Un Paese piccolo, ma con un’economia solida e un mercato attraente: il Cile rappresenta un importante partner commerciale per l’Italia, offrendo opportunità uniche di investimento nel settore agroalimentare, dell’energia pulita e delle infrastrutture.
Con quasi 19 milioni di abitanti e un PIL nel 2020 di US$ 282 miliardi di dollari, il Cile continua oggi ad essere il principale player globale dell’America Latina e uno dei mercati più attraenti per gli investitori esteri.
L’economia, caratterizzata da una solida traiettoria e un’importante apertura verso i mercati esteri, gode di ottima salute, nonostante le stime negative dell’Organizzazione Mondiale del Commercio, che prevedevano un contrazione del commercio del 32% nel 2020. Il calo c’è stato e ha interessato anche il Cile, ma fortunatamente si tratta di numeri ben più bassi (circa il 9%). Già il 2021 ha registrato numeri più che positivi, grazie anche all’efficiente processo di vaccinazione e all’aumento globale del prezzo del rame (+1%), che ha permesso una ripresa dell’economia e dei danni limitati al settore dell’export. Il Cile, infatti, è un grande esportatore di rame e altri metalli.
Nel 2020, secondo i dati di InvestChile, le esportazioni hanno raggiunto i 74 miliardi di dollari contro i 54 miliardi di importazioni. Oltre al rame, il Paese esporta frutta e prodotti agroalimentari (è il primo esportatore al mondo di salmone e uva da tavola).
I principali partner sono la Cina, con una quota del 33,9% sul totale degli intercambi, seguita da Stati Uniti, Giappone e Unione Europea.
L’UE importa principalmente alimenti e animali vivi, mentre esporta macchinari, prodotti chimici e manufatti.
Interscambio con l’Italia
Il Cile rappresenta per l’Italia un importante partner commerciale. È il 15° Paese di destino delle merci cilene, mentre per l’Italia il Cile rappresenta il 3° mercato di destinazione dell’export.
Secondo i dati ICE, nell’ultimo anno c’è stato un interscambio commerciale pari a 1,5 miliardi di euro con un aumento del 35% dell’export italiano verso il Cile nel primo semestre del 2021.
È un mercato lontano, ma estremamente compatibile con l’Italia, che rappresenta il 4° investitore nel Paese, con investimenti pari a circa 11 miliardi di dollari.
Perché investire in Cile
Il Cile non è un mercato grande, ma può essere una solida base da cui partire per esplorare tutto il mercato sudamericano. Di fatto, è una delle economie più prospere della regione e gode di una situazione politica tranquilla.
Secondo il Forum economico mondiale, il Cile è il Paese più competitivo dell’America Latina e una destinazione interessante per gli investimenti esteri. È al 33° posto nel ranking mondiale, tra i migliori Paesi in cui fare affari. È una vera e propria potenza regionale.
A far sì che il Cile possa essere oggi considerato così positivamente, sono diversi fattori. Innanzitutto, è un ambiente pro-business, con una struttura fiscale semplice che facilita la costituzione di nuove società. Inoltre, vige la parità di trattamento e le società straniere godono degli stessi diritti e obblighi delle società cilene nel Paese. Infine, è permesso il flusso libero di capitali e profitti, con la possibilità di rimpatriare i propri profitti senza costi. È grazie a questi fattori che il Paese può permettersi di mettere in atto politiche di attrazione di capitali esteri.
In quali settori investire
Idrogeno verde, smaltimento della plastica, infrastrutture digitali, settore farmaceutico sono i principali settori in grande sviluppo e nei quali il Paese sta promuovendo ingenti investimenti.
Nella Country presentation del 13 settembre 2021, organizzata dal Ministero degli Affari esteri, alle aziende italiane sono stati presentati i 3 più importanti settori in cui investire: infrastrutture, energie rinnovabile e alimentare.
Nel caso delle infrastrutture, negli ultimi 26 anni, secondo i dati di InvestChile sono stati realizzati investimenti pari a 23 miliardi di dollari per la costruzione di autostrade, aeroporti, bacini idrici e edifici pubblici.
Anche nel settore dell’energia verde, si prevedono grandi opportunità d’investimento. Il Cile si è classificato al primo posto nella classifica Bloomberg NEF Climatescope dei mercati emergenti interessanti per gli investimenti in energia pulita. Entro il 2040, infatti, l’intera matrice energetica si baserà sulle energie rinnovabili con un investimento di circa 9 miliardi di dollari. Lo smantellamento delle centrali a carbone rappresenta un’opportunità unica per chi voglia investire nell’energia pulita, in particolare nel solare e nell’eolico.
Enel, che da anni è presente in Cile ed oggi rappresenta il principale operatore energetico del Paese, è stata la prima società a chiudere le centrali a carbone e a investire nelle rinnovabili. Ad oggi, conta una capacità installata di 7200 megawatt, di cui ben 4200 di energie rinnovabili. Secondo Maurizio Bezzeccheri, responsabile Enel per l’America Latina, “il driver di qualsiasi investimento di Enel è e sarà la sostenibilità”.
Infine, nel settore alimentare, cresce la domanda estera e il Cile dovrà, nei prossimi anni, ammodernare e ottimizzare il ciclo logistico. Da questo punto di vista, l’Italia è la prima potenza mondiale nel settore agroalimentare, delle macchine per settore agricolo e della trasformazione alimentare, così come della catena del freddo e può essere un partner importante per il Cile per lo sviluppo di questa filiera.
Per l’export, il biologico è certamente il settore con più potenziale, a seguito dell’accordo Chile-UE sui prodotti biologici.
Le opportunità, insomma, non mancano e l’Italia ha tutte le carte in regole per investire in questi tre settori e trasformarsi in un partner fondamentale per l’economia cilena.
Fonte: a cura di Exportiamo, di Mariavittoria Petrosino, redazione@exportiamo.it
© RIPRODUZIONE RISERVATA