Nel primo trimestre dell’anno le startup innovative italiane hanno superato per la prima volta quota 10 mila, attestandosi a 10.075 (31 marzo 2019) in aumento di 317 unità (+3,2%) rispetto a fine 2018. I dati sono quelli dell’ultimo Rapporto trimestrale del Mise e di InfoCamere, con la collaborazione di Unioncamere.
Il loro ruolo è sempre più importante: rappresentano il 3% di tutte le società di recente costituzione e coinvolgono oltre 55 mila soci e addetti.
In alcuni settori economici l’incidenza delle startup innovative sul totale delle nuove società di capitali appare rilevante. È una startup innovativa il 7,9% di tutte le nuove società che operano nel comparto dei servizi alle imprese; per il manifatturiero, la percentuale corrispondente è 4,9%. In alcuni settori, la presenza di imprese innovative è particolarmente elevata: è una startup innovativa il 35,7 % delle nuove aziende attive nella fabbricazione di computer, il 35,2% di quelle che realizzano software, e addirittura il 67,2% di quelle che fanno Ricerca & Sviluppo.
Questi dati, se da un lato sono sicuramente sintomo della buona salute dell’ecosistema italiano dell’innovazione, dall’altro vanno analizzati anche rispetto ad altri parametri contenuti nel rapporto. Per esempio quello relativo al fatturato medio, che supera appena i 150mila euro, cifra che va comunque commisurata con la giovane età delle startup (meno di cinque anni di vita) presenti nel registro e con le loro dimensioni (un buona fetta del totale appartiene alla categoria delle micro-imprese e il numero medio di dipendenti per impresa è fermo a tre), senza dimenticare che a determinare questo valore concorre in modo determinante la progressiva fuoriuscita delle realtà che presentano le performance economiche migliori (sopra i cinque milioni di ricavi).
Analizzando la distribuzione geografica del fenomeno, Milano e la Lombardia si confermano i bacini più importanti per le startup. Nel capoluogo lombardo (il dato si riferisce alla provincia) erano infatti localizzate a fine marzo 1.791 imprese, il 17,8% del totale. Al secondo posto c’è Roma, che per la prima volta supera quota mille (1.012, pari al 10% nazionale) mentre più staccate sono nell’ordine Napoli (360), Torino (322) e Bologna (317). In ultima posizione si trova invece la provincia di Oristano, dove sono localizzate solo tre startup innovative.
Nota di merito per il Trentino-Alto Adige, la regione che vanta la più elevata incidenza di startup innovative (il 5,1%) in rapporto al totale delle società di capitali con meno di cinque anni e cinque milioni di fatturato annuo.
Fonte: a cura della Redazione di Exportiamo, redazione@exportiamo.it
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