Nel 2019, il comparto automotive italiano ha chiuso l’anno con performance particolarmente negative e rileva un ulteriore peggioramento nel primo trimestre 2020 a causa della pandemia di Covid-19. Per i prossimi mesi le aspettative sono di una lenta ripresa a partire dal secondo semestre 2020.

Secondo uno studio condotto dall’ANFIA, l’Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica, nel 2019 il settore automotive (comprensivo di motori, carrozzerie, rimorchi, componenti e parti di autoveicoli) ha registrato un rallentamento delle vendite pari a -9,6% rispetto all’anno precedente.

Nello specifico, i comparti dell’automotive registrano le seguenti performance: -13,9% per la fabbricazione di autoveicoli, +6,7% per la fabbricazione di carrozzerie e -7,9% per la fabbricazione di parti e accessori di autoveicoli e motori. In generale, lo studio rileva che l’andamento negativo dei diversi settori si protrae da lungo tempo, e in alcuni casi supera l’anno di continui cali tendenziali.

In media, gli ordinativi nel 2019 hanno rilevato un rallentamento pari al -9,9%, mentre il fatturato complessivo del settore automotive è calato del -7,8%. Questo rallentamento è da ascrivere in misura più ampia per i cali registrati dal mercato interno, che nel 2019 ha perso il -13% di ordinativi e il -11,7% di fatturato generato.

Nei primi tre mesi del 2020, a causa della chiusura delle attività produttive conseguente alle misure di contenimento della diffusione del Covid-19 previste dalla cd. “Fase 1”, il settore maggiormente colpito è stato quello industriale, con un rallentamento progressivo che ha portato nel complesso a un -11,3% nel primo trimestre 2020 su base annua. Nel periodo di lockdown infatti, quasi i due terzi delle imprese industriali e oltre il 59% degli addetti è stato costretto a interrompere l’attività produttiva, inclusi i concessionari di veicoli, provocando così il crollo nel primo trimestre 2020.

In questo contesto, l’automotive è tra i comparti che contribuiscono maggiormente al profondo calo della produzione dell’intero settore industriale italiano, con un rallentamento delle performance che a gennaio è pari al -2%, a febbraio il -1,2% e a marzo del -55,8% ed è pari al -21,6% su base tendenziale nel complesso. Dal lato degli ordinativi, si rileva a gennaio un incremento pari al +9,2%, che già a febbraio registra un calo del -7,2%, più marcato all’estero con un rallentamento del -7,8%, a causa dei primi effetti della pandemia di Covid-19.

Secondo lo studio di ANFIA, nel primo trimestre 2020 la produzione nazionale di autoveicoli ha subito un rallentamento in termini di volumi pari al -24,3%. Dall’inizio dell’anno infatti, sono stati prodotti un totale di 180.367 autoveicoli, dei quali 116.250 destinati ai mercati esteri, ovvero il -24,5% rispetto allo stesso periodo del 2019.

Per il primo quadrimestre 2020, la perdita del comparto automotive è stimata pari a 150mila unità in meno, mentre le proiezioni su una possibile ripresa a partire dal mese di maggio sono particolarmente lente e per il settore si parla di un recupero a partire dal secondo semestre dell’anno in corso.

Pesa sul settore anche lo shock dal lato dell’offerta: in Italia e nei major market europei infatti, lo stock di veicoli accumulato nei mesi di quarantena unito alla lentissima ripartenza del mercato, stanno rallentando ulteriormente il riavvio delle produzioni.

Per una ripartenza dunque, è necessario che il commercio globale ritrovi una sorta di tranquillità ed equilibrio, mentre la domanda internazionale di autoveicoli e componenti deve tornare progressivamente a crescere insieme ai consumi.

Fonte: a cura della Redazione di Exportiamo, redazione@exportiamo.it

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