Una Nuova Strategia di Sviluppo per l’Uzbekistan

Una Nuova Strategia di Sviluppo per l’Uzbekistan

14 Marzo 2022 Categoria: Focus Paese Paese:  Uzbekistan

L’esito delle recenti elezioni svoltesi in Uzbekistan, che hanno riconfermato Mirziyoyev alla guida del paese, pone le basi per una politica di continuità che mira ad un ulteriore sviluppo del paese nei prossimi anni. La strategia di sviluppo elaborata è stata presentata a Roma nei giorni scorsi e noi di Exportiamo abbiamo preso parte all’evento. Eccone i punti salienti.

In occasione della visita in Italia della delegazione Uzbeka guidata da Eldor Tulyakov, Direttore Esecutivo del “Centro di strategia di sviluppo” di Tashkent, si è svolta il 10 marzo una Tavola Rotonda dal titolo “Development Strategy of New Uzbekistan for 2022-2026”. L’evento si è tenuto presso il Circolo degli Esteri di Roma ed è stato organizzato dall’ISMAA (Istituto Mediterraneo per l’Asia e l’Africa) in collaborazione con l’Ambasciata dell’Uzbekistan a Roma. Vi hanno preso parte circoli politici, imprenditoriali, accademici e diversi media italiani. Per Exportiamo.it hanno partecipato Alessio Gambino e Narmin Rahimova.

Durante l’incontro sono state presentate e discusse le trasformazioni giuridiche, economiche e sociali previste per gli anni 2022-2026 incluse nel piano di sviluppo strategico del “Nuovo Uzbekistan”. Eldor Tulyakov ha introdotto l’importanza e la coerenza delle riforme contenute nel piano, recentemente adottato dal governo uzbeko, che si articolano in sette aree prioritarie e cento obiettivi specifici da raggiungere entro i prossimi cinque anni. La nuova “Strategia di sviluppo” dell’Uzbekistan è una continuazione logica della più ampia “Strategia d’azione” attuata dal paese negli ultimi anni. Quest’ultima ha iniziato il processo di attuazione di riforme su larga scala in vari settori; la più recente “Strategia di sviluppo” continuerà queste riforme, assicurandone la continuità e il miglioramento sulla base dell’esperienza e delle capacità accumulate.

Tulyakov ha sottolineato che gli obiettivi sono definiti in maniera precisa attraverso il raggiungimento di target quantitativi che prevedono inoltre meccanismi di monitoraggio per assicurarne il raggiungimento. Tra le molte priorità individuate nella Strategia di sviluppo per il 2022-2026 vi sono misure volte a un’ulteriore liberalizzazione economica, quali privatizzazioni e maggiore concorrenza anche attraverso l’eliminazione dei monopoli, nonché l’attrazione di maggiori investimenti esteri, la stabilizzazione dei prezzi, il sostegno allo sviluppo dei “settori trainanti dell’economia”, il maggiore decentramento decisionale a favore delle Regioni.

Le riforme pianificate richiedono un flusso costante di investimenti che, a loro volta, presuppongono un contesto normativo e fiscale adeguato volto a favorirli. Di conseguenza, tale adeguamento è considerato cruciale al fine di attrarre i 120 miliardi di dollari necessari nei prossimi cinque anni, di cui 70 miliardi provenienti da investimenti esteri. Il paese ha inoltre in programma di riformare i suoi mercati dei capitali per favorirne un maggiore sviluppo, di introdurre attivamente tecnologie green in tutti i settori e di porre al centro la trasformazione digitale come driver centrale dell’economia uzbeka. In tale ottica si inserisce la trasformazione del sistema bancario, con il significativo obiettivo di portare entro il 2025 la quota di attività bancarie detenute delle banche private dal 20 al 60 per cento, aumentando al contempo l’accessibilità e la qualità dei servizi bancari.

Gli esperti del Centro di strategia di sviluppo della Repubblica dell’Uzbekistan, insieme ad altri rappresentanti e membri di ISMAA, SIMEST, CNA E CIPRS InterUniversity hanno dialogato e confrontato gli obiettivi del piano con l’esperienza italiana nei vari ambiti, ponendo le basi per nuove collaborazioni ed iniziative.

Nel suo intervento Carlo De Simone, Senior Expert External Relations di SIMEST, ha presentato alla delegazione uzbeka le tre linee di attività in cui SIMEST assiste le imprese italiane: investimenti diretti esteri, joint venture ed export. Ha inoltre sottolineato che, grazie alle riforme in corso, negli ultimi 2 anni l’interesse delle aziende italiane verso l’Uzbekistan è aumentato, rendendolo una meta di investimento sempre più gettonata. È significativa pertanto la partecipazione di SIMEST all’International Investment Forum di Tashkent, che si terrà alla fine di marzo, definito da De Simone come un’occasione per comprendere meglio sia in quali settori sono concentrati gli interessi strategici dei partner uzbeki, sia quali imprese italiane possano avere maggiore interesse ad investire in Uzbekistan così da supportarle in questo processo.

Una delle priorità della strategia uzbeka è sviluppare un’economia solida che garantisca una rapida crescita. Nel suo discorso Umid Abidhadjaev, Direttore dell’Istituto per la previsione e la ricerca macroeconomica del Ministero dello sviluppo economico e della riduzione della povertà dell’Uzbekistan, ha sottolineato che nei prossimi cinque anni l’Uzbekistan ha fissato l’obiettivo di aumentare di 1,6 volte il suo prodotto interno lordo pro capite e di raggiungere un reddito pro capite di oltre 4.000 dollari entro il 2030, mirando allo status di paese con reddito medio-alto entro il 2030. L’Uzbekistan spera anche di migliorare il proprio investment climate allo scopo di attirare più investitori esteri. Oltre agli investimenti per 120 miliardi di dollari nei prossimi cinque anni, l’Uzbekistan mira anche a raccogliere 14 miliardi in partenariati pubblico-privato nei settori dell’energia, dei trasporti, della salute, dell’istruzione, dell’ecologia, dei servizi pubblici e dell’acqua. Tra le strategie del paese per attrarre investimenti esteri c’è anche l’organizzazione, a partire da quest’anno, dell’annuale Tashkent International Investment Forum.

Presentando alla delegazione uzbeka l’importanza della rete della Confederazione Nazionale Artigianato e PMI (CNA), Antonio Franceschini, Responsabile del Dipartimento Internazionale della CNA, ha accolto con favore la possibilità di condividere esperienze con i partner uzbeki e di sviluppare collaborazioni nei settori del tessile, pelletteria, macchinari, edilizia e agricoltura.

Alla nostra domanda su come il recente conflitto tra Russia e Ucraina possa influenzare le riforme in corso in Uzbekistan, Tulyakov ha risposto sottolineando che l’Uzbekistan adotta una politica estera che dipende direttamente dalle sue priorità di sviluppo economico. In questo senso, la politica estera è aperta in molteplici direzioni. Ciò si concretizza con la costante ricerca di sviluppare relazioni vantaggiose con i principali paesi, tra cui Russia e Cina, Stati Uniti, Turchia e paesi dell’UE, nonché con i paesi più vicini nella regione centroasiatica.

Durante le discussioni, i partecipanti hanno accolto con favore i cambiamenti e il dinamismo dell’Uzbekistan, compresi gli sforzi per accelerare lo sviluppo economico al fine di creare posti di lavoro e ridurre la povertà. I partecipanti hanno sottolineato lo sviluppo delle relazioni bilaterali tra Italia e l’Uzbekistan avvenuto negli ultimi anni e hanno espresso interesse a stabilire partnerships con imprese uzbeke in ambiti di reciproco interesse.

Da sinistra: Eldor Tulyakov - Direttore Esecutivo del “Centro di strategia di sviluppo” di Tashkent, Otabek Akbarov – Ambasciatore della Repubblica dell’Uzbekistan a Roma, Magda Pedace - Membro del Consiglio ISMAA e Vice Presidente dell’Associazione Amicizia Italia-Uzbekistan, Vincenzo Valenti - Segretario Generale ISMAA, Narmin Rahimova – Responsabile Exportiamo.it per i paesi CSI e Turchia.

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Fonte: a cura di Exportiamo, di Narmin Rahimova, redazione@exportiamo.it

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