Australia: Terra di Opportunità per le Imprese Italiane

Australia: Terra di Opportunità per le Imprese Italiane

08 Luglio 2024 Categoria: Focus Paese

L’apertura dell’Australia al commercio internazionale, la presenza di una base di consumatori con un alto potere d’acquisto e un quadro politico e normativo stabile rendono il Paese un partner ideale per le imprese italiane che desiderano espandere la propria presenza sui mercati internazionali.

L’Australia è la 12esima economia più grande a livello mondiale e nonostante la sua popolazione rappresenti lo 0,3% di quella totale, conta per l’1,7% nell’economia globale.

Paese ricco di risorse naturali e caratterizzato da un elevato dinamismo economico, dal 1992 e fino allo scoppio della pandemia da COVID-19, l’Australia ha registrato tassi di crescita economica ininterrotta e al di sopra della media delle economie OCSE, con incrementi del 2-3% l’anno. Nonostante le complessità dello scenario geo-politico internazionale, si prevede che il PIL australiano nel 2024 sarà di circa 1.619 miliardi di euro, sostanzialmente stabile rispetto ai 1.625 miliardi di euro del 2023.

Principale driver dell’economia australiana è la domanda di risorse minerarie, energetiche ed agricole. Nel 2022 l’Australia si è confermata come la più grande produttrice mondiale di sabbie minerali di litio, zirconio e titanio, la 2° al mondo per produzione di cobalto, 4° per le terre rare e 7° per l’antimonio.

Le abbondanti riserve di risorse naturali e di energia sono affiancate da dinamici settori tecnologici, che offrono all’Australia un vantaggio competitivo sui mercati globali. La tecnologia, considerata nel suo complesso, contribuisce per un terzo al PIL del Paese. L’Australia è oggi una calamita per gli investimenti tecnologici in aree critiche, tra cui finanza, medicina e istruzione.

A questi fattori si aggiunge la crescita costante del settore dei servizi e gli investimenti pubblici, in particolare in infrastrutture e trasporti, oltre ad una politica fiscale e monetaria mirata a sostenere domanda e capacità di acquisto. Il governo australiano sta investendo 120 miliardi di dollari in 10 anni, a partire dal 2022-23, in infrastrutture e trasporti in tutta l’Australia come parte integrante del Programma di Investimenti in Infrastrutture. Il settore delle costruzioni (25% degli investimenti nazionali) verrà sostenuto anche dalla domanda immobiliare.

L’apertura dell’Australia al commercio, con i suoi 17 accordi di libero scambio e gli investimenti stranieri, è un altro elemento di attrattività da prendere in considerazione. Secondo l’Institute for Management Development, l’Australia è uno dei Paesi in cui è più facile fare affari, grazie all’elevato standard di: contesto normativo, tempo necessario per aprire un’impresa, sistema giudiziario e accesso al credito. Il successo dell’Australia si basa su istituzioni solide ma allo stesso tempo agili, capaci di formulare e attuare politiche valide, oltre che su di un sistema giuridico apprezzato, con un riflesso positivo sugli investimenti esteri.

Il mercato australiano, inoltre, si contraddistingue anche per la presenza di una base di consumatori mediamente alto-spendenti con un potere d’acquisto tra i più elevati al mondo. Secondo l’Economist Intelligence Unit (EIU), l’Australia è il nono mercato per reddito dei consumatori, con 6 milioni di famiglie che generano un reddito superiore a US$ 75.000 all’anno. L’EIU stima che il numero di famiglie ad alto reddito in Australia raggiungerà i 7,6 milioni entro il 2030.

Rapporti con l’Italia

L’Australia è un importante partner economico per l’Italia, rappresentando il 5° mercato di destinazione per l’export italiano nella regione dell’Asia-Pacifico (dopo Cina, Giappone, Corea del Sud e Hong Kong).  Il valore delle importazioni dall’Italia nel 2023 ha superato i 5,2 miliardi di Euro, con un saldo positivo a favore del nostro Paese di oltre 4,4 miliardi di Euro. Per quanto riguarda i prodotti esportati, tra quelli con maggior peso in termini di valore, spiccano macchinari e apparecchi; prodotti alimentari e bevande; mezzi di trasporto; articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici; prodotti tessili, abbigliamento, pelli e accessori.

In relazione agli investimenti diretti italiani in Australia, l’Italia mantiene una posizione marginale nella graduatoria dei Paesi investitori in Australia. Secondo i dati del DFAT, nel 2020 il flusso degli investimenti Italiani è stato pari a 904 milioni di dollari australiani, portando a 1,7 miliardi di dollari australiani il valore dello stock complessivo.

L’Ufficio ICE-Agenzia di Sydney ha rilevato la presenza di più di 230 aziende italiane che hanno investito in Australia, radicate in forma stabile e diretta nel mercato con impianti di produzione, filiali commerciali o uffici di rappresentanza e presenti in quasi tutti i settori: energetico e ingegneristico (ENI, Enel, Saipem, Prysmian, ecc.), infrastrutture e costruzioni (Webuild, Rizzani de Eccher, Ghella, ecc.), servizi finanziari (Intesa SanPaolo), moda (Zegna, Armani, Ferragamo, Max Mara, Tod’s, Gucci, Luxottica, ecc.), lusso (Ferrari, Maserati), fitness (Technogym), prodotti alimentari (Barilla, Lavazza, Campari, Gruppo Inalca, Ferrero, ecc.).

Su quali settori puntare?

Se si confronta il quadro economico e i valori dell’interscambio e si tiene conto delle linee guida elaborate dalle autorità australiane, nonché delle aree che l’Italia considera prioritarie per il proprio export in generale, tra i settori con maggiori potenzialità in Australia si segnalano:

  • Energia e tecnologie verdi: l’Australia sta diventando una superpotenza nel settore delle energie rinnovabili grazie all’abbondante disponibilità di sole, vento e riserve minerali utili per la transizione all’obiettivo ‘’Net Zero’’ previsto entro il 2050. Entro il 2030 l’intento è quello di ridurre le emissioni del 43%. L’attuale legislazione prevede una serie di incentivi alla produzione di energia da fonti rinnovabili e sono confermati altresì gli incentivi all’installazione di sistemi approvati sia per uso domestico che per piccole/medie industrie ed attività commerciali, mentre la Future Fuels and Vehicles Strategy è volta a favorire la collaborazione con il settore privato per aumentare l’adozione di veicoli ibridi, a idrogeno, elettrici e a biocarburanti. In base ai dati pubblicati da Austrade nel Benchmark Report 2023, il Paese si colloca in sesta posizione tra quelli migliori dove investire in energie rinnovabili, in settima per i brevetti pro-capite ed in pole position per la produzione pro-capite di energia solare al mondo. I settori in maggiore espansione sono quelli dell’energia solare, dell’energia eolica e dell’idrogeno verde. Uno degli aspetti più interessanti per le aziende italiane è relativo alle nuove necessità di accumulo dell’energia prodotta da fonti rinnovabili. Finora gran parte dell’energia prodotta doveva essere subito utilizzata in quanto i sistemi di accumulo non offrivano un’adeguata capacità di tenuta. È pertanto il mercato delle batterie/accumulatori per lo stoccaggio di tale energia che offre le maggiori opportunità.
  • Infrastrutture e costruzioni: la spinta derivante dalla crescente integrazione economico-commerciale dell’Australia nella regione indo-pacifica, rafforzata dalla firma degli accordi per la Trans Pacific Partnership, ha contribuito all’avvio di imponenti programmi di investimento nei settori delle infrastrutture e dei trasporti, che aprono opportunità commerciali per l’imprenditoria italiana, con importanti riflessi anche sul settore immobiliare. La crescita economica, l’incremento della popolazione (secondo recenti stime la popolazione crescerà oltre i 40 milioni entro il 2040, con un fabbisogno di nuove unità abitative stimato tra i 500.000 e 700.000) e i crescenti flussi commerciali hanno spinto le autorità australiane a sviluppare ambiziosi piani pluriennali di sviluppo ed ammodernamento delle infrastrutture. Sotto il profilo dello sviluppo urbanistico e del settore immobiliare, si devono anche considerare futuri progetti nell’ambito delle costruzioni di tipo commerciale e/o pubblico/sociale (centri commerciali, ospedali, posti di polizia, uffici postali, etc.). Da evidenziare anche la strategia per l’edilizia sostenibile nell’ambito della strada per raggiungere l’obiettivo zero emissioni entro il 2050. Tale strada comporta l’impiego di materiali a basse emissioni provenienti da fonti sostenibili, come il legno, plastica riciclata, finestre con doppi vetri – ad oggi scarsamente utilizzate – e cemento a zero emissioni di carbonio. Il Governo federale ha annunciato misure sostanziali legate questo settore tra cui 5,2 miliardi di A$ nei prossimi 10 anni per le infrastrutture, di cui 3,3 miliardi nel Nuovo Galles del Sud, 3,2 miliardi in Sud Australia e 3 miliardi in Victoria. A tale riguardo, si segnalano i maggiori progetti infrastrutturali in costruzione (NorthConnex e WestConnex a Sydney e WestGate Tunnel a Melbourne). Sul fronte del trasporto ferroviario, si segnala il corridoio Melbourne-Brisbane Inland Rail (un grande progetto infrastrutturale per il trasporto delle merci al quale è confermato lo stanziamento di ulteriori 9.3 miliari di dollari per i prossimi 8 anni) e il National Rail Program (NRP) su cui il governo australiano intende investire $ 10 Mld in un periodo di 10 anni e che consiste in una serie interventi tesi a migliorare i collegamenti ferroviari tra le città principali e i centri regionali circostanti. Per quanto riguarda il trasporto aereo si fanno presenti progetti di sviluppi aeroportuali quali: il Western Sydney International Airport (complessivamente 5.3 miliari di dollari); il Melbourne Airport Rail Link (5 Mld) e Western Sydney Rail (3.5 miliari di dollari). Le principali opportunità per le imprese italiane si delineano nella partecipazione a commesse pubbliche per l’ammodernamento e la progettazione della rete viaria urbana ed extraurbana e della rete ferroviaria per trasporto di merci e persone, oltre che nella fornitura di strutture per la cantieristica: gru, ascensori e piattaforme sollevabili, macchine movimentazione terra, materiale edile. 
  • Macchinari e apparecchiature: l’Italia è già con successo presente in Australia nel settore dei macchinari per la lavorazione degli alimenti, essendo leader nelle importazioni di macchinari e dispositivi per la preparazione di bevande calde e cottura alimenti, macchinari ed apparecchi per la preparazione di frutta e ortaggi, frigoriferi, macchine per panificazione, pasta e pasticceria; vi sono tuttavia dei margini di crescita con riferimento ai macchinari per imbottigliamento, impacchettamento/imballaggio. Soprattutto da segnalare le potenzialità per i macchinari industriali per la lavorazione delle carni, data la rilevanza del settore.

Ulteriori opportunità di cooperazione bilaterale possono essere perseguite in settori ad alto valore aggiunto, poiché le imprese italiane possono fornire tecnologie all’avanguardia ed un know-how consolidato, come ad esempio nel settore della farmaceutica, biomedicale e dispositivi medici, oltre che nei settori tradizionali del made in Italy come l’agroalimentare e la moda.

Per cogliere al meglio le opportunità offerte dal mercato australiano, è importante che le imprese italiane siano ben preparate e attuino una strategia di internazionalizzazione efficace, che tenga conto delle specificità del mercato e della concorrenza locale.

Fonte: a cura della Redazione di Exportiamo, redazione@exportiamo.it

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