Export delle eccellenze Made in Italy e mondo dello sport sono da anni un binomio interessante. Tra i mercati di destinazione, il Brasile è senza dubbio uno dei più promettenti.

Lo sport, da sempre, svolge un ruolo centrale a livello sociale e culturale. È mezzo di condivisione e inclusione sociale e può in alcuni casi e per alcuni specifici sport, diventare addirittura il simbolo di un Paese. Quando si pensa al Brasile, ad esempio, è comune associarlo al calcio e agli immensi gruppi di tifosi, pronti a fermare qualsiasi attività pur di assistere ad una partita di calcio.

Da quando gli eventi sportivi hanno raggiunto grandi dimensioni e una popolarità diffusa, e non si parla solo delle Olimpiadi, lo sport ha cominciato ad avere anche una grande valenza economica.

In questo articolo, si è già analizzato quanto vale oggi l’industria dello sport in Italia e quanto le vittorie dell’Italia in varie discipline sportive possano avere un effetto trainante per l’export delle eccellenze Made in Italy.

Oggi, il focus sarà su un mercato specifico, il Brasile, famoso per la pratica generalizzata di attività sportiva, ma un po’ meno per la produzione di articoli sportivi. Paradossalmente, il Paese è campione in diverse attività olimpiche, ma importa ancora la maggior parte delle attrezzatture necessarie agli atleti.

Proprio per questo motivo, il mercato verde oro presenta opportunità interessanti per le aziende italiane, che già sono leader nel Paese nel settore agroalimentare, energetico e delle telecomunicazioni.

Il mercato dello sport, che oggi dipende essenzialmente dalle importazioni cinesi, può rivelarsi una destinazione importante per gli articoli sportivi italiani, date le dimensione del Paese e più specificamente dell’industria dello sport.

L’industria dello sport in Brasile

Vediamo più nel dettaglio qualche numero dell’industria brasiliana. Innanzitutto, quando si parla di industria dello sport, ci si riferisce non solo a tutto ciò che riguarda gli atleti, dalle scuole ai club ai centri sportivi, ma anche a tutto il mondo della distribuzione e rivendita di articoli sportivi, degli eventi e della ricerca e sviluppo

A differenza dell’Italia e di altri Paesi i cui medaglieri olimpici sono strettamente proporzionali agli investimenti pubblici in questo settore, il governo brasiliano investe molto poco in programmi sportivi, ma questo non ha significato negli anni delle performance negative. Solo per avere un’idea, in vista delle Olimpiadi di Tokyo, la Russia ha investito ben US$ 10 miliardi, l’Italia US$ 52 milioni e il Brasile poco più di US$ 1 milione. Nonostante ciò, negli anni, il Paese ha guadagnato numerose posizioni e a Tokyo 2020 si è posizionato al 12° posto per numero di medaglie.

Pertanto, è chiaro che se solo il governo investisse di più, il potenziale di questo Paese sarebbe davvero enorme. Oggi, gli sport più praticati sono il calcio, con ben 30 milioni di praticanti, seguito da pallavolo, ping pong e nuoto.

Beach tennis e skate sono, invece, gli sport che stanno vivendo un’esplosione e che sono destinati a crescere nei prossimi anni. Oltre alla pratica delle attività olimpiche, il Brasile è il secondo Paese al mondo per numero di palestre, con circa 40.000 strutture, preceduto solo dagli Stati Uniti. Il numero di utenti, se si considerano anche le svariate attività outdoor, raggiunge i 20,8 milioni. Più del 30% della popolazione pratica attività fisica e si stima che i ricavi del mercato dello sport cresceranno del 5% entro il 2025.

Opportunità nel mercato dello sport

Come si è detto, quasi tutto è importato, dalle tavole da surf, sport praticato dal nord al sud del Paese, alle biciclette, la cui domanda è aumentata esponenzialmente durante la quarantena.

Paradossalmente, il Brasile è campione di vela e di canottaggio e non c’è nessuna produzione di barche nell’intero territorio brasiliano.

Le stesse racchette di beach tennis, richieste sempre più spesso, sono spesso italiane, importate a prezzi altissimi. La conseguenza di non avere una produzione locale, infatti, è proprio l’aumento del prezzo finale di vendita, a causa dell’alta incidenza dei costi di trasporto e dei dazi doganali. Lo skate, ad esempio, che dopo la vittoria alle Olimpiadi della giovane Rayssa Leal ha visto un’esplosione della domanda, fino a poco tempo fa era considerato un giocattolo e tassato come tale. Oggi, dopo il riconoscimento come sport, si è riusciti ad abbassare il dazio dal 20% al 2%.

Una delle sfide, pertanto, sarà proprio rivedere la classificazione doganale di tutti gli articoli sportivi e far sì che le aliquote di importazione siano ridotte, come è avvenuto per lo skate. L’obiettivo, infatti, è ampliare la gamma di prodotti importati per lo sport praticato ad alti livelli e, allo stesso tempo, creare un ambiente sicuro, in cui le aziende straniere si sentano tranquille ad investire e ad aprire le proprie filiali per avviare una produzione Made in Brazil.

Di fatto, aprire una filiale in loco è la miglior soluzione per aggirare i dazi doganali e vendere i propri prodotti a dei prezzi ragionevoli. E sono più di 900 le aziende italiane che hanno una propria filiale in Brasile. Per ciò che concerne il settore delle palestre, il clima è estremamente favorevole.

La Smart Fit, rete di palestre ormai diffusa in tutta l’America Latina di cui possiede circa il 13% del mercato, si è quotata in borsa a luglio e le previsioni sono più che positive per il futuro. Allo stesso tempo, Gympass, che offre ai suoi abbonati un pass per diverse strutture e attività sportive, ha visto un nuovo aumento di capitale ed è oggi valutata US$ 2,2 miliardi.

Il settore della moda fitness continua anch’esso a crescere fatturando nel 2021 circa R$ 141 miliardi, secondo i dati dell’ABIT (Associação Brasileira da Indústria Têxtil e de Confecção). Un capo su 5 venduto in Brasile è un capo di abbigliamento sportivo e molte delle marche più famose hanno già una propria linea sportiva.

Infine, l’attenzione per l’alimentazione salutare cresce e il mercato dei supplementi/integratori alimentari è in costante sviluppo. Oggi può già essere considerato il 3° mercato al mondo.

Insomma, quando si parla di industria dello sport, si parla davvero di un mondo ampio e variegato e le opportunità per le aziende italiane non mancano. Il Brasile, di fatto, ha ancora tanto da offrire per chi decide di mettersi in gioco e sviluppare i propri affari in America Latina.

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Fonte: a cura di Exportiamo, di Mariavittoria Petrosino, redazione@exportiamo.it

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