Il Mercato del Cibo Plant-Based negli Stati Uniti

Il Mercato del Cibo Plant-Based negli Stati Uniti

17 Maggio 2021 Categoria: Food & Beverage

Il cibo plant-based, ossia di origine vegetale, è stato identificato come uno dei trend alimentari più forti nel mercato del Nord America negli ultimi 5 anni, al punto che, grazie alla continua evoluzione di questo settore, lo si considera ormai mainstream.

La sempre maggiore consapevolezza in merito alle criticità delle attuali politiche alimentari ha favorito la nascita di nuove tendenze orientate alla sostenibilità, prima tra tutte quella nota come plant-based diet.

Un’alimentazione plant-based è costituita soprattutto da prodotti alimentari di origine vegetale, ma non è categorica sull’abolizione del consumo di carne come il vegetarianismo o il veganismo.

Nonostante venga spesso confusa con diete di tipo vegetariano o vegano, la dieta plant-based, infatti, pone le fondamenta su una filosofia diversa da quella vegan e nasce in risposta ad una crisi ambientale, culturale e sociale senza precedenti, con un focus sulla sostenibilità e uno sfruttamento delle risorse nel rispetto dei naturali bioritmi. Ciò che la discosta da una dieta vegetariana o vegana è il rifiuto di qualsiasi alimento lavorato industrialmente e la volontà di recupero di tradizioni culinarie fortemente radicate sui territori.

Chi aderisce a questo filone di pensiero, è tendenzialmente considerato un consumatore attento e consapevole, le cui scelte alimentari sono influenzate da una serie di fattori che vanno dalla responsabilità sociale delle imprese produttrici alla tracciabilità dei circuiti di distribuzione.

Dando un’occhiata ai dati di mercato, si intuisce che il trend è in continua crescita negli Stati Uniti e che, date le prospettive di sviluppo, rappresenta un’interessante opportunità per chi volesse inserirsi in questo ambito.

Il 57% degli Americani ha detto di aver acquistato cibo plant-based nel 2020, con una crescita di 5 punti percentuali rispetto all’anno precedente.

In termini di vendite, il mercato del cibo plant-based è passato dai 4.9 miliardi del 2018 ai 7 miliardi del 2020, registrando una crescita del 43% in due anni.

A livello di categorie merceologiche, le due tipologie di prodotto che vanno per la maggiore sono sicuramente il latte vegetale (36% del mercato totale dei prodotti plant-based) e la carne vegetale (20%). Il latte vegetale è indubbiamente il prodotto più apprezzato: basti pensare che per la macro-categoria “latte”, negli Stati Uniti, il 15% delle vendite riguarda latte plant-based, ed il restante il latte tradizionale.

Altri prodotti molto gettonati sono: pasti vegani pronti, gelato, creamer (latte in polvere da aggiungere al te o al caffè), yogurt, proteine in polvere e formaggi.

Il numero delle categorie di prodotto è in continua crescita, a riprova del crescente interesse per i prodotti a base vegetale.

Confrontando i tassi di vendita dei prodotti plant based con quelli delle loro alternative tradizionali, è molto interessante notare come alla fine del 2020 il mercato del cibo tradizionale abbia avuto una crescita media del 14.6% contro il 27.1% del cibo plant-based. A livello di categorie di prodotto, quella con il tasso di crescita maggiore è la carne vegetale (+45.3%) seguita dal formaggio (42.2%) e dai cosiddetti “creamer” (32.5%).

Secondo queste statistiche elaborate da SPINS, si delineano delle importanti opportunità di mercato in questo settore. Si stima che, solo nelle macro-categorie “latte” e “carne” negli Stati Uniti, ci sia un’opportunità di guadagno di circa 14 miliardi di dollari.

Dal punto di vista del consumatore americano, queste sono le ragioni dietro al crescente acquisto di cibo a base vegetale:

  • Voglio mangiare più sano: 56%
  • Voglio mangiare meno carne: 50%
  • Mi piacciono i prodotti: 42%
  • Voglio variare la mia dieta: 41%
  • Voglio ridurre il mio impatto sull’ambiente: 31%
  • Voglio tenere il colesterolo sotto controllo: 22%
  • Mi sta a cuore il benessere animale: 13%. 

Inoltre, il 46% degli americani si identifica come “flexitarian”, ovvero una persona che segue una dieta con l’obiettivo di ridurre carne e latticini e consumarli solo occasionalmente.

Le ragioni addotte indicano un crescente interesse per le tematiche di tutela ambientale, ma soprattutto un trend in forte crescita in merito all’attenzione del consumatore rispetto alla salubrità del cibo che consuma. Quest’ultima tendenza si traduce anche nell’aumento dei consumi di cibi “naturali”, biologici, gluten free, etc.

Nell’ambito plant-based, le certificazioni giocano sicuramente un ruolo importante. Basti pensare che il 78% degli americani che usualmente acquista cibo a base vegetale, si dichiara disposto a pagare di più per un prodotto con certificazione plant-based piuttosto che per uno senza. Inoltre, il 95% degli americani si dichiara a conoscenza di almeno 2 o più certificazioni, che si rivelano quindi altamente riconoscibili.

Quello del plant-based è un mercato interessante che offre grosse opportunità di crescita anche per i produttori extra-US che intendono esportare in questo mercato.

Per ricevere ulteriori informazioni sul mercato statunitense e su come esportare prodotti alimentari e bevande negli Stati Uniti compila il form su questa pagina e sarai ricontattato, oppure chiamaci al numero 06 5919749.

Fonte: a cura di Exportiamo, di Marianna Niero, redazione@exportiamo.it

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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