AIRE: Multe Salate e Controlli più Severi per gli Italiani Residenti all'Estero

AIRE: Multe Salate e Controlli più Severi per gli Italiani Residenti all'Estero

02 Agosto 2024 Categoria: Expatriamo

La Legge Bilancio 2024 ha introdotto sanzioni più severe per gli italiani residenti all’estero non iscritti all’AIRE, con multe che variano dai 200 ai 1000 euro per ogni anno di mancata iscrizione.

Per i connazionali che vivono fuori dall’Italia ci sono da quest’anno sanzioni di migliaia di euro se non ci si iscrive all’AIRE, l’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero, che è un registro gestito dai Comuni sulla base dei dati e delle informazioni provenienti dalle Rappresentanze consolari all’estero.

La nuova Legge di Bilancio, infatti, ha introdotto obblighi di controllo per i Comuni di ultima residenza, scambio di informazioni con l’Agenzia delle Entrate per l’accertamento fiscale e multe salate per chi non provvede all’iscrizione.

L’obbligo di iscrizione in realtà esiste da decenni, visto che parte da una legge del 1954, ma fino ad oggi in molti lo consideravano una discrezionalità, anche perché le sanzioni correlate all’omesso adempimento erano molto contenute, con importi oggi irrisori espressi ancora in lire, e raramente applicate.

I motivi per cui tanti connazionali non si sono mai iscritti all’AIRE sono diversi: alcuni perché ignari di quest’obbligo; altri per scopi illeciti quali continuare a pagare l’IMU ridotta sulla prima casa o percepire assegni familiari; molti altri frenati soprattutto dal fatto che cancellarsi dall’anagrafe della popolazione nazionale italiana comporta la cancellazione anche dal Sistema Sanitario Nazionale italiano, e quindi dover rinunciare all’acquisto di medicinali con il ticket, all’assistenza ospedaliera e al medico di famiglia italiano.

Dal primo di gennaio di quest’anno le cose però sono cambiate, con l’introduzione di pesanti sanzioni da 200 a 1000 euro per ogni anno di mancata iscrizione all’AIRE, per un limite massimo di 5 anni sanzionabili. Le sanzioni si applicano per individuo e non per nucleo familiare, e riguardano anche i minori: così, per esempio, una famiglia di 4 persone che vive all’estero da più di 5 anni ed abbia trascurato tale adempimento amministrativo potrebbe ritrovarsi a dover pagare una sanzione fino a 20.000 euro.

La Legge di Bilancio non ha valore retroattivo, e dunque le nuove sanzioni non si applicano a chi è già iscritto all’AIRE da una data antecedente all’entrata in vigore della nuova legge (30.12.2023), anche nell’ipotesi in cui l’iscrizione è stata successiva al trasferimento effettivo e dunque ci fossero anni sanzionabili.

Un’altra novità è che ora è previsto anche un maggior coinvolgimento attivo da parte dei Comuni italiani, cui ora è demandato non solo l’onere dei controlli, ma anche la remunerazione che ne consegue, e dunque avranno ora un interesse diretto nel provvedere agli accertamenti.

È inoltre stato introdotto l’obbligo, in capo alle amministrazioni pubbliche, anche estere, di scambio di informazioni con gli altri enti dello Stato in relazione ad elementi rilevanti relativi ai connazionali di cui si ha ragione di ritenere che siano residenti di fatto all’estero, con il Comune italiano chiamato a notificare le iscrizioni (o cancellazioni d’ufficio) AIRE anche all’Agenzia delle Entrate per i controlli fiscali sugli anni aperti precedenti all’iscrizione (o cancellazione), quando si risultava ancora formalmente residenti in Italia (o al contrario si beneficiava di una residenza estera fittizia).

Chi deve iscriversi all’AIRE?

All’AIRE devono iscriversi i cittadini nati in Italia che vivono stabilmente all’estero per più di un anno solare, i cittadini nati all’estero da genitori italiani (inclusi i minori) il cui atto di nascita è stato trascritto in Italia, e coloro i quali abbiano acquisito la cittadinanza italiana ma vivono stabilmente all’estero.

L’iscrizione invece non è obbligatoria per i cittadini italiani che si trovano all’estero per periodi inferiori ad un anno, i lavoratori stagionali, i dipendenti statali che lavorano presso le sedi diplomatiche ed i militari in servizio presso la NATO.

Da notare che l’obbligo non decorre dopo 12 mesi, ma dal momento del trasferimento: chi già sa che resterà all’estero più di un anno può e dovrebbe iscriversi immediatamente. La norma infatti prevede che si provveda entro 90 giorni dal trasferimento.

Perché iscriversi all’AIRE?

Prima di tutto perché è non solo un diritto, ma anche un dovere dei cittadini italiani residenti all’estero; soprattutto, perché l’AIRE costituisce il presupposto, tra l’altro, per usufruire di numerosi servizi consolari forniti dalle Rappresentanze all’estero, nonché per l’esercizio di importanti diritti, quali ad esempio:

  • la possibilità di votare per corrispondenza in occasione di elezioni politiche e di referendum;
  • la possibilità di votare in occasione delle elezioni dei rappresentanti italiani al Parlamento Europeo presso seggi istituiti dalla rete diplomatico-consolare nei Paesi appartenenti all’Ue;
  • la possibilità di ottenere il rilascio di documenti di identità e di viaggio;
  • la possibilità di richiedere il rilascio di certificazioni di competenza delle Rappresentanze all’estero;
  • la possibilità di rinnovare la patente di guida.

La mancata iscrizione al contrario può comportare una serie di conseguenze negative, quali la difficoltà di usufruire tali servizi (in primis il rinnovo del passaporto), la perdita del diritto di voto, ma anche la difficoltà di dimostrare la propria residenza all’estero.

Quest’ultimo punto non dovrebbe essere sottovalutato, visto che la permanenza nell’anagrafe della popolazione italiana residente genera una presunzione di residenza anche a fini fiscali e dunque un obbligo dichiarativo in Italia dei redditi prodotti all’estero, ed un diritto impositivo e di accertamento da parte del fisco italiano anche verso chi presenta la dichiarazione e già paga le tasse all’estero. Naturalmente in caso di accertamento da parte dell’amministrazione finanziaria italiana sarà possibile fare ricorso rifacendosi alle convenzioni contro le doppie imposizioni che l’Italia ha stipulato con diversi Paesi esteri, ma si tratta comunque di una procedura lunga e costosa e per la quale l’esito non è scontato. La regola generale, super semplificata, è che chi è iscritto negli elenchi della popolazione residente in un Comune italiano paga le tasse in Italia.

Come iscriversi all’AIRE?

La procedura di iscrizione all’AIRE è gratuita e avviene online attraverso il portale Fast It, gestito dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. In casi eccezionali (ad esempio nel caso di persone di età superiore ai 75 anni o con particolari disabilità), è possibile richiedere l’iscrizione all’AIRE tramite email o posta, ma sarà necessario motivare l’impossibilità di utilizzare il portale Fast It e fornire una ragione valida per procedere con metodi alternativi.

Per procedere con l’iscrizione, è necessario fornire un indirizzo email valido, che sarà utilizzato per le comunicazioni ufficiali e per l’accesso al portale. A partire dal 2026, l’accesso al portale Fast It sarà possibile solo mediante l’utilizzo di credenziali SPID, il Sistema Pubblico di Identità Digitale.

Fonte: a cura della Redazione di Exportiamo, redazione@exportiamo.it

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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