Con Andrea Orchesi Presidente e Salvatore Viola CEO di RepUP, abbiamo scoperto una piattaforma proprietaria che gestisce la reputazione di ristoranti, bar, pasticcerie e gelaterie con una formula innovativa che coniuga tecnologia e operatori specializzati.
Da dove nasce l’idea di RepUP?
L’idea di RepUP nasce da un problema: chiunque abbia un locale, un ristorante, una pasticceria, un pub, ecc. deve fare i conti con le recensioni online e i suoi profili. Secondo alcuni studi di settore, basta una recensione negativa, anche ingiusta, per far perdere al locale almeno 30 coperti. Dati inesatti nei profili, come i giorni di apertura o il tipo di carte di credito accettate, fanno perdere altri clienti ancora. I ristoratori lavorano già 12/14 ore al giorno e non hanno tempo di rispondere alle recensioni e gestire i profili, e spesso non sanno come si fa. Serviva un servizio che pensasse a tutto per loro. RepUP analizza per loro i profili e li correggiamo, rispondiamo a tutte le recensioni entro 24 ore e diamo loro un’app per raccogliere i contatti, per stimolare le recensioni positive e gestire direttamente i commenti negativi.
Da chi è composto il vostro team e quali sono le competenze più importanti per lo sviluppo e la crescita della vostra idea imprenditoriale?
Il nostro è un team che ci rende orgogliosissimi per la sua completezza nelle competenze. Ogni nostro membro porta competenze diverse e straordinaria esperienza. I nostri soci fondatori sono sviluppatori, esperti di comunicazione, figure di riferimento del mondo della ristorazione e degli investimenti. La cosa più importante per noi in un team è avere tutte le competenze fondamentali per sviluppare e aggredire il mercato, in modo da poter velocemente adattarsi alle esigenze che si presentano nel corso del progetto.
Quali sono le principali difficoltà che una startup incontra nel mercato italiano?
L’Italia è un Paese fantastico ma a volte può essere un po’ refrattario all’innovazione, quindi ogni idea deve equilibrare forza innovativa e capacità di raggiungere il maggior numero di persone senza alienare nessuno. Sicuramente reperire capitali è altrettanto complesso ma è un problema che non riguarda solo le startup.
Quali mercati internazionali pensate siano più attrattivi per il vostro business e quali quelli dove trovare più facilmente investitori o finanziamenti?
I nostri prossimi mercati sono quelli in cui le piattaforme dedicate alla ristorazione hanno preso più piede, quindi Inghilterra, Canada, USA, o quelli come la Spagna che sono molto ricettivi in termini di turismo e innovazione. Per gli investimenti, siamo attualmente in crowdfunding su CrowdFundMe in Italia ma teniamo d’occhio mercati finanziari esteri come quelli inglese e tedesco.
Partecipare a programmi di supporto e tutoraggio offerti da incubatori ed acceleratori italiani genera un’utilità ed un vantaggio competitivo per una startup?
La prima cosa da capire per una startup che vuole scalare è che la differenza è fatta dai partner che scegli. Incubatori e acceleratori sono essenziali per capire tutto quello che una startup può non sapere. Puoi avere l’idea migliore del mondo, sapere come attuarla e come venderla ma arenarti comunque, semplicemente perché non conosci meccanismi burocratici e finanziari che solo chi gestisce queste realtà su base giornaliera domina alla perfezione.
Quale consiglio dareste ai giovani startupper che intendono sviluppare una propria idea in Italia?
Gli investitori e i vostri partner vogliono un’idea innovativa e scalabile ma la prima cosa cher guarderanno non sarà né l’idea né la scalabilità. La prima cosa che giudicheranno sarete voi, il team. Dovete essere competenti, appassionati, dedicati e disposti a dare il 100% al vostro progetto. Partner e investitori anzitutto investono in voi: sceglieranno un’idea migliorabile ma con un team da favola rispetto a un’idea geniale sviluppata da persone che non hanno molto tempo da dedicarci.
Obiettivi per il futuro…
Attualmente siamo in crowdfunding su CrowdFundMe proprio per raggiungere più velocemente gli obiettivi che abbiamo già identificato. Vogliamo dare forza al nostro brand, potenziare la nostra piattaforma tecnologica e iniziare a testare i nuovi mercati. Ovunque ci siano business aperti al pubblico c’è bisogno di gestire il feedback dei clienti e RepUP vuole essere la risposta ovvia a questo problema ovunque si presenti.
Fonte: a cura della Redazione di Exportiamo, redazione@exportiamo.it
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