La pandemia da Covid-19 ha fortemente scosso il settore immobiliare commerciale. Ecco alcuni dei trend che influenzeranno gli investimenti nel 2021 e oltre, e come gli investitori possono prepararsi.

1. Maggiore domanda e minore offerta

C’è una domanda di immobili per investimento commerciale più elevata che mai, a fronte di un’offerta che non è mai stata così bassa. Gli investitori ad alto patrimonio netto acquistano immobili per proteggersi dall’inflazione e approfittare dei tassi di interesse bassi. Con la scarsità di immobili residenziali, molti sono alla ricerca di locali commerciali. Questo rende il mercato altamente competitivo e dunque il tempo diventa essenziale: se si trova una buona occasione non è questo il momento di temporeggiare!

2. Aumento dei posti vacanti

Per gli uffici, è il momento del rinnovo dei contratti di locazione. L’economia sembra essere in ripresa, ma la disoccupazione è alta, lo smart working è sempre più diffuso e molti si stanno trasferendo dalle città verso centri più piccoli. Probabilmente la maggior parte delle aziende stabili rinnoverà i propri contratti di locazione, ma si sposteranno in uffici più piccoli, cosa che creerà lo spopolamento di molte aree.

3. Sofferenza del settore retail nelle zone vicino agli uffici

Lo spopolamento degli uffici ovviamente causa di riflesso una crisi del commercio al dettaglio nelle zone limitrofe, poiché non recandosi in ufficio molta gente non pranza più fuori o non fa più shopping nei negozi ubicati nei dintorni.

4. Ma forte sviluppo dei centri commerciali

In controtendenza rispetto agli altri, diverse tipologie di negozi potrebbero invece beneficiare dell’attuale scenario di mercato. A dirlo è JLL, che prevede, sulla base dei dati del primo semestre del 2021, forti tassi di crescita specie per tutte quelle attività che hanno sofferto di più nel 2020: pacchetti vacanze, servizi di alloggio, di trasporto non privato, ristoranti, attività ambulatoriali.

“Il Covid 19 – si legge - ha avuto la conseguenza positiva di riaffermare il ruolo strategico giocato nelle città dal retail. Non appena consentito, le persone sono tornate a fare acquisti in presenza, rivitalizzando i centri cittadini, i nuovi quartieri, i centri commerciali e gli outlet e sottolineandone il ruolo chiave nel contesto della rigenerazione urbana. A dispetto del momento difficile, il commercio e i servizi sono ancora percepiti come fondamentali per mantenere sicuro e dinamico l’ambiente urbano, come dimostrano i nuovi progetti che cambieranno interi quartieri nei prossimi anni”.

Basti pensare che tra gennaio e giugno in Italia l’attività di sviluppo dei centri commerciali ha registrato tre ampliamenti di complessi già esistenti e situati nelle regioni Piemonte, Toscana e Sicilia, per un totale di circa 7.000 mq, mentre, nei prossimi quattro anni, dovrebbero essere completati 24 progetti extraurbani (18 dei quali situati nel Nord del Paese) per un totale di oltre 900.000 metri quadrati.

5. Lavoratori e consumatori sempre più attenti ed esigenti

I requisiti di sicurezza e sostenibilità sono diventati sempre più importanti dopo la diffusione della pandemia. Ciò significa, per esempio, che i lavoratori chiedono spazi più idonei a contenere eventuali contagi, o si aspettano di poter fruire in ufficio degli stessi servizi a cui sono abituati nelle proprie case (per esempio che il luogo sia raggiungibile dalle app che fanno consegne di cibo a domicilio).

Lo stesso vale per i consumatori che affollano le aree commerciali, che richiedono molti più servizi e molta più sostenibilità. Sarà necessario progettare spazi che promuovano la convivialità tra le persone, integrando intrattenimento, tempo libero, food&beverage, in un contesto salutare, progettato con tecnologie intelligenti, infrastrutture agili e spazi verdi. Di tutti questi fattori, ormai imprescindibili, gli investitori devono assolutamente tenere conto.

Fonte: a cura della Redazione di Exportiamo, redazione@exportiamo.it

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