Il Trattato del Mercosur mira a garantire la formazione di una base economica, sociale e politica tra i Paesi che fanno parte del gruppo, con l’obiettivo di contribuire positivamente alla qualità della vita dei cittadini che vivono negli Stati membri. Per questo facilita il processo di residenza, stimolando la migrazione. I primi anni ’90 sono stati un periodo di grande ottimismo per i paesi sudamericani che uscivano dal periodo dei regimi dittatoriali. L’obiettivo di mantenere la democrazia e di sviluppare economicamente la regione, oltre al desiderio di integrazione del mercato, ha portato ad alcune articolazioni culminate nel Trattato del Mercosur - Il mercato comune del sud.

Sostenuto da tre pilastri: economico, sociale e cittadino, l’accordo è stato creato per generare una maggiore crescita economica e sviluppo sociale, seguendo la convinzione che la formazione di blocchi fosse la migliore risposta per i Paesi di questa regione.

Cos’è il Trattato del Mercosur?

Il 26 marzo 1991, i Governi di Brasile, Argentina, Paraguay e Uruguay firmarono il Trattato di Asunción, che aspirava ad integrare questi Paesi in un mercato comune, con la libera circolazione di beni e servizi, e l’adozione di una politica commerciale condivisa. Questa alleanza fu in seguito chiamata Trattato del Mercosur.

Attualmente, il Mercosur è governato sulla base del protocollo di Ouro Preto, firmato il 17 dicembre 1994, ed è considerata l’iniziativa di integrazione regionale più completa dell’America Latina. È importante ricordare che i Paesi de Mercosur formano una regione che storicamente possiede una alta circolazione di persone, per ragioni economiche, esili politici o turismo/intercambio culturale e per questo è stato necessario stabilire meccanismi per combattere certe questioni legate per esempio a migranti irregolari che si sottopongono a lavori informali e precari.

Quali sono le regole del trattato?

Il Mercosur nasce con l’intento di creare un mercato comune tra i Governi appartenenti al blocco. Per raggiungere questo obiettivo, sono state stabilite alcune regole che devono essere seguite da tutti i Paesi membri, come:
• garanzia della libera circolazione di beni, servizi e prodotti;
• garanzia del TEC (Common External Tariff) nei negoziati commerciali con Paesi che non appartengono al gruppo;
• politiche macroeconomiche e settoriali condivise;
• obiettivi sociali e protezione della cittadinanza;
• libera circolazione delle persone tra i Paesi del blocco.

Proprio su quest’ultimo punto però non c’è la possibilità, a differenza di quanto succede in Europa, di poter trasferire liberamente la residenza in uno degli Stati membri senza richiedere un apposito visto.

Cosa prevede l’Accordo sulla residenza?

Il decreto n. 6.975/2009 riguarda la pubblicazione della sezione del trattato sulla residenza per i cittadini degli Stati del Mercosur. Esso afferma che le persone che hanno la cittadinanza di uno degli Stati membri e che desiderano risiedere nel territorio di un altro Stato possono ottenere la residenza legale con la presentazione dei requisiti stabiliti nella disposizione.

Così, il trattato dà diritto ad ottenere la residenza legale sul territorio di questi Paesi con gli stessi diritti civili, libertà sociali, culturali ed economiche.

Ma cosa dovrebbe fare ad esempio un argentino per risiedere temporaneamente o permanentemente in Brasile? Si devono prima di tutto rispettare alcuni requisiti stabiliti nella legge sulla migrazione (legge n. 13.445/2017) e nel suo regolamento (Decreto n. 9,199/2017).

Il richiedente deve recarsi alla Polizia Federale con la domanda di permesso di soggiorno completata, accompagnata da documenti obbligatori e dalla prova del pagamento delle tasse, quando richiesto.

Se l’autorizzazione è concessa, il periodo accordato inizialmente è di due anni, in quanto la residenza è classificata come temporanea. Per convertirlo in permanente, è necessario effettuare la richiesta prima della scadenza iniziale. In caso contrario, sarà necessario richiedere un nuovo permesso di soggiorno.

È possibile includere la famiglia del migrante che avrà gli stessi diritti del titolare, anche se è di nazionalità diversa dal richiedente o cittadino di un Paese non firmatario del trattato. L’articolo 9 del decreto 6,975/2009 stabilisce i diritti dei migranti e delle loro famiglie, nei seguenti termini: parità dei diritti civili, riunione familiare, parità di trattamento, impegno in materia di sicurezza sociale, diritto di trasferimento delle risorse e diritto all’istruzione dei figli dei migranti.

Quali documenti sono richiesti per il visto del Mercosur?

Il primo passo per richiedere il visto del Mercosur (prendiamo sempre il Brasile come esempio) è quello di separare i seguenti documenti:

1 - Modulo di richiesta del visto del Mercosur compilato e firmato.
2 – 01 copia del passaporto (schede di identificazione, numero di passaporto, data di emissione e scadenza e timbro di ingresso nel paese);
3 – 01 copia della carta di turismo che riceverai al momento dell’entrata nel paese.
4 – 01 foto recente, dimensione (3×2) colorata contenente il tuo nome completo e il numero di passaporto.

-> Se si dispone di persone a carico, devono essere presentati ulteriori documenti. E ricordate che i dipendenti non sono adatti a lavorare. L’elenco è il seguente:

1 - Coniuge: certificato di matrimonio originale o copia conforme;
2 – Figli: certificato di nascita originale che indica i nomi dei genitori o copia conforme;
3 – Genitori del titolare: certificato di nascita originale del titolare che indica i nomi dei genitori o copia conforme;
4 – La documentazione della prova dei legami tra il titolare e il dipendente deve essere legalizzata dal Consolato e dal Ministero degli Affari Esteri del paese del richiedente.

In possesso dei documenti richiesti, è sufficiente inviare il tutto per posta alla Extranjeria (ufficio di immigrazione). L’ufficio postale è già abituato a questa richiesta e sapranno come compilare la busta con l’indirizzo corretto.

Quali passi da seguire?

Dopo aver inviato la documentazione, si riceverà un voucher dall’ufficio postale contenente un numero per seguire il processo sul sito Extranjeria. E dopo l’approvazione sarà necessario pagare la tassa per il permesso e recarsi di nuovo alla Extranjeria per ricevere sul passaporto il documento che ufficializza il visto di residenza nel paese.

Dopo aver completato tutto questo processo, bisognerà recarsi al Registro Civile per ottenere la carta d’identità vera e propria. L’intero processo richiederà circa 5 mesi ma una volta finalizzato si sarà in grado di aprire il proprio conto bancario, richiedere un piano internet e affittare un appartamento.

Nuove prospettive?

La firma dell’accordo Mercosur con la UE faciliterà l’accesso di investimenti e investitori nel continente sudamericano. Il trattato non prevede però la facilitazione del transito di persone tra i due blocchi, al contrario l’ingresso nell’Unione europea sarà ostacolato a partire dal 2021, quando sarà necessario riempire un formulario elettronico e pagare una tassa per entrare.

Quello che si prevede all’interno del Mercosur è un altro grande passo verso la libera circolazione di persone (dopo gli attuali accordi di residenza) il piano per adottare progressivamente uno Statuto di Cittadinanza del Mercosur che dovrebbe essere implementato nel 2021. Questa iniziativa è di estrema importanza, perché come visto nel caso europeo, solo dopo aver riconosciuto la cittadinanza europea nel trattato di Maastricht, l’UE è riuscita ad avanzare nel processo di eliminazione delle frontiere interne.

Altra novità arriverà con la firma dell’accordo di “cooperazione consolare” in tutto il mondo che prevede in caso di emergenza, che il cittadino di uno degli sati membri del Mercosur possa ricorrere per esempio al consolato argentino in Europa o in Asia.

Fonte: a cura di Exportiamo, di Anna Lopane, redazione@exportiamo.it

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