Salone del Mobile 2021: il Design Made in Italy Riparte Strizzando l’Occhio alla Sostenibilità

Salone del Mobile 2021: il Design Made in Italy Riparte Strizzando l’Occhio alla Sostenibilità

10 Settembre 2021 Categoria: Design

L’edizione 2021 del Salone del Mobile è stato un evento orientato alla ripresa, alla sicurezza ma, soprattutto, alla sostenibilità di un settore che, dopo lo stop dovuto alla pandemia, sembra avere tutte le carte in regola per ripartire alla grande!

Si conclude oggi il “supersalone”, l’edizione speciale del Salone del Mobile tenutasi dal 5 al 10 settembre 2021. Lo spazio fieristico, che per la prima volta ha ospitato non soltanto figure operanti nel settore, ma anche visitatori e acquirenti, ha coinvolto il pubblico con oltre 1.900 progetti, una rassegna cinematografica in collaborazione con il Milano Design Film Festival, quattro aree food ed un articolato public program.

Il supersalone è sinonimo di ripartenza

Il supersalone è stato il potenziale volano della ripresa di un settore che, rispetto al 2019, ha chiuso il 2020 con una contrazione del 9,1%.

L’intera filiera, infatti, ha registrato perdite nel mercato interno pari al 7,5%, ma soprattutto in quello estero, pari all’11,7%, a causa del calo delle esportazioni, delle difficoltà logistiche legate al blocco dei trasporti e, dulcis in fundo, dello stop delle fiere.

Il 2021, però, è l’anno del rilancio, ed il Salone del Mobile non perde l’occasione di riconfermare il suo ruolo di punto di riferimento mondiale per l’industria del settore. Nei primi cinque mesi di quest’anno, in effetti, si era già registrata una crescita del 14,3% rispetto al 2019 e del 51,7% sull’anno precedente; questo grazie soprattutto alla crescita dell’export di prodotti per l’arredamento e l’illuminazione, più marcata nel 2020 rispetto al 2019 (+5,1%).

Questo più che concreto barlume di speranza è un segnale importante per l’intera filiera: l’export del macro-settore arredamento e illuminazione, infatti, vale circa 21 miliardi di euro, di cui 11 miliardi provengono dalle esportazioni; Francia (988,5 milioni di euro), USA (573,5 milioni di euro) e Germania (555,5 milioni di euro) continuano ad essere in pole position tra le principali destinazioni del Made in Italy.

Tutavia, se da una parte si ricomincia a sperare, dall’altra la diffusione della variante Delta e l’aumento dei prezzi delle materie prime per legno e materiali ferrosi, allumini e materie plastiche preoccupano.

Secondo Claudio Feltrin, presidente di Federlegno, associazione di Confindustria che rappresenta oltre settantuno mila aziende del settore dal valore di 39 miliardi di euro, gli aumenti sono stati causati da una serie di fattori: il calo delle scorte nei magazzini che, di conseguenza, ha generato una corsa all’accaparramento delle stesse da parte delle aziende.

In aggiunta ai problemi della supply chain, vi è anche il rincaro dei prezzi nel mercato del legname, rincaro che, secondo il vicepresidente di FederLegno Paolo Fantoni, potrebbe crescere a seguito dell’imminente entrata in vigore del divieto di vendita di legname all’estero deciso dalla Russia, prevista per il primo gennaio 2022; certo è che se la Cina, primo acquirente di legno russo, rimarrà senza il suo fornitore principale, si rivolgerà altrove accaparrandosi enormi quantità di materiale.

Un salone diretto dal senso di responsabilità e sicurezza Ripartire sì, ma in sicurezza

Tra le priorità del Salone di Milano vi è anche l’importanza di tutelare la salute di espositori, operatori professionali e visitatori. È stata posta, infatti, la massima attenzione sugli aspetti organizzativi della fiera e sul comportamento da attuare al fine di prevenire la diffusione del contagio: l’ingresso al salone era permesso solo se in possesso di Green Pass o EU Digital Covid Certificate, certificazioni che comprovavano l’avvenuta vaccinazione o una completa guarigione dopo aver contratto il virus (entro sei mesi) o l’esito di un tampone negativo (effettuato nell’arco di 48 ore); inoltre, sono stati appositamente allestiti quattro hub, uno per ogni ingresso, adibiti all’esecuzione di tamponi rapidi.

Un evento dall’anima “green”

Il tema più importante del “supersalone”, però, è stato quello della sostenibilità che, ormai, ha un ruolo centrale nella strategia di sviluppo della maggior parte delle aziende.
“Tutti i materiali degli allestimenti sono pensati per poter essere smontati e riutilizzati” ha affermato Maria Porro, presidente del Salone del Mobile, e così è stato: gli allestimenti, costituiti da una piccola quantità di pannelli di truciolare ottenuti con legno riciclato, saranno immessi nuovamente nel ciclo produttivo, un recupero che permetterà di risparmiare l’emissione nell’atmosfera di 1,2 milioni di chilogrammi di CO2. Tutto, dalla struttura alle posate, dalle panche alle stoviglie utilizzate dai ristoranti, è stato pensato in ottica di riciclo.

Gli alberi di Forestami decorano la fiera di Rho

Stefano Boeri ha creato uno spazio green a trecentosessanta gradi. Sono stati piantati, infatti, 200 alberi fra tigli, querce, prugni e frassini, cento dei quali accompagnavano i visitatori verso Porta Est, gli altri allestivano l’interno delle aree living e quelle espositive.

Gli alberi sono stati “presi in prestito” da Forestami, un progetto promosso da Città metropolitana di Milano, Parco Nord Milano, Comune di Milano, Parco Agricolo Sud Milano, Regione Lombardia, Ersaf e Fondazione di Comunità Milano; una volta terminata la fiera, saranno poi piantati in città: l’obbiettivo è quello di piantare tre milioni di alberi entro il 2030.

Tra innovazione ed ecosostenibilità, dunque, il primo grande evento fieristico italiano ha offerto l’occasione di confrontarsi su diversi temi, di sperimentare e di sfruttare nuove risorse; la sessantesima edizione, prevista dal 5 al 10 aprile 2022, probabilmente, sarà orientata sugli stessi temi, ma per scoprire tutte le novità in serbo non ci resta che aspettare l’anno a venire.

Fonte: a cura di Exportiamo, di Roberta Russo, redazione@exportiamo.it

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