Abbiamo già ampiamente parlato del Brasile e di quanto possa essere difficile entrare nel Paese verde-oro senza un’adeguata pianificazione. Le sue dimensioni continentali rendono necessario uno studio approfondito delle diverse zone in quanto fare affari nello Stato di Rio può essere diverso che addentrarsi in quello di San Paolo o nel Nordest, proprio perché ogni Stato presenta una legislazione a sé.
A questo proposito ci soffermeremo su una zona forse ancora poco conosciuta sia a livello turistico che commerciale: Manaus.
Manaus è la capitale dello Stato Amazonas, la città più popolosa (circa 2 milioni di abitanti) e principale centro finanziario e commerciale della regione Nord del Brasile, nonché porta d’ingresso per la foresta Amazzonica.
Nell’ultimo decennio del 1800 Manaus divenne una realtà molto ricca grazie al boom del caucciù, e i ricchi europei che qui facevano affari commissionarono ad architetti, sempre provenienti dall’Europa, la decorazione della città per renderla come quelle del vecchio continente. Da qui il soprannome di la “Parigi dei Tropici”. Purtroppo con il declino del caucciù, anche Manaus perse la sua importanza iniziando così un periodo di decadenza, almeno fino agli anni sessanta, quando venne concessa la Zona Franca che ha riportato investimenti e lavoratori un po’ da tutto il mondo.
Come funziona la Zona Franca di Manaus
La Zona Franca di Manaus (ZFM) è un mondo a parte. Si tratta di una zona industriale che possiede caratteristiche uniche, nonché benefici fiscali per le imprese che decidono di installarsi all’interno del polo industriale.
La Zona Franca è amministrata dalla SUFRAMA – Superintendência da Zona Franca de Manaus, autorità locale facente capo al Ministero dell’Industria e degli Affari Esteri e attualmente sono presenti più di 600 imprese. L’obiettivo è favorire lo sviluppo economico dell’Amazzonia Occidentale (Stati di Acre, Amazonas, Rondônia e Roraima e le città di Macapá e Santana, nello Stato di Amapá). La sua nascita risale al 1967, periodo della dittatura in Brasile, attraverso un decreto che ne sanciva il funzionamento per 30 anni al fine di creare un polo industriale, commerciale e agricolo nell’Amazzonia. Attualmente questo periodo è stato esteso fino al 2073.
Inizialmente l’area di pertinenza si estendeva per 10.000 kmq, comprendendo la città di Manaus e i suoi dintorni. Con il passare degli anni, è stata inclusa l’intera Amazzonia Occidentale, ovvero un territorio di circa 8,5 milioni di kmq. Per garantirne il funzionamento esistono 8 Coordinamenti Regionali e 4 Aree di Libero Commercio, create per promuovere lo sviluppo delle città di confine internazionale localizzate nell’Amazzonia Occidentale, allo scopo di integrarle al resto del paese. In particolare il cuore della ZFM è il Polo Industriale di Manaus (PIM), uno dei complessi industriali più grandi e diversificati dell’America Latina, con mano d’opera qualificata e produttività tra le più alte del mondo. Le aziende qui insediate operano principalmente nei settori elettrici, elettronici, chimico e delle due ruote.
Incentivi e vantaggi della ZFM
In linea generale, le imprese che vogliono entrare nella ZFM devono anzitutto procedere con la presentazione del progetto industriale al consiglio di amministrazione della SUFRAMA. Per essere approvato il progetto deve rispettare una serie di requisiti, come ad esempio: favorire l’occupazione nella regione; concedere benefici sociali ai lavoratori; reinvestire i profitti nella regione ed investire nella formazione delle risorse umane.
L’impresa potrà quindi godere degli incentivi fiscali previsti, che possiamo suddividere come segue.
Incentivi federali:
• Riduzione fino all’88% dell’Imposta sulle Importazioni (II) sui prodotti destinati all’industrializzazione (input);
• Esenzione dell’Imposta sui Prodotti Industrializzati (IPI);
• Riduzione del 75% sull’imposta sul reddito delle persone giuridiche;
• Esenzione dei contributi PIS/PAES e COFINS per le operazioni all’interno della ZFM e riduzione al 3,65% per prodotti finiti venduti nel resto del Brasile.
Incentivi statati:
• Restituzione parziale o totale (dal 55% al 100%) dell’imposta sulle Operazioni relative alla Circolazione delle Merci e sulla Prestazione di Servizi (ICMS). Obbligo di contribuzione per supportare l’istruzione, il turismo e la R&S.
Incentivi comunali:
• Esenzione dell’imposta sul possesso di proprietà;
• Esenzione delle tasse relative alla raccolta dei rifiuti e sui servizi indivisibili.
Altri vantaggi:
• Le imprese hanno a disposizione il parco industriale di Manaus, ovvero è possibile avere accesso a un terreno a un prezzo simbolico, usufruendo delle infrastrutture presenti (ad esempio: rete di telecomunicazioni, rete di approvvigionamento idrico, sistema stradale urbanizzato, rete fognaria sanitaria e di raccolta e trattamento delle acque);
• Pagamento entro 12 mesi;
• L’area industriale è di circa 3,9 mila ettari e attualmente è occupata solo un’area di 1,7 mila ettari;
• Esistenza di un distretto agricolo, a nord di Manaus, per favorire sussidi tecnici dimostrativi per le terre dell’Amazzonia ed espandere l’offerta di prodotti agricoli per il consumo locale e per l’esportazione.
Secondo gli ultimi dati divulgati dalla SUFRAMA, il PIM ha registrato un fatturato di circa 40,82 miliardi di Reais (circa 10.63 miliardi di dollari) nel periodo gennaio – maggio 2019, che equivale a una crescita del 10,75% relativamente allo stesso periodo del 2018 e segnando il miglior risultato degli ultimi sei anni. Tra i settori più rappresentativi di questo trend positivo si segnalano le due ruote, il metallurgico e l’IT.
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Fonte: a cura di Exportiamo, di Francesca D’agostino, redazione@exportiamo.it
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