Gli investitori americani sono sempre più attratti dalle opportunità offerte dai franchising italiani, soprattutto per la qualità e la reputazione che il Made in Italy gode da anni tra i consumatori statunitensi. La modalità di entrata nel mercato attraverso il contratto di franchising permette dal lato del franchisor (italiano) di internazionalizzare con “maggiore rapidità” il proprio format e brand mentre dal lato del franchisee (o master franchisee) di introdurre una nuova opportunità di business e di sviluppo nel mercato in cui già opera. E’ la partnership ideale qualora ci sia un piano condiviso ed una vera e propria comunione di intenti sul lato delle strategie e dello sviluppo futuro.
I settori nei quali il franchising ha visto una maggiore espansione nel 2018 nel mercato a stelle e strisce sono: i servizi alla persona, cresciuti ad un ritmo del 3% a quota 113.536 attività operative, i fast food, con 194.723 punti vendita cresciuti del +2,1% rispetto al 2017, i servizi business, con 108.037 unità e una crescita del +1,7% rispetto all’anno precedente, il settore immobiliare, sia residenziale che commerciale, che ha visto 63.596 attività in crescita del +1,5%, i ristoranti, con 31.976 unità aumentate del +1.8% ed i punti vendita al dettaglio con 60.862 negozi in ascesa del +1.3%.
Per orientarsi sulle tipologie di franchising maggiormente interessanti in USA siamo andati a vedere quali potrebbero essere i format che nel 2019 offrono le migliori opportunità di investimento negli Stati Uniti:
• Per il settore dei servizi alla persona, i format che riscuotono maggiore successo sono quelli che operano in ambito Fitness & Wellness (come Jazzercise, AnyTimeFitness, Planet Fitness, Pure Barre), Agenzie Viaggi e Tour Operator (tra cui Cruise Plannere Dream Vacation) e altri servizi, tra cui parrucchieri, centri educativi e di attività per bambini e di assistenza agli anziani (Great Clips, Sport Clips, The School of Rock, Right at Home, Soccer Shots, Mathnasium).
• Per il settore dei servizi alle imprese, i format più interessanti si occupano di logistica (come The UPS Store) e di servizi di pulizia per le aziende (come JAN-PRO).
• Il settore Real Estate è rappresentato da format di agenzie immobiliari (RE/MAX tra le più promettenti).
• Il comparto alimentare e della ristorazione vede la presenza delle classiche catene di Fast Food (Sonic Drive-in, McDonald’s, Taco Bell, Hardee’s Restaurants) e di format di ristoranti e pasticcerie (come Freddy’s Frozen Custard and Steakburgers e Nothing Bundt Cakes).
Per quanto riguarda gli investimenti, i format più costosi partono da un minino di $37.500 fino a più di 2,360 Mln di dollari. Le fee da riconoscere al franchisor oscillano tra un valore minimo di $10.000 e un massimo di $100.000.
I franchising con budget iniziali minori invece, richiedono un investimento iniziale che va dai $2.000 ai $51.650 e delle fee che partono da $495 fino a un massimo di $44.000.
Una buona strategia di ingresso è anche quella che si basa sullo studio e benchmark dei format già esistenti nel mercato con più attenzione a quelli che registrano i tassi di crescita maggiori. Un errore tipico da parte dei retailers italiani è quello di proporre format della tradizione nostrana senza condurre uno studio antropologico ben strutturato che tenga conto della cultura locale, delle etnie presenti e del potere di acquisto e relativa propensione da parte dei consumatori locali. Un format troppo rigido e poco “customizzabile” racchiude dei rischi di default maggiori e può essere un boomerang per gli investitori che lo abbiano proposto.
Un’opportunità di raccolta dati e di studio del mercato è rappresentata dalle fiere. Negli USA è sicuramente imperdibile la più importante manifestazione locale rappresentata dall’International Franchisee Expo di New York dove numerosi format italiani già nelle precedenti edizioni hanno avuto l’opportunità di parteciparvi.
Bisogna ricercare le informazioni, analizzare in profondità, simulare i diversi scenari (best and worst) e muovere i primi passi con convinzione ma allo stesso prudenza e capacità di affinare il tiro rapidamente se qualche previsione si dimostra errata o poco affine a ciò che si sta realizzando.
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Fonte: a cura di Exportiamo, di Federico Milone, redazione@exportiamo.it
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