È stato recentemente firmato a Pechino il protocollo tra il Ministero delle politiche agricole e l’amministrazione generale delle dogane della Repubblica popolare cinese, che permette ai produttori italiani di esportare riso da risotto Made in Italy in Cina.
L’intesa è stata raggiunta dopo anni di trattative diplomatiche e tecniche tra Roma e Pechino, che hanno coinvolto anche il Servizio fitosanitario nazionale e le rappresentanze dei risicoltori italiani. L’accordo stabilisce infatti i requisiti fitosanitari che i risi italiani sono tenuti a rispettare per poter essere venduti nel mercato cinese.
Il riso nostrano conta oltre 200 varietà tipiche iscritte al registro nazionale e la produzione Made in Italy rappresenta circa il 50% del totale a livello europeo. Grazie alla qualità prodotta dai risicoltori italiani e l’ampia varietà offerta, il riso Made in Italy è già apprezzato in tutto il mondo.
La firma di questo accordo con Pechino rappresenta un ulteriore riconoscimento a livello internazionale per la peculiarità e la tipicità dei prodotti nostrani, in quanto la Cina è il maggior consumatore e produttore di riso al livello mondiale.
La ministra Teresa Bellanova ha commentato la firma del protocollo dicendo che: “E’ un accordo rilevante che stabilisce i requisiti fitosanitari da soddisfare per esportare riso da risotto italiano in Cina e consente, di fatto, l’apertura di questo importantissimo mercato per un prodotto di punta della nostra agricoltura”- aggiungendo che - “il riso italiano è apprezzato in tutto il mondo: ottenere questo riconoscimento anche dalla Cina lancia un messaggio di fiducia e incoraggiamento ai tanti risicoltori e alle imprese italiane impegnati a garantire le forniture di cibo sano e di alta qualità”.
Anche le principali organizzazioni agricole italiane hanno espresso la loro soddisfazione per il risultato raggiunto e il presidente dell’Ente Nazionale Risi, Paolo Carrà, ha affermato che: “si tratta di un successo che vede le istituzioni e la filiera risicola nazionale unite non solo in azioni di difesa del riso italiano, ma anche in azioni di attacco alla conquista di nuove quote di mercato”.
Fonte: a cura della Redazione di Exportiamo, redazione@exportiamo.it
© RIPRODUZIONE RISERVATA