innovazione e che oggi stanno superando i confini nazionali e regionali, alla conquista di Stati Uniti ed Europa.

Sono proprio gli Stati Uniti che fanno la parte del leone quando si parla di startup innovative, ma a livello mondiale c’è grande fermento in questo ambito. Nel 2021 sono nati tre nuovi unicorni in Africa e per l’America Latina è stato un anno decisivo, con investimenti da record e numerosi attori internazionali interessati alle aziende locali. Se fino al 2018, l’Argentina era l’unico paese con aziende che valevano più di 1 miliardo di dollari (Mercado Livre e Decolar), oggi la situazione è completamente diversa. Solo nel 2021, 18 startup hanno ricevuto una valutazione di oltre $ 1 miliardo, diventando gli unicorni più nuovi della regione. Tra tutti, il Brasile è lo stato che ha visto nascere più unicorni nell’ultimo anno, ben 9, seguito da Messico, Argentina e Cile.

Tra gli investitori, soprattutto nelle startup più grandi, le aziende straniere sono quelle che investono di più. Prima tra tutte, la giapponese Softbank ha investito in ben 13 unicorni latinoamericani, sebbene siano gli Stati Uniti a detenere il titolo di mercato più attivo. Tra i 15 maggiori investitori, 8 sono statunitensi.

Secondo i dati di Sling HUB, il Paese verde-oro attualmente rappresenta circa il 77% del mercato, con quasi 18.000 startup, e riceve il 70% degli investimenti dell’intera regione sudamericana. Lo studio si basa sulle informazioni relative a 7 paesi, considerati i più rappresentativi: Brasile, Messico, Colombia, Cile, Perù, Uruguay e Argentina.

Con un’economia di nuovo in crescita, il Brasile è di fatto un terreno fertile per le startup e un punto di partenza per l’espansione in America Latina. Le nuove tecnologie stanno guidando il mercato e lo sviluppo di soluzioni innovative in numerosi settori, dall’automobilistico alla logistica, dal settore della salute all’immobiliare, dal marketing alla vendita al dettaglio. Numerose sono, altresì, le fintech, che cercano di proporre soluzioni per facilitare le operazioni del settore finanziario.

Cosa aspettarsi per il 2022?

Secondo João Ventura, CEO di Sling HUB, nei prossimi anni, il Brasile continuerà ad esercitare il ruolo di leader nell’ecosistema delle startup latino-americane.

Sarà una decennio decisivo per il “passaggio dal mondo tradizionale a quella che è chiamata new economy”, secondo Gustavo Araujo, CEO e co-fondatore della piattaforma Distrito.

Le aziende che hanno messo in atto una transizione digitale e quelle che possono essere definite “native digitali” saranno probabilmente i prossimi leader nel loro settore. Sia il Brasile, sia il resto dell’America Latina stanno vedendo lo sviluppo di aziende più mature, dimostrando al mondo il grande potenziale della regione. La regione offre, infatti, opportunità enormi e numerose aziende si stanno aprendo all’innovazione e alla digitalizzazione e, senza ombra di dubbio, questo è appena l’inizio di una grande trasformazione.

Per quanto riguarda il Brasile, si potrebbe pensare che le prossime elezioni politiche nel paese possano rallentare il mercato, ma in verità i grandi fondi di venture capital sono meno legati alle situazioni macroeconomiche e alle instabilità politiche.

La stima, pertanto, è che la grande iniezione di venture capital che ha interessato l’America Latina nel 2021 continuerà in questo nuovo anno.

Se per i settori più tradizionali c’è più timore ad investire, nel mondo delle startup le opportunità e le possibilità di successo sono elevate, sia per gli italiani che abbiano voglia di investire nelle nuove startup sia per chi stia pensando di aprire la propria startup oltreoceano.

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Fonte: a cura di Exportiamo, di Mariavittoria Petrosino, redazione@exportiamo.it

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