Un rapporto stilato dalla Coldiretti sulla base di dati Ismea ha rilevato come l’anno caratterizzato dall’emergenza Coronavirus è stato anche l’anno della svolta biologica dei consumi domestici italiani. Ottimi i dati registrati dal settore, con un panorama futuro nel quale i prodotti saranno maggiormente tutelati e promossi, grazie alle iniziative recentemente approvate che si auspica spingeranno ancora di più la crescita del comparto.
Infatti, la Coldiretti evidenzia come recentemente è stata approvata dalla Commissione Agricoltura del Senato una proposta di legge che prevede l’introduzione di un marchio per la riconoscibilità e la tutela dei prodotti bio Made in Italy, derivati da materia prima italiana.
Inoltre, lo stesso DDL prevede la revisione del sistema di sanzioni e di controllo, per garantire una maggiore tutela di questo genere di produzioni. Altre iniziative in programma prevedono l’introduzione di piattaforme online per promuovere l’informazione e garantire la provenienza dei prodotti.
Anche in ottica internazionale l’introduzione di questo nuovo marchio rappresenta una svolta importante per il food biologico Made in Italy, contribuendo a rafforzare la presenza dei prodotti italiani nei mercati esteri e difendendone l’immagine e l’autenticità. L’Italia, infatti, è il primo Paese europeo per numero di imprese agricole biologiche, localizzate per lo più nelle regioni del Sud, e cresciute del +2% rispetto al 2019.
Secondo gli ultimi dati del 2019, rispetto al complesso della Superficie Agricola Utilizzata (SAU) il terreno adibito a produzioni biologiche rappresenta il 15,8% del totale, rispetto a una media europea dell’ 8% nel 2018, con una percentuale superiore a quella di Spagna (10,1%), Germania (9,07%) e Francia (8,06%).
Tuttavia, si contrappongono a questi dati positivi quelli delle importazioni di prodotti biologici extra-europei, la cui quantità è incrementata nel 2019 del +13,1% rispetto all’anno precedente. Il principale mercato di provenienza di queste produzioni è quello asiatico, che vale circa 1/3 dell’import di food bio. Si rileva che i prodotti maggiormente importati dall’estero sono i cereali, le colture industriali e la frutta secca.
L’introduzione delle nuove iniziative volte alla tutela e al rafforzamento del comparto biologico italiano è un primo passo in avanti per promuovere lo sviluppo di questo settore e per puntare all’obiettivo prefissato dal Farm to Fork del New Green Deal che mira al 25% dei terreni coltivabili adibiti a produzioni biologiche.
Fonte: a cura della Redazione di Exportiamo, redazione@exportiamo.it
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