Gli effetti della pandemia di COVID-19 stanno mettendo in evidenza le debolezze di un tessuto economico e produttivo ancora fragile quale è quello giordano. Ciononostante, il Paese mediorientale rimane un partner importante per l’Italia, non solo per le possibilità intrinseche che esso stesso offre, ma anche per il suo ruolo di porta d’accesso privilegiata a tutta l’area circostante.
Ecco alcuni dati sull’andamento del commercio estero giordano e sull’interscambio con il nostro Paese nei primi 9 mesi del 2020 diffusi dall’Ufficio ICE di Amman, responsabile anche per Iraq e Territori Palestinesi.
Secondo gli ultimi dati del Jordan Department of Statistics, le importazioni giordane sono scese dell’11,93% rispetto allo stesso periodo del 2019, raggiungendo un valore di 11,1 mld €. I Paesi più colpiti sono stati l’Arabia Saudita con un -32,18% (combustibili minerali -43,4% e materie plastiche -21,49%), l’Egitto che ha subito un calo del 23,88% (combustibili minerali – 72,44%, frutta +21,16%, latte e derivati del latte +80,65%) e l’India con un -44,83% (cereali -8,11%, combustibili minerali – 82,91%, prodotti chimici -19,27%, macchine, apparecchi e materiale elettrico -63,13%).
In controtendenza EAU con +14,72% (perle fini e coltivate +58,67%, combustibili minerali +606,39%, zuccheri e prodotti a base di zuccheri +2.746,81%), Spagna +13,83 (prodotti ceramici -7,14%, prodotti farmaceutici +53,82%, vetture e automobili +6,68%) e soprattutto Israele con +2.632,17% (combustibili minerali da 2.593 euro del periodo gen-set 2019 ai 215,9 mln del periodo gen-set 2020).
L’Italia, uno dei principali partner commerciali della Giordania, nei primi 9 mesi del 2020 risulta il nono paese fornitore, approvvigionando merci per 319,7 mln € (-20,63% rispetto allo stesso periodo 2019, reattori nucleari caldaie -7,48%, perle fini e coltivate -40,32%) e una quota di mercato pari al 2,86% (3,18% nello stesso periodo 2019). In Europa siamo dietro alla Germania, con 455,07 mln € (-18,9% rispetto allo stesso periodo 2019, prodotti farmaceutici +11,1%, reattori nucleari caldaie -31,78%, vetture e automobili –22,29%) e una quota di mercato pari al 4,08% (4,43% nello stesso periodo 2019) mentre la Francia ha subito un calo del 42,97% (navigazione aerea o spaziale -84,8%).
Le esportazioni giordane sono scese del 5,52% rispetto allo stesso periodo del 2019, raggiungendo un valore di 5,170 mld €. L’export si configura in calo soprattutto verso gli Stati Uniti con un -10,99% (indumenti e accessori di abbigliamento, a maglia, a maglia -13,04%, combustibili minerali +96,72%, prodotti farmaceutici +66,53 indumenti e accessori di abbigliamento, diversi da quelli a maglia -39,15%, navigazione aerea o spaziale -41,85%), verso il Kuwait con un calo del -14,50% (animali vivi +29,54%, ortaggi o legumi – 23,49%, macchine, apparecchi e materiale elettrico -72,36%, frutta +10,08%, concimi +1.181,94%), verso la Cina con un -16,46% (concimi -21,27%, indumenti e accessori di abbigliamento, a maglia +67,6%, rame e lavori di rame +11,08%), verso i Territori palestinesi con un -15,70% (calce e cementi -34,68%, alluminio e lavori di alluminio +15,64%, combustibili minerali +116,75%, preparazioni alimentari diverse -38,86%) e verso l’Egitto -18,71% ( concimi -37,46%, prodotti chimici inorganici +43,03%, prodotti farmaceutici -7,2%, carta e cartone +287,37%). Risultati positivi verso l’India con un +2,02% (concimi +8,21%, prodotti chimici +31,07%), l’Iraq 5,68% (saponi +24,89%, macchine, apparecchi e materiale elettrico +83,63%), e sorprendenti verso la Svizzera +1.058,3% (perle fini o coltivate +1.124,1%, prodotti farmaceutici +271,1%).
L’export verso l’Italia ha raggiunto i 7,8 mln euro, in calo del 63,26% (perle fini o coltivate -41,31%, rame e lavori in rame +14,57%, alluminio e lavori in alluminio -60,8%). Nel periodo gennaio – settembre 2020 le esportazioni giordane hanno registrato una crescita nei seguenti settori, rispetto allo stesso periodo 2019: perle fini o coltivate (HS71) +152,9% (quarta voce dell’export Giordania/Mondo con un valore di 394,4 mln euro), prodotti chimici inorganici (HS04) +0,88% (sesta voce dell’import Giordania da Mondo con un valore di 347,2 mln euro).
Interscambio Italia - Giordania
Nel periodo gennaio - settembre 2020, secondo gli ultimi dati del Jordan Department of Statistics/TD Monitor raccolti dall’Ufficio ICE di Amman, tra i primi 10 prodotti importati dall’Italia, rispetto allo stesso periodo del 2019, hanno registrato un trend positivo: prodotti farmaceutici +11,87% (HS30, terza voce dell’import dall’Italia per un valore di 28,6 mln €), lavori di ghisa, ferro o acciaio +3,15% (HS73, quarta voce dell’import dall’Italia per un valore di 16,2 mln €), strumenti ed apparecchi di ottica, di controllo o di precisione; strumenti ed apparecchi medico-chirurgici +5,91% (HS90, nona voce dell’import dall’Italia per un valore di 7,08 mln €). Tra i primi 10 prodotti importati dall’Italia, risultati negativi invece per perle fini o coltivate -40,32% (HS71, seconda voce dell’import dall’Italia per un valore di 34,2 mln €), macchine, apparecchi e materiale elettrico e loro parti -65,84% (HS85, quinta voce dell’import dall’Italia per un valore di 15,2 mln €), mobili, mobili medico-chirurgici, costruzioni prefabbricate -24,62% (HS94, sesta voce dell’import dall’Italia per un valore di 12,4 mln €), frutta e frutta a guscio commestibili; scorze di agrumi o di meloni -26,63% (HS08, settima voce dell’import dall’Italia per un valore di 11,03 mln €), materie plastiche e lavori di tali materie -15,26% (HS39, ottava voce dell’import dall’Italia per un valore di 10,39 mln €), cereali -18,08% (HS10, decima voce dell’import dall’Italia per un valore di 6,81 mln €).
Tra i prodotti importati dall’Italia che hanno ottenuto incrementi rilevanti nelle preferenze degli acquirenti giordani, da segnalare, oltre alla crescita dei prodotti farmaceutici +11,87% (HS30, terza voce dell’import dall’Italia per un valore di 28,6 mln €), l’import di cacao e sue preparazioni +34,79% (HS18, per un valore di 6,3 mln €), preparazioni a base di cereali, di farine, prodotti della pasticceria +26,23% (HS19, per un valore di 5,9 mln €), prodotti chimici organici +108,85% (HS29, per un valore di 4,1 mln €), latte e derivati del latte, uova, miele naturale +40,37% (HS04, per un valore di 2,8 mln €), cotone +467,67% (HS52, per un valore di 2,5 mln €), prodotti chimici inorganici +87,49% (HS28, per un valore di 1,26 mln€), imbarcazioni per uso marittimo o fluviale +391.04 (HS89, per un valore di 1,24 mln €), gomma e prodotti di gomma +14,90% (HS40, per un valore di 1,09 mln €), legno, carbone di legna e lavori di legno +84.72% (HS44, per un valore di 1,08 mln €).
Nello stesso periodo, tra i primi 10 prodotti giordani esportati in Italia, rispetto allo stesso periodo del 2019 hanno registrato un trend positivo: rame e lavori di rame +14,57% (HS74, seconda voce dell’export verso l’Italia per un valore di 1,22 mln €), indumenti ed accessori di abbigliamento, a maglia +376,01% (HS61, quarta voce dell’export verso l’Italia per un valore di 0,642 mln €), semi e frutti oleosi +268,21% (HS12, quinta voce dell’export verso l’Italia per un valore di 0,487 mln €), reattori nucleari, caldaie, macchine, apparecchi e congegni meccanici +17,39% (HS84, settima voce dell’export verso l’Italia per un valore di 0,265 mln €), prodotti chimici organici +180,53% (HS29, nona voce dell’export verso l’Italia per un valore di 0,127 mln €).
Tra i primi 10 prodotti esportati in Italia, risultati negativi invece per perle fini o coltivate -41,31% (HS71, prima voce dell’export verso l’Italia per un valore di 2,9 mln €), alluminio e lavori di alluminio -60,80% (HS76, terza voce dell’export verso l’Italia per un valore di 0,724 mln €), concimi -91,69% (HS31, sesta voce dell’export verso l’Italia per un valore di 0,387 mln €), materie plastiche e lavori di tali materie -95,28% (HS08, ottava voce dell’export verso l’Italia per un valore di 0,252 mln €), materie plastiche e lavori di tali materie -15,26% (HS39, ottava voce dell’import dall’Italia per un valore di 10,39 mln €). Da segnalare altri manufatti tessili confezionati (HS63, decima voce dell’export verso l’Italia), passata dai 1.621 euro di gen/set 2018 ai 127.918 di gen/set 2020.
Come sottolineato dal Ministro degli Esteri e della Cooperazione internazionale, Luigi Di Maio, in occasione della sua visita in Giordania qualche giorno fa, adesso “sarà importante cogliere tutte le opportunità per consolidare ed espandere la nostra presenza imprenditoriale nel Regno, già promettente in molti settori quali energia, infrastrutture, trasporti e telecomunicazioni”.
Per ogni approfondimento sull’andamento degli scambi e sulle opportunità del mercato giordano, iracheno e palestinese, è possibile contattare l’ufficio ICE di AMMAN all’indirizzo amman@ice.it.
Fonte: a cura della Redazione di Exportiamo, redazione@exportiamo.it
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