Con Igino Colella, Presidente della Italy Roundtable del Council of Supply Chain Management Professionals, abbiamo parlato di Supply Chain e di quanto una corretta gestione della stessa sia di vitale importanza per le tutte le imprese, ed in particolare per quelle che esportano, soprattutto alla luce dei numerosi cambiamenti che negli ultimi anni hanno interessato il mondo della logistica, dall’ e-commerce alla blockchain.
Di questo e molto altro ancora si discuterà nel corso della conferenza “Supply Chain Edge Italy 2019”, evento di cui Exportiamo.it è Media Partner e che si svolgerà a Milano il prossimo 11 ottobre.
Quanto è importante una corretta gestione della Supply Chain per le piccole e medie imprese?
Innanzitutto è importante considerare i termini di resa attraverso cui avvengono le vendite: in generale le PMI manifatturiere italiane preferiscono vendere utilizzando il termine Ex-Works (o franco fabbrica) per varie ragioni, fra cui la difficoltà operativa (pianificare e gestire i trasporti, specie all’estero) e il costo di accesso (maggiore se la dimensione e variabilità dei flussi non è significativa agli occhi del trasportatore), contando in questo modo di ridurre i rischi, anche se in realtà la riduzione del rischio è in parte vanificata dall’eventuale ricorso a contestazioni sulle modalità di approntamento del carico come da usi, soprattutto nazionali, di contratti taciti non condivisi su numerosi aspetti col cliente. Inoltre, la vendita senza il costo pieno rende più incerto il confronto competitivo sui prezzi, un confronto che sfugge alla piena conoscenza del venditore. Di conseguenza, una maggiore conoscenza dei termini di resa commerciali consentirebbe senza dubbio una gestione più efficace della catena di approvvigionamento.
La Supply Chain include anche altri aspetti, ugualmente importanti sia come costo che come efficacia commerciale: la Pianificazione ed il Magazzino.
La Pianificazione permette di ridurre significativamente i costi di produzione, aumentare la capacità produttiva a parità di linee di produzione e offrire maggiore affidabilità e velocità ai clienti.
Anche il ruolo del magazzino è rilevante, sia in termini finanziari (investimento in scorte) sia operativi (disponibilità di materiali, componenti e prodotti finiti; spazi sottratti alla produzione; rischi di perdite su merce; costi di gestione).
In sintesi, la Supply Chain è importante per una PMI come per una grande Multinazionale: di solito ciò che cambia è la consapevolezza di questa importanza e la volontà/capacità di sfruttare le leve del Supply Chain Management.
La logistica può variare molto da Paese a Paese, creando non poche difficoltà alle imprese che intendono internazionalizzarsi. In che modo una gestione snella del magazzino, dei trasporti e delle consegne può assicurare il successo di un progetto di export?
Tutti gli sforzi ed investimenti per aprire un mercato estero, contattare i clienti e concludere i contratti di vendita possono essere messi a rischio da una gestione sbagliata della catena di approvvigionamento sia in termini di marginalità (costi logistici eccessivi) sia di risultato (ritardi di spedizione, problemi di trasporto).
Il bilanciamento fra le esigenze commerciali e le competenze da mettere in campo può essere difficile per le realtà più piccole come per quelle più strutturate; i problemi di solito appaiono nelle fasi di sviluppo, dove tutta l’organizzazione aziendale è sotto pressione per far fronte ai volumi crescenti.
La gestione snella limita gli investimenti in scorte per servire i clienti esteri, soprattutto quando i volumi da produrre non sono già interamente contrattualizzati in modo irrevocabile, ovvero quando le spedizioni abituali sono inferiori ai lotti economici, come in altre circostanze.
La catena di fornitura snella, reattiva ed efficiente permette di proporsi ai clienti con promesse affidabili e realizzabili a costi inferiori rispetto all’approccio tradizionale (modello code in officina).
La diffusione sempre più capillare dell’e-commerce pone nuove sfide al mondo della logistica. Quali nuovi modelli di Supply Chain Management si stanno sviluppando per farvi fronte?
Il commercio elettronico offre enormi opportunità di sviluppo internazionale soprattutto alle PMI, che in condizioni normali dovrebbero sostenere rilevanti investimenti commerciali per assicurarsi visibilità e presenza in tanti mercati, anche in Italia. Non si tratta solo di vendite ai consumatori, il canale B2B (Professionale) è in sviluppo sostenuto.
Il vero snodo è il livello di servizio richiesto: siamo abituati a consegne rapide, servizio impeccabile, visibilità continua di ordini e consegne. Tutto ciò richiede modelli operativi complessi sia per la distribuzione fisica sia per la pianificazione. Un esempio per tutti è la necessità di preparare le spedizioni con la massima reattività e quindi di lanciare il prelievo dal magazzino in ogni momento, secondo priorità di consegna che variano in base al flusso degli ordini in entrata.
Blockchain e Cybersecurity sono altri due temi caldi al centro del dibattito sulla gestione della Supply Chain. Quali tendenze si stanno diffondendo?
La Blockchain non è solo una moda, è una modalità per garantire alcuni aspetti, molto importanti, di una fornitura. Oggi i progetti pilota si stanno diffondendo, sia perché il costo e l’impegno per avviarli è accessibile sia perché solo sperimentando si possono valutare effettivamente gli impatti organizzativi e la soddisfazione dei clienti.
La Cybersecurity invece è un tema abbastanza trascurato dalle PMI, come più in generale la Gestione dei Rischi. Invece è proprio dalla catena di fornitura e dagli attori più piccoli o meno organizzati che accedono i criminali informatici. I danni si contano in milioni di euro, e anche molto di più, come segnalato un po’ in sordina dalla stampa.
Quale ruolo svolge la Italy Roundtable del CSCMP in questo contesto e quali iniziative ed attività propone alle imprese italiane?
La Italy Roundtable del Council of Supply Chain Management Professionals ha lo scopo di far incontrare i professionisti per scambiarsi conoscenze ed esperienze, sviluppare i metodi di lavoro e favorire la crescita professionale e di carriera, con un occhio di riguardo ai giovani.
Le modalità sono la Conferenza Annuale, il momento più completo d’incontro, gli eventi e la certificazione SCPro.
Oltre alla conferenza annuale organizzata in Italia, la Italy Roundtable contribuisce all’organizzazione della conferenza europea: nel 2021 si terrà a Milano. E partecipiamo alla conferenza mondiale che si tiene negli USA; nel 2019 l’Italia ha presentato due relazioni ad una platea di quasi tremila professionisti riunitisi per quattro giorni ad Anaheim (California).
Gli eventi sono numerosi, circa 10 nel 2019; spaziano dalla visita a fabbriche (Philip Morris), magazzini (Amazon), conferenze (LogiDay a Firenze e Innovazione a Roma) e incontri (ad esempio Integrated Business Planning e Sviluppo di Carriera).
È attiva una proficua collaborazione con Assologistica per iniziative comuni, fra cui la certificazione SCPro per i professionisti. Vi sono collaborazioni con le Università, sia per favorire l’inserimento dei giovani sia per aiutarli nello sviluppo delle competenze. Quest’anno, Sofia Tagariello (studentessa del Politecnico di Milano, membro del CSCMP e volontaria nelle attività) è stata premiata ed è andata a spese del CSCMP alla conferenza mondiale in USA.
Fonte: a cura della Redazione di Exportiamo, redazione@exportiamo.it
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