Il passaporto italiano, che si colloca al secondo posto in classifica, è uno dei più potenti al mondo, consentendo l’accesso senza visto a 192 destinazioni su 227, ma non è ovunque così, ricordandoci che, purtroppo, la libertà di viaggio è un privilegio e non un diritto universale.
Grandi novità nella classifica 2024 dei passaporti più potenti al mondo, con ben 13 Paesi, di cui 10 europei, che si piazzano sul podio degli Stati con i documenti di viaggio più forti sul pianeta.
È quanto emerge dall’ultimo aggiornamento del “Passport Index”, la classifica stilata dalla società di consulenza britannica Henley & Partners che decreta quali sono i passaporti più potenti al mondo, in base al numero di destinazioni a cui i titolari possono accedere senza visto preventivo.
Esistono tante classifiche di questo tipo, ma il “Passport Index” di Henley & Partners resta il più autorevole perché è l’unico che si basa sui dati forniti dall’Associazione Internazionale del Trasporto Aereo (IATA). Attraverso ricerche incrociate per capire se un passaporto permette di viaggiare in un altro Paese senza visto oppure con visto all’ingresso, o diversamente se richiede un visto obbligatorio prima della partenza, si valutano i passaporti di 199 Paesi mettendoli in relazione con 227 possibili mete in tutto il mondo. Il meccanismo per stilare l’indice è semplice: il punteggio totale di ogni passaporto è pari al numero di destinazioni per le quali non è richiesto il visto.
La classifica viene aggiornata in tempo reale durante tutto l’anno, man mano che si modificano le politiche sui visti.
Il podio 2024
Ad oggi, stando all’ultimo aggiornamento del 23 luglio 2024, al primo posto si conferma saldamente ancorato un Paese asiatico, Singapore, il cui passaporto consente l’ingresso senza visto a 195 destinazioni su 227.
Il secondo posto è condiviso da Francia, Germania, Italia, Giappone e Spagna, con 192 mete raggiungibili. Un dato che conferma la forza dei passaporti di queste nazioni nel facilitare i viaggi internazionali, anche se per il nostro Paese c’è stato un passo indietro rispetto alla classifica pubblicata a inizio gennaio, quando eravamo al primo posto con 194 destinazioni visitabili.
Al terzo posto si collocano pari merito Austria, Finlandia, Irlanda, Lussemburgo, Paesi Bassi, Corea del Sud e Svezia con 191 Paesi in cui l’ingresso è visa-free.
In giro per il mondo…
Il passaporto ad aver scalato più posizioni risulta quello degli Emirati Arabi Uniti, che ora consente l’accesso a 185 Paesi piazzandosi in nona posizione: erano appena 33 nel 2006, quando fu pubblicata la prima edizione, a dimostrazione degli sforzi compiuti dal governo emiratino per trasformare il Paese in un hub globale per il business, il turismo e gli investimenti.
Crescita importante anche per Ucraina (30esimo posto con 148 destinazioni) e Cina (59esimo posto con accesso a 85 destinazioni), tra i primi 5 paesi a guadagnare più posizioni negli ultimi 10 anni.
Alcuni passaporti hanno invece perso potere nell’ultimo decennio, tra cui quello del Venezuela, i cui cittadini possono entrare senza visto in 124 Paesi, e che ha subito una significativa perdita di posizioni, scendendo dal 25esimo al 42esimo posto a causa della profonda crisi economica e politica e del conseguente aumento dell’emigrazione dal Paese.
O quello della Russia, che teoricamente permette l’ingresso in 116 Paesi, anche se a causa delle chiusure dello spazio aereo e delle sanzioni, ai cittadini russi è effettivamente vietato viaggiare nella maggior parte del mondo, con le marcate eccezioni degli Emirati Arabi Uniti e della Turchia, che sono diventati punti focali.
In fondo alla classifica
Anche nel 2024 rimane in fondo alla classifica il passaporto dell’Afghanistan, che permette l’accesso senza visto in soli 26 Paesi (per lo più dell’Africa subsahariana e di piccoli stati oceanici): il dato più basso da quando viene redatta la classifica e il più ampio divario di mobilità globale rispetto al passaporto più potente che consente l’accesso a ben 169 destinazioni in più.
Da un lato, infatti, nel corso degli anni sono mediamente aumentate le destinazioni disponibili senza visti, a dimostrazione dell’aumento della libertà di viaggio e di una maggiore apertura a livello internazionale, ma allo stesso tempo sono aumentate anche le distanze fra passaporti più potenti e più deboli, dato che riflette le disuguaglianze a livello globale.
In generale, le ultime posizioni della classifica sono occupate quasi interamente da paesi africani e del Medio Oriente che versano in condizioni politiche instabili ed hanno un’economia sottosviluppata o in via di sviluppo: l’Afghanistan è infatti preceduto da Siria, Iraq, Yemen, Pakistan, Somalia, Nepal, Libia, Bangladesh e Corea del Nord.
Disparità economiche e libertà di viaggio
Ciò mette in evidenza la forte correlazione esistente tra libertà di viaggio e ricchezza, che è alla base di un altro indice stilato dalla Henley & Partners, l’Henley Passport Power Score, ottenuto incrociando i dati dell’International Air Transport Association con quelli della Banca mondiale relativi ai Pil nazionali. Si tratta di uno strumento che consente di valutare e prendere coscienza delle ineguaglianze economiche e disparità di ricchezza esistenti nel mondo, associando ai passaporti la quota di Pil globale dei Paesi a cui il documento dà accesso senza visto. Ad esempio, i proprietari dei passaporti nigeriani possono visitare senza visto solo 45 destinazioni (20% del mondo) e questi Paesi rappresentano l’1,5% del Pil globale.
Considerando l’enorme differenza in termini di destinazioni e Pil con i primi classificati, è chiaro il divario economico e sociale, di opportunità e crescita che penalizza questi Paesi. Gli Stati con i punteggi più alti si caratterizzano invece per economie più aperte, che incoraggiano gli investimenti diretti esteri e il commercio internazionale, tendono a crescere più velocemente, sono maggiormente innovativi e produttivi, e forniscono stipendi più alti e più opportunità ai loro cittadini.
Anche se, in questo senso, il passaporto italiano è abbastanza “potente”, prima di partire per l’estero, soprattutto per mete lontane e potenzialmente rischiose, è comunque buona prassi consultare il sito Viaggiare sicuri della Farnesina, che oltre a fornire informazioni relative ai requisiti per l’ingresso dà indicazioni utili anche in relazione allo stato di sicurezza, alla situazione sanitaria e alle condizioni di mobilità nel Paese che si intende visitare, oltre a dare avvisi su situazioni di carattere urgente e temporaneo.
Per viaggiare in sicurezza, inoltre, vi è anche la possibilità di iscriversi e registrare il proprio viaggio su Dovesiamonelmondo.it. La registrazione su questo portale, gestito dall’Unità di Crisi della Farnesina, fa sì che i dati del viaggio siano condivisi solo ed esclusivamente con l’Unità che, in caso di crisi all’estero, potrà rintracciare il viaggiatore ed intervenire più rapidamente, in base alle circostanze.
La classifica dei passaporti ci ricorda che la libertà di movimento è un privilegio, non un diritto universale. Le disuguaglianze globali si riflettono anche nella possibilità di viaggiare liberamente, e questo dovrebbe spingerci a riflettere sul nostro ruolo di cittadini del mondo e sulle azioni che possiamo intraprendere per promuovere una maggiore equità.
Fonte: a cura di Exportiamo, di Miriam Castelli, redazione@exportiamo.it
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