È estremamente roseo il quadro restituito dai dati preconsuntivi per il 2018 relativi al comparto cosmetico italiano diffusi pochi giorni fa da Cosmetica Italia in occasione della 53ª edizione del Cosmoprof di Bologna.
Alle prese con un mercato interno in forte saturazione in cui consumi tendono a ristagnare, l’industria del beauty tricolore si è infatti dimostrata capace di guardare con successo ai mercati internazionali: a fronte di un fatturato totale superiore agli 11,2 miliardi di euro ed in crescita del 2,1% rispetto al 2017, nel 2018 la crescita delle vendite sui mercati esteri è stata pari al 3,6% per un valore di 4,8 miliardi di euro (quasi il 43% della produzione totale). Significativo è anche l’impatto sulla bilancia commerciale che nel 2018 ha toccato il livello record di 2.770 milioni di euro.
Sono soprattutto i nostri partner storici a mostrare una rinnovata attenzione verso il cosmetico Made in Italy: Francia (+2,9%), Germania (+6,9%) e Stati Uniti (+21,3%) che, da sole, concentrano oltre 1,5 miliardi di export cosmetico. Gli Stati Uniti non sono tuttavia l’unica destinazione ad avere una crescita a doppia cifra poiché anche Hong Kong ha evidenziato ottime performance (+24,2%) e, uscendo dalla top ten della classifica di destinazione dell’export, anche Cina (tredicesima con +14,3%) e Canada (ventesima con +19,2%) mostrano trend di crescita molto interessanti. A subire una contrazione sono invece destinazioni come Polonia (-2,4%), Emirati Arabi Uniti (-5,4%) e Russia (-6,9%) che insieme pesano, a valore, il 9% del totale dell’export cosmetico italiano.
Interessante è notare, relativamente ai canali di vendita, il forte incremento delle vendite online che registrano un valore prossimo ai 390 milioni di euro e, soprattutto, una crescita del 22%. Sebbene l’online sia ancora marginale in valore (attualmente si attesta al 3% delle vendite), ogni anno, dall’inizio del decennio, l’e-commerce ha comunque registrato significativi aumenti nei volumi di vendita rispetto all’anno precedente e pare destinata ad aumentare sempre più la quota di mercato, soprattutto per le fasce di età più giovani.
Fonte: a cura della Redazione di Exportiamo, redazione@exportiamo.it
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