Treedom: Piantare un Albero con un Click ed aiutare il Pianeta

Treedom: Piantare un Albero con un Click ed aiutare il Pianeta

11 Febbraio 2021 Categoria: Un'Italia da Export

Con Tommaso Ciuffoletti, Content Manager di Treedom, abbiamo parlato della singolare piattaforma che permette di “adottare” alberi a distanza e seguirne la crescita, un atto d’amore che fa bene al pianeta ed allo stesso tempo potenzia la responsabilità sociale delle grandi imprese.

Benvenuto Tommaso! Per chi non ti conoscesse, raccontaci un po’ chi sei e cosa fa Treedom.

Sono Tommaso Ciuffoletti, 41 anni, fiorentino, Content Manager di Treedom.

Treedom è l’unica piattaforma web al mondo che permette di piantare un albero a distanza e seguirlo online. Dalla sua fondazione, avvenuta nel 2010 a Firenze, sono stati piantati più di 1.000.000 di alberi in Africa, America Latina, Asia e Italia. Tutti gli alberi vengono piantati direttamente da contadini locali e contribuiscono a produrre benefici ambientali, sociali ed economici. Ogni albero di Treedom ha una pagina online, viene geolocalizzato e fotografato, può essere custodito o regalato virtualmente a terzi.

Treedom è un’opportunità anche per le aziende che sempre più spesso legano la comunicazione del proprio brand a progetti sostenibili: offre alle imprese la possibilità di piantare la propria foresta, potenziando la comunicazione e collaborando al raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità. Grazie a queste caratteristiche, l’albero di Treedom coinvolge le persone ed è al tempo stesso uno strumento di comunicazione e marketing per le aziende.

Com’è nata l’idea di Treedom?

Il merito è di Federico Garcea e Tommaso Speroni. Credo di poter dire che le esperienze di lavoro che hanno fatto in Africa hanno gettato il seme della volontà di combattere la deforestazione. L’idea vincente che ne è scaturita è stata quella di permettere a chiunque di piantare un albero, che significa fare qualcosa di bello ed utile per il pianeta e per le persone. Il tutto raccontando la storia di ciò che quell’albero contribuisce a realizzare, creando quindi una connessione profonda tra luoghi, persone e natura.

Da quali profili è composto il vostro team?

Nel mio reparto, Marketing e Comunicazione, lavoriamo in tanti e proveniamo tutti da Paesi diversi. Abbiamo un gruppo di digital PR manager che seguono i principali Paesi europei, un team di grafici e videomaker, chi si occupa di performances e growth hacking. Io lavoro alla produzione e gestione dei contenuti insieme a due persone fantastiche: Lara, che segue più direttamente i clienti business, e Laurenz, che è di supporto anche al team tedesco.

Qual è il vostro business model? Avete competitor in Italia? E all’estero? In cosa vi differenziate?

Innanzitutto il nostro è un modello di business che fa del bene. Al pianeta, alle persone, all’ambiente. Questa è la cosa più importante ed è questo che ci ha permesso di diventare nel 2014 una delle prime Benefit Corporation italiane, ovvero una di quelle mprese che si contraddistinguono per elevate performance ambientali e sociali.

Abbiamo competitor sia in Italia che all’estero. In alcuni casi esistono da molto tempo, in altri hanno preso ispirazione da noi. Credo che la nostra forza sia nell’approccio corretto alla piantumazione - che viene fatto in sistemi agroforestali e coinvolgendo direttamente le comunità locali - e nella capacità di raccontare i nostri progetti e creare quella connessione di cui parlavo prima.

Chi è il vostro cliente tipo? Come lo intercettate?

Credo che la cosa da sottolineare, riguardo alle persone che decidono di piantare alberi con Treedom, sia che si tratta di persone molto diverse tra loro. Ci sono tante ragazze e ragazzi molto giovani: volendo semplificare, potremmo definirli la “generazione Greta”. Per intercettare la loro attenzione i social media (alcuni più di altri) sono il canale privilegiato. Ma sarebbe una banalizzazione, perché siamo convinti che la bontà del nostro messaggio sia nella nostra credibilità, trasparenza e nella bellezza di ciò che facciamo e che è possibile fare attraverso di noi. Sono i nostri valori che fanno la differenza e questo non cambia se parliamo ad un ragazzo tedesco o ad una signora inglese.

Quanto tempo ci avete messo ad entrare sul mercato? Quale strategia avete adottato?

Non saprei rispondere a questa domanda, perché per quanto mi riguarda ciò che fa Treedom è coinvolgere persone e aziende per realizzare progetti che hanno ricadute positive. Sì, vendiamo i nostri alberi, ma se ragionassimo semplicemente in termini di mercato e strategie di mercato toglieremmo valore a ciò che facciamo.

Come siete riusciti a finanziare la vostra startup fino ad ora e come pensate di finanziare i vostri progetti di crescita?

All’inizio un grant della Bill & Melinda Gates Foundation, poi nel 2017 la cessione del 25% della società ad un gruppo di impact investors ed ora un aumento di capitale da 8 milioni. Il tutto mentre siamo costantemente cresciuti in termini di fatturato nel corso degli anni, passando da circa 1 milione nel 2017, ai 10 del 2020.

Ad oggi quali sono i vostri numeri?

Ad oggi Treedom è una community di oltre 600mila persone e quasi 5mila aziende. Abbiamo piantato oltre 1,7 milioni di alberi in 17 Paesi del mondo che si trovano in Asia, America, Africa e anche in Italia.

E quali gli obiettivi per il futuro?

L’obiettivo è sempre lo stesso da quando abbiamo iniziato: Let’s Green the Planet!

Che consiglio daresti a chi sta per avviare una startup?

Se guardo a quello che Federico è riuscito a creare direi che senza dubbio serve una forza di volontà notevole, visione e determinazione. Ma per il successo di Treedom una parte notevole è stata la bellezza di ciò che questa azienda realizza e permette a chiunque di realizzare.

Fonte: a cura della Redazione di Exportiamo, redazione@exportiamo.it

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