Il governo argentino ha annunciato una serie di misure volte a contrastare l’inflazione, che negli ultimi mesi ha raggiunto livelli record, e a stimolare l’economia attraverso l’apertura dei mercati e la riduzione dei costi per le imprese.
Riduzione delle tariffe di importazione
Nel quadro di una politica di apertura economica e aggiustamento fiscale, il governo argentino guidato da Javier Milei ha annunciato sabato scorso una riduzione delle tariffe di importazione su alcuni beni, con l’obiettivo di calmierare l’inflazione e abbassare i prezzi.
Le tre categorie coinvolte sono:
- Elettrodomestici: le tariffe di importazione su frigoriferi e lavatrici sono state ridotte dal 35% al 20%, allineandole a quelle dei paesi membri del Mercosur. Questa misura dovrebbe portare a un calo dei prezzi di questi beni di prima necessità, rendendoli più accessibili alle famiglie argentine.
- Pneumatici: la riduzione delle tariffe si estende anche agli pneumatici, che passano dal 35% al 16%. Questo provvedimento dovrebbe avere un impatto positivo sul settore dei trasporti, sia merci che persone, alleggerendo i costi per le aziende e favorendo una maggiore efficienza.
- Materie plastiche: il governo ha ridotto dal 12,6% al 6% anche le tariffe di importazione sui principali input di plastica. Questa misura dovrebbe avere un effetto positivo a cascata sui prezzi di una vasta gamma di prodotti fabbricati con plastica, dagli imballaggi alimentari ai prodotti per l’igiene personale agli elettrodomestici e ai giocattoli.
Misure complementari di apertura economica
Questa riduzione si inserisce in un quadro di più ampie misure volte ad aprire l’economia argentina e a contrastare l’inflazione. Oltre alla riduzione delle tariffe di importazione, il governo, infatti, ha adottato altre misure per stimolare la concorrenza e l’apertura economica, tra cui:
- Apertura delle importazioni di prodotti del paniere di base: a marzo, il governo ha aperto le importazioni di prodotti del paniere di base dopo un incontro con i supermercati. È stato anche riferito che ad alcuni verranno applicati sconti fiscali per aiutarli a mantenere i prezzi competitivi. L’obiettivo di questa misura, secondo il partito al governo, è quello di correggere i prezzi che sono aumentati eccessivamente a causa delle aspettative di inflazione nel settore che non sono state soddisfatte;
- Riduzione dei tempi di pagamento per le importazioni: la Banca Centrale ha ridotto i tempi di pagamento per le importazioni di alimenti, bevande e prodotti per la pulizia, la cura e l’igiene personale. I pagamenti, che in precedenza potevano essere effettuati in quattro rate (30, 60, 90 e 120 giorni), ora possono essere effettuati in un’unica rata dopo 30 giorni.
- Sospensione temporanea dell’IVA e dell’imposta sul reddito per le importazioni di prodotti alimentari e medicinali: per un periodo di 120 giorni, il governo ha sospeso la riscossione dell’IVA e dell’imposta sul reddito sulle importazioni di alcuni prodotti tra cui banane, patate, carne di maiale, caffè, tonno, prodotti a base di cacao, insetticidi, shampoo e pannolini.
Maggiore accesso al mercato argentino per le imprese italiane
Le misure di apertura economica adottate dal governo argentino faciliteranno l’ingresso di prodotti stranieri sul mercato, riducendo le barriere commerciali e semplificando le procedure di importazione.
Per le imprese esportatrici italiane questo si traduce in un’importante opportunità di aumentare la loro quota di mercato in Argentina e di rafforzare la loro presenza in America Latina.
Ovviamente, l’impatto effettivo di queste misure sulle imprese italiane dipenderà da diversi fattori, come la loro capacità di adattarsi alle nuove condizioni di mercato e la concorrenza da parte di altri Paesi, oltre che dalla risposta dei consumatori e delle imprese.
Inoltre, non bisogna dimenticare che sul mercato argentino continuano a gravare pesanti ostacoli, come l’elevato livello di burocrazia, corruzione, ed instabilità politica.
Ciononostante, il Piano Anti-Inflazione argentino rappresenta un passo positivo nella direzione di una maggiore apertura economica e di un miglioramento del clima imprenditoriale in Argentina, tutti elementi che potrebbero giocare a favore dell’export italiano nel Paese sudamericano.
Fonte: a cura della Redazione di Exportiamo, redazione@exportiamo.it
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