Il Tashkent International Investment Forum e le potenzialità per l’Italia

Il Tashkent International Investment Forum e le potenzialità per l’Italia

04 Aprile 2022 Categoria: Focus Paese Paese:  Uzbekistan

Sulla base del principio “dal grande passato al grande futuro”, in Uzbekistan si sta svolgendo un sempre più intenso lavoro per accrescere lo sviluppo economico e sociale. A questo proposito, l’Uzbekistan ha ospitato dal 24 al 26 marzo il primo Tashkent International Investment Forum. Di seguito presentiamo il riassunto dei principali tematiche del forum che presentano un potenziale per le aziende italiane in diversi settori.

Al forum hanno partecipato 1.500 grandi investitori internazionali e ospiti di alto livello provenienti da 56 paesi, rappresentanti di organizzazioni internazionali e istituzioni finanziarie. Anche un buon numero di imprese e agenzie italiane hanno preso parte all’evento, tra le quali: SIMEST; Camera di Commercio Italia Uzbekistan; ASSOMAC (Associazione Nazionale dei Costruttori Italiani di Tecnologie per calzature, pelletteria e conceria); Tessitura Serica (azienda attiva nella produzione di tessuti); Sababa Security (cyber security); Telecomunicazioni Tecon (telecomunicazioni); Arkad SpA (gruppo di servizi energetici); Terranova Srl (leader nella fornitura di soluzioni software per la gestione dei processi di Smart Network nel settore Utilities); Pietro Fiorentini SpA (soluzioni e servizi per il settore dell’energia); AC Boilers SpA (Caldaie industriali); The European House – Ambrosetti (società di consulenza aziendale); IBSA (gruppo farmaceutico); Cotonella (intimo femminile).

Il programma del forum

Il forum si è aperto il 24 marzo con una cerimonia inaugurale che ha visto gli interventi del Presidente della repubblica dell’Uzbekistan, dei Presidenti della Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo e della Banca Asiatica per lo Sviluppo, del Ministro degli Investimenti del Regno dell’Arabia Saudita, del Vicepresidente dell’Organizzazione Mondiale del Commercio, della Vicepresidente della Società Finanziaria Internazionale e del Vicepresidente della Banca Asiatica di Investimento per le Infrastrutture – alla quale hanno fatto seguito 30 sessioni plenari, round table, riunioni ufficiali bilaterali B2B e B2G tra delegazioni internazionali.

Il forum ha ospitato oltre 40 eventi e 200 proposte di progetti che hanno dato un quadro delle principali opportunità di investimento nei settori dell’energia, petrolio e gas, telecomunicazioni, sanità, finanza, trasporti e agricoltura. Al contempo sono stati presentati i programmi nazionali per la liberalizzazione dell’economia, lo sviluppo del settore privato e il rafforzamento delle relazioni internazionali, volti a migliorare il contesto di business per gli investimenti diretti esteri.

Nel suo discorso di apertura il presidente Shavkat Mirziyoyev ha parlato delle riforme e delle trasformazioni realizzate nel Paese negli ultimi anni e ha anche delineato le aree prioritarie per il suo ulteriore sviluppo. Innanzitutto ha sottolineato le condizioni generali favorevoli create per gli investitori. In particolare, è stata menzionata l’introduzione della libera convertibilità della valuta nazionale nel 2017. Sempre in materia finanziaria, per la prima volta a marzo le banche e le filiali uzbeke hanno ricevuto dei ratings di credito internazionali e sono entrate nei mercati finanziari globali. Anche la politica fiscale perseguita in questi anni ha mirato a stimolare lo sviluppo dell’imprenditorialità riducendo il numero di tasse e dimezzando le aliquote dell’imposta sulla proprietà, dell’imposta sul reddito delle persone fisiche e dell’imposta sociale. Allo stesso tempo, sono state ridotte circa 6.000 aliquote sui dazi all’importazione. Anche nel capo della semplificazione normativa si è assistito a una cancellazione o semplificazione di circa 200 licenze e permessi.

Il presidente ha sottolineato che una conseguenza di queste politiche è stato l’aumento di tre volte e mezzo negli ultimi 5 anni del volume annuo di investimenti esteri nella economia uzbeka, raggiungendo un valore complessivo di 25 miliardi di dollari. Si è anche mostrato fiducioso sullo sviluppo delle esportazioni: “Saremo anche in grado di aumentare la produttività nei settori tessile, della pelle e delle calzature, farmaceutico, elettrico, chimico e petrolchimico, dei materiali da costruzione, alimentare, con l’obiettivo di raggiungere nei prossimi 5 anni i 30 miliardi di dollari annui di esportazioni [NdR. dai 20 attuali]”.

In questi primi anni di riforme la crescita media annua della economia uzbeka è stata del 5 per cento e nell’industria si è arrivati all’8 per cento. Anche nel 2020, nonostante la pandemia, la crescita del Pil è rimasta positiva e nel 2021 ha superato il 7 per cento. Allo sviluppo economico si è anche associato un aumento delle riserve di oro e valuta estera, cresciute di 27 miliardi di dollari (a 35 miliardi). Dopo Mirziyoyev sono intervenuti anche i responsabili delle istituzioni e delle organizzazioni finanziarie internazionali, esprimendo la loro visione delle prospettive di sviluppo dell’Uzbekistan e confermando i progressi registrati dall’economia uzbeka in questi ultimi anni.

Breakout Panel Sessions

Abbiamo seguito alcuni panel e nei seguenti paragrafi riassumiamo i principali temi affrontati nelle varie sessioni:

Settore sanitario e farmaceutico

Il mercato farmaceutico uzbeko (il terzo più grande della CSI) con i suoi 35 milioni di abitanti vale attualmente circa 1,7 miliardi di dollari; la spesa sanitaria pubblica è aumentata di circa il 30 per cento negli ultimi tre anni, a circa 700 cento milioni, e dovrebbe costituire circa il cinque per cento del PIL entro il 2025. C’è un livello molto alto di importazioni nel settore farmaceutico, circa l’80-85 per cento, di cui il 94 per cento generici. Per far fronte a deficit della produzione locale, il governo ha adottato il concetto, che prevede l’attuazione delle buone pratiche di fabbricazione (GMP) e delle buone pratiche di vigilanza (GVP), tra le altre misure, per aumentare la qualità di prodotti farmaceutici. Questi obiettivi richiedono il ricorso a competenze internazionali e la collaborazione con investitori stranieri, per i quali sono state istituite sei zone economiche libere e altri benefici.

Amrillo Inoyatov, viceministro alla Salute, ha presentato otto progetti potenzialmente interessanti per gli investitori stranieri:

i) la creazione di moderni centri di cura del cancro dotati di moderne attrezzature; ii) la creazione di un centro moderno per le malattie cardiovascolari; iii) la creazione di un centro di neurologia per il trattamento dell’ictus e la riabilitazione post ictus; vi) il miglioramento dell’assistenza perinatale ai neonati al fine di ridurre la mortalità infantile; v) la creazione di un avanzato centro di endocrinologia; vi) la creazione di un centro di nefrologia e trapiantologia; vii) il miglioramento della trasfusione di sangue; viii) la creazione di laboratori per test molecolari e genetici.

Il Direttore dell’Agenzia per lo Sviluppo dell’Industria Farmaceutica, Sardor Kariev, ha ricordato le preferenze fiscali istituite nelle tre zone speciali per la farmaceutica. Soprattutto in queste zone dal 2018 al 2021 sono partiti più di 144 progetti di investimento per un valore di oltre 467,5 milioni di dollari. In prospettiva, egli ha menzionato che il mercato farmaceutico dell’Asia centrale vale circa 7 miliardi di dollari, circa 10.000 prodotti sono attivamente sul mercato, di cui 3500 prodotti vengono prodotti localmente; ogni anno vengono inoltre approvati 800 nuovi prodotti. Egli ha infine fatto riferimento al fatto che sono stati già avviati alcuni progetti di produzione congiunta di generici con investitori europei. Esistono tuttavia ulteriori opportunità tra le quali ha fatto riferimento allo sviluppo dei processi di trattamento del sangue, allo screening delle malattie oncologiche e alla diffusione dei prodotti biologici.

Retail

I direttori dei principali supermercati dell’Uzbekistan hanno condiviso le loro esperienza e discusso dei cambiamenti avvenuti nel paese negli ultimi 5 anni. Il mercato al dettaglio dell’Uzbekistan è cresciuto in media del 17% all’anno tra il 2015 e il 2022, con un profitto di oltre il 58 per cento sulle vendite di generi alimentari. L’attuale quota di vendita al dettaglio in Uzbekistan è approssimativamente paragonabile alla situazione del mercato del Kazakistan e della Turchia tra il 2000 e il 2005, il che costituisce le aspettative dei tassi di rapida crescita.

Hanno sottolineato soprattutto le riforme che hanno favorito lo sviluppo del settore tra cui: la rimozione di tutte le restrizioni alla conversione della valuta per fornitori e produttori, la creazione di canali diretti per le importazioni, la rimozione ed eliminazione della maggior parte dei dazi doganali e delle accise. A causa dell’aggravarsi della situazione relativa al conflitto russo-ucraino e delle successive sanzioni economiche, le importazioni dalla Russia, prima molto consistenti, hanno iniziato a diversificarsi. Hanno infine segnalato che la riduzione prevista dei dazi su alcuni prodotti alimentari consentirà un’ulteriore diversificazione. Essi stimano che il settore del commercio al dettaglio ha una crescita potenziale del 30-40% del fatturato totale nei prossimi 5 anni.

Turismo

Dal 2014 al 2019 il numero di turisti in Uzbekistan è salito da 1.9 a 6.9 milioni. In prospettiva, a sviluppare l’enorme potenziale turistico potrebbe contribuire il fatto che i cittadini di 90 paesi possono visitare l’Uzbekistan senza visto e per altri 60 è sufficiente una semplice procedura online. Il viceministro del turismo e del patrimonio culturale, Ulugbek Azamov, ha sottolineato che il punto di forza del paese sono le città storiche, incluse tra i siti patrimonio dell’UNESCO, e che sforzi sono stati compiuti per la costruzione di infrastrutture alberghiere, anche grazie a investimenti esteri, e aeroportuali. Per esempio, Punit Tandon, vice presidente per la regione di Hyatt hotels, ha sottolineato come ci siano tutti i prerequisiti per lo sviluppo del turismo e nel 2022-23 apriranno un nuovo hotel a Bukhara; tra le politiche più fruttuose in questo senso ha menzionato anche l’allentamento delle restrizioni al cambio di valuta, il miglioramento delle relazioni con i paesi vicini e il fatto che l’Uzbekistan è connesso al resto del mondo da diverse compagnie aeree.

Sono emersi tuttavia due punti critici ancora da affrontare. In primo luogo, nonostante l’Uzbekistan stia diventando un hub turistico, esso necessita di ulteriori investimenti per lo sviluppo di una più estesa rete complementare di servizi turistici. In secondo luogo, occorre un maggiore sviluppo del trasporto aereo regionale, che beneficerà anche della recente apertura di un aeroporto a Samarcanda, al fine di ridurre la carenza di capacità sulla rete stradale e ferroviaria.

Tessuti, seta e pelle

Uno dei settori dell’economia uzbeka di interesse per la moda italiana è quello della produzione e lavorazione di fibre di cotone, pelle e seta, sia per importazioni sia per opportunità di investimento nel settore. L’Uzbekistan si sta spostando verso una produzione a più alto valore aggiunto nell’industria tessile. Più di 7000 imprese sono impegnate nella trasformazione del cotone in materie prime come i filati e successivamente in tessuti e abbigliamento. L’Uzbekistan produce anche un volume significativo di pelle, anche grazie a una forza lavoro relativamente poco costosa, e le produzioni comprendono la pelle grezza, la pelletteria e le calzature. Secondo l’International Sericultural Commission, l’Uzbekistan è il terzo produttore mondiale di seta grezza, dopo Cina e India. Russia, Cina e Turchia sono i principali importatori di tessili uzbeki e si nota anche un crescente interesse italiano nel settore. 

Uno dei principali risultati raggiunti recentemente in questo settore è la revoca del boicottaggio del cotone e dei prodotti tessili uzbeki, che era in vigore dal 2009. La Cotton Campaign, una coalizione internazionale di organizzazioni non governative senza scopo di lucro che difendono i diritti umani e del lavoro, oltre che di investitori e marchi di fama mondiale, incoraggiano l’approvvigionamento dal paese, per garantire che le riforme continuino a beneficiare i lavoratori, gli agricoltori e la società civile uzbeka. 

Industria estrattiva

Una delle industrie strategiche e prioritarie dell’Uzbekistan è l’estrazione di minerali, principalmente rame, oro, argento, zinco, fosfati, terre rare. Durante la discussione sono state menzionate le misure che potranno migliorare l’efficienza degli impianti produttivi esistenti, nonché una breve panoramica dei progetti realizzati. Durante la discussione il viceministro degli investimenti e del commercio estero Aziz Voitov ha osservato che in 22 regioni del paese sono state create zone economiche franche per la produzione di prodotti finiti da metalli preziosi.

Rimane ancora molto potenziale inespresso: “L’Uzbekistan è un paese geologicamente studiato solo per il 40%”, ha affermato Bobur Islamov, presidente del Comitato statale per la geologia e le risorse minerarie dell’Uzbekistan. – “Dobbiamo effettuare ricerche sul 60% dei siti geologici. A questo scopo è stato sviluppato un programma a lungo termine con una serie di regolamenti sullo svolgimento della ricerca geologica. […] Il nostro Paese è pronto per mega progetti minerari”. In questo senso si osserva anche un’espansione dell’estrazione di rame, necessario nella trasmissione elettrica, attraverso l’apertura in Uzbekistan di nuove miniere e società estrattive.

Green energy

Gli ultimi anni hanno visto dei cambiamenti epocali nel settore dell’energia in Uzbekistan. Lo sviluppo delle energie rinnovabili è diventato di primaria importanza, anche a seguito di interventi normativi che ne hanno favorito lo sviluppo. Ampi parchi solari sono stati progressivamente resi operativi nel paese e partners strategici sono stati individuati per la costruzione di nuovi impianti fotovoltaici ed eolici. Al contempo si punta anche a una riduzione dei consumi tramite un miglioramento dell’efficienza energetica.

Beatrice Buffon di EDF Group ha osservato che è chiaro agli operatori di mercato che l’Uzbekistan si è posto degli obiettivi ambiziosi sottolineando al contempo l’importanza per il paese delle energie rinnovabili e del continuare a investire nelle turbine a gas a ciclo combinato. Questo aspetto della transizione verso tecnologie più sostenibili a livello ambientale nella produzione di elettricità si riconduce anche al fatto che il settore energetico uzbeko è quello che attualmente contribuisce maggiormente alle emissioni di diossido di carbonio.

Industria 4.0

L’Uzbekistan sta anche compiendo degli sforzi per la modernizzazione del proprio settore industriale sia attraverso lo sviluppo di un settore digitale dell’economia sia con una più ampia diffusione delle nuove tecnologie nei principali ambiti quali la pubblica amministrazione, l’istruzione, la sanità e l’agricoltura. Per esempio, in questo ultimo settore l’Internet of Things è attivamente utilizzato specialmente l’introduzione di sensori speciali per la determinazione della fertilità del suolo e delle tecnologie di irrigazione più adeguate.

Sono stati inoltre iniziati oltre 220 progetti prioritari per lo sviluppo dell’e-government e per favorire la nascita di nuove imprese di sviluppo software e altre tecnologie informatiche, anche grazie alla creazione di IT parks. Un punto chiave della strategia è tuttavia l’aumento della capacità della rete Internet: si prevede un aumento del numero di città collegate dal 78 al 95 per cento attraverso la posa di circa 20 mila chilometri di fibra ottica. Altro aspetto cruciale è quello dello sviluppo di una manodopera qualificata. Il CEO dell’IT Park Uzbekistan Farkhod Ibragimov ha fatto riferimento al fatto che il 60 per cento della popolazione dell’Uzbekistan è giovane e può intraprendere percorsi formativi nelle varie figure professionali di questa filiera (programmatori, marketing, ecc.)

Agricoltura

L’agricoltura gioca un ruolo importante nell’economia uzbeka: rappresenta il 26 per cento del PIL, il 10 per cento dei proventi delle esportazioni e il 25 per cento dell’occupazione totale. L’Uzbekistan è uno dei principali fornitori agricoli dell’Asia centrale e della CSI. Il settore gode di una serie di incentivi fiscali, tra i principali l’aliquota zero sui profitti derivanti dalla vendita di colture che costituiscono almeno il 90 per cento del reddito totale dell’impresa, insieme ad altri incentivi relativi a imposte su proprietà, terra, acqua e accise. Attualmente, a Bukhara e Balik sono disponibili due zone economiche libere agricole.

Il viceministro dell’agricoltura, Alisher Turaev, ha accennato a diversi importanti cambiamenti avvenuti fino ad oggi. Innanzitutto, il boicottaggio del cotone uzbeko è stato revocato ed è stato possibile tornare sul mercato con prodotti di alta qualità. La digitalizzazione dell’agricoltura si sta attuando e c’è un grande potenziale per gli investitori nel ripristino del suolo impoverito, nell’introduzione di tecnologie per il risparmio idrico e nel miglioramento del giardinaggio. Dan Patterson, CEO della joint venture uzbeko-americana Silverleafe, che ha investito 344 millioni dollari nella creazione di un moderno cluster agricolo in Uzbekistan, specializzato nella coltivazione del cotone grezzo e nella lavorazione di materie prime agricole, ha affermato che sono state create le condizioni affinché gli agricoltori introducano tecnologie per il risparmio idrico e ha menzionato un clima salutare nelle relazioni tra governo e imprese. Lucas Casey, esponente dell’IFC, ha fatto riferimento alla cooperazione su progetti relativi allo sviluppo di fertilizzanti a Kokand e alla lavorazione del cotone nella regione di Kashkadarya nell’ambito della cooperazione con la società Indorama (Singapore), che ha fondato Indorama Agro, LLC, una delle più grandi coltivazioni di cotone e grano dell’Uzbekistan.

Altri panel

Durante il forum si sono anche svolti panel e round tabel sulle prospettive di numerosi altri settori, tra cui: l’industria delle costruzioni e dei materiali da costruzione; la digitalizzazione dei mercati finanziari; la chimica; le innovazioni in ingegneria meccanica, elettronica ed elettrica; la digitalizzazione dei sistemi di trasporto.

Risultati dell’evento

A seguito del primo Tashkent International Investment Forum sono stati firmati 164 contratti e accordi di investimento per un valore di 7,8 miliardi di dollari.

Sono stati inoltre raggiunti accordi preliminari sull’attuazione di progetti per un valore di 3,5 miliardi di dollari. Uno degli eventi più significativi nell’ambito del forum è stata la cerimonia di avvio della costruzione di una nuova centrale termica nel distretto di Angorsky, nella regione di Surkhandarya. Il costo totale del progetto è di 1,2 miliardi di dollari. La centrale avrà una capacità installata di 1.560 MW e genererà 12 miliardi di kilowatt per ora di elettricità all’anno. Le ultime tecnologie nelle centrali termoelettriche faranno risparmiare 1 miliardo di metri cubi di gas naturale all’anno.

Il forum, dopo essersi costituito come piattaforma di comunicazione su larga scala per il rafforzamento e lo sviluppo delle relazioni interregionali e internazionali, è diventato contemporaneamente un potente catalizzatore per gli investimenti internazionali e interregionali e la cooperazione economica estera. Nelle intenzioni degli organizzatori il Forum dovrebbe diventare una piattaforma permanente per attrarre investimenti esteri e tecnologie moderne utili sia direttamente all’economia dell’Uzbekistan sia più in generale per l’intera regione dell’Asia centrale e per identificare aree di reciproca cooperazione che permettano di stabilire collegamenti diretti tra gli imprenditori della regione e gli ambienti economici stranieri.

Per le imprese italiane l’Uzbekistan appare maggiormente attraente nei settori dell’energia, delle costruzioni, dei trasporti e della manifattura, con particolare riguardo alle filiere dell’agroalimentare, del tessile, della trasformazione di metalli e del restauro di beni architettonici. Gli operatori italiani portano al sistema produttivo uzbeko tecnologie avanzate e in linea con i più elevati standard di protezione ambientale. Questa collaborazione sembra sempre più rafforzarsi, con un aumento dell’interscambio commerciale del 21 per cento nel 2021.

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Fonte: a cura di Exportiamo, di Narmin Rahimova, redazione@exportiamo.it

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