Gli eventi catastrofici, come le recessioni economiche e le pandemie, cambiano la traiettoria di governi, economie e imprese, alterando il corso della storia. Accelerano l’innovazione e fanno emergere idee imprenditoriali nuove, destinate a crescere a ritmi più veloci. Anche dopo il Covid-19 dobbiamo aspettarci macro innovazioni che cambieranno in maniera irrevocabile il modo in cui le aziende competeranno e si relazioneranno al loro modello di business.
La pandemia di SARS del 2002-2004 ha catalizzato la crescita meteorica di una piccola società di e-commerce di nome Ali Baba e ha contribuito a stabilirla all’avanguardia nel commercio al dettaglio in Asia. Questa crescita è stata alimentata dall’ansia di fondo per i viaggi e il contatto umano, simile a quello che vediamo oggi con Covid-19.
Le crisi finanziarie del 2008 hanno anche prodotto effetti collaterali dirompenti: Airbnb e Uber sono cresciuti in popolarità in tutto l’Occidente, poichè questo stato di malessere ha comportato minori risparmi ed entrate per le masse, costringendo le persone a condividere attività sotto forma di stanze di scorta e corse in auto per coprire il deficit.
Con Covid-19, stiamo già vedendo i primi segnali di un cambiamento nel comportamento di consumatori ed imprese. Il telelavoro è incoraggiato sia dalle aziende tecnologiche che non tecnologiche, la redditività delle compagnie aeree è influenzata dalla scarsa occupazione dei posti, le catene di approvvigionamento sono interrotte a livello globale e i negozi al dettaglio stanno esaurendo l’ibuprofene, le merci secche e la carta igienica in massa. Alcuni di questi cambiamenti sono risposte dirette a breve termine alle crisi e torneranno ai livelli regolari una volta contenuto il Covid-19, altri continueranno, creando un’interruzione digitale a lungo termine che modellerà le ditte per i decenni a venire.
Secondo un articolo pubblicato nella rivista americana Enterpreneur lo scorso 16 Marzo, uno studio di oltre 50 startups che hanno guadagnato in scala, durante i tempi delle crisi globali, cancellerebbe la nebbia e l’incertezza che caratterizzano il presente e, soprattutto, il futuro. Come riportato, bisogna innanzitutto considerare che una recessione di solito comporta un’accelerazione nel cambiamento del modello di business: si riducono costi di servizio e prezzi. D’altra parte, le pandemie tendono a far emergere categorie di imprese completamente nuove, o meglio ad accelerare l’innovazione e la nascita di startup ed idee imprenditoriali già in circolazione ma che guadagnano popolarità ad un ritmo più veloce.
Vediamo quindi quali sono le tre macro innovazioni che possiamo aspettarci dopo il Covid-19.
Le catene di approvvigionamento si fonderanno in ecosistemi resilienti
Le catene di approvvigionamento globali sono state a lungo orientate al mantenimento costante della qualità con riduzione dei costi, comportando concentrazioni in termini di aree geografiche e fornitori.
A causa del Covid-19, le mancate forniture dalla Cina hanno avuto un effetto a catena sul business della maggior parte delle aziende internazionali.
È così emersa la necessità di disporre di una fornitura più distribuita, coordinata e tracciabile in più aree geografiche. Per poter implementare questo processo sarà necessario utilizzare tecnologie sofisticate come IOT (Internet Of Things), robotica e blockchain, così da collegare più acquirenti con tanti fornitori in modo affidabile.
Le burocrazie digitali diventeranno mainstream
La rottura di Covid-19 ha fatto sì che le burocrazie governative entrassero in azione più velocemente che mai. La Cina ha superato i record costruendo un ospedale in meno di 10 giorni a Wuhan. La Corea del Sud ha condotto test rapidi su oltre 200.000 dei suoi cittadini e ha utilizzato gli smartphone per contrassegnare il movimento degli infetti, avvisando i soggetti sani di tali spostamenti, tramite aggiornamenti in tempo reale. Tutti questi sforzi, così come la trasparenza dell’impatto biologico, avrebbero potuto essere migliorati se ci fossero state più “città intelligenti” nel mondo. Dopo il Covid-19, gli investimenti si sposteranno a favore di “città intelligenti”, in grado gestire le risorse in modo arguto, di essere economicamente sostenibili ed energicamente autosufficienti, attente alla qualità della vita e ai bisogni dei propri cittadini. Quindi, in grado di stare al passo con le innovazioni e con la rivoluzione digitale: gli oggetti possono scambiarsi informazioni tra di loro e gli impianti di illuminazione sono in grado di riprodurre la luce del giorno.
Il sostegno alla salute mentale sarà fornito su scala digitale
È semplice prevedere che Covid-19 sarà un acceleratore per il lavoro a distanza e l’educazione online. Quello che è più difficile da capire è ciò che accadrà quando la maggior parte della forza lavoro dovrà cooperare insieme da remoto, a tempo non definito. È probabile che questo cambiamento avrà un impatto sul morale, sulla produttività e sulla salute mentale dei lavoratori in tutto il mondo e le aziende dovranno prepararsi. Per le imprese che desiderano aggiungere digitalmente il tocco umano al proprio posto di lavoro, le scelte oggi sono limitate: Humu, una start-up dell’ex capo delle risorse umane di Google, Laszlo Bock, è in pole position per trarre vantaggio da tutto ciò . Ci sono poi altre società tecnologiche, come Github e Automattic, che si basano principalmente su un modello di collaborazione remota.
Inoltre si stanno diffondendo sempre di più alcune startup di salute mentale come Braive e Moment Pebble, che possono raddoppiare la risoluzione del problema dell’isolamento, mentre le app di networking aziendale come Ripple, possono aiutare a risolvere le sfide di mentoring e sviluppo che derivano dall’essere un lavoratore remoto.
Come si evince, il Covid-19 è e sarà un terribile shock per l’economia globale, nonché per le migliaia di individui e famiglie che ha colpito. Le aziende nell’immediato devono garantire che la salute e la sicurezza dei propri lavoratori, partner e fornitori vengano al primo posto. Nel lungo periodo, Covid-19 cambierà in maniera irrevocabile il modo in cui le aziende competeranno e si relazioneranno al loro modello di business.
Le imprese che sceglieranno di capitalizzare su questi cambiamenti di base avranno sicuramente maggiori probabilità di successo.
Fonte: a cura di Exportiamo, di Giulia Rocchetti, redazione@exportiamo.it
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