Secondo l’annuale Survey Iban, anche nel 2019 sono cresciute le operazioni di finanziamento attivate dagli investitori informali, che l’anno scorso hanno mosso oltre 280 milioni di Euro a favore di giovani Startup.

L’Italian Business Angels Network (Iban), l’Associazione italiana che riunisce l’insieme degli investitori informali a livello nazionale, ha elaborato il periodico studio relativo all’andamento degli investimenti promossi dai cosiddetti Business Angels, rappresentati per lo più da imprenditori e liberi professionisti che decidono di investire e supportare nuovi progetti di Startup e PMI innovative.

Questo comparto ha rilevato negli ultimi anni un’ottima crescita a livello nazionale e oggi più che mai i Business Angels rappresentano una grande opportunità per i nuovi progetti innovativi, in un periodo storico caratterizzato da incertezza economica e crisi della liquidità.

Con riferimento al 2019, la survey elaborata dall’Iban analizza gli investimenti effettuati dai circa 5.000 Business Angels italiani, sia in forma singola che insieme a fondi di investimento, che hanno finanziato un ammontare di 284,3 milioni di Euro a favore di 395 nuovi progetti. Nello specifico, questa somma è stata stanziata per una quota pari a 52,7 milioni di Euro da soggetti singoli, 230 milioni di Euro da singoli insieme a fondi di venture capital e infine una minima parte pari a 1,3 milioni tramite crowdfunding.

Dal report emerge inoltre che la maggior parte degli investimenti avviene sotto forma di equity e solo in piccolissima parte in forma di finanziamento soci o come garanzia bancaria, mentre oltre il 60 % delle operazioni vengono coperte con misure di protezione della somma investita.

Ulteriori dati emersi dal report riguardano l’importo medio investito, con un 37% delle operazioni che nel 2019 ha superato i 200.000 Euro, mentre il 42% degli investimenti è rimasta nel 2019 sotto ai 100.000 Euro, rappresentando oltretutto la fascia maggiormente incentivata grazie al Decreto Rilancio, che ha portato dal 30 al 50% le detrazioni sui capitali sotto i 100.000 euro investiti in Startup da persone fisiche.

Inoltre, la survey di Iban fornisce una sorte di identikit dell’investitore informale come un soggetto con un patrimonio mobiliare sotto ai 2 milioni di Euro, dei quali investe circa il 10% in Startup e Pmi innovative. La percentuale di equity così ottenute solitamente non supera il 20% dell’intero capitale della Startup. Tra i settori più appetibili per i Business Angels troviamo: ICT, con il 35% degli investimenti, il terziario avanzato, con il 12%, i beni di consumo, con l’11,4% delle operazione e infine si evidenzia una buona attenzione verso il settore sanitario e apparecchi medici, con l’8%.

Particolarmente significativo l’aumento degli investimenti effettuati al nord, che arrivano a ricoprire il 72% del totale rispetto al 63% del 2018, che si concentrano in Lombardia, con il 36% e l’11% sia in Piemonte che Trentino Alto-Adige. Infine, si sottolinea un 4% di finanziamenti verso Startup in mercati esteri.

Infine, il report evidenzia che gli elementi principali presi in considerazione per valutare l’investimento in un dato progetto vi è: il potenziale di crescita, i manager e la exit strategy prevista. Quest’ultimo aspetto in particolare rappresenta uno di quelli più critici, in quanto è caratterizzato da tempistiche molto lunghe e dipende dalla vendita delle quote ad altri investitori.

Fonte: a cura di Exportiamo, di Valeria Gambino, redazione@exportiamo.it

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