Con Ilaria Tiezzi, nuova AD di Brandon Group, abbiamo parlato dei progetti futuri della società interamente dedicata allo sviluppo delle vendite online nei settori fashion e sport, home & living e beauty.
Da dove nasce l’idea di Brandon Group?
Brandon Group nasce nel 2012 da un’intuizione della fondatrice, Paola Marzario, che vede un gap da colmare tra il mercato degli acquisti online e la ridotta conoscenza, da parte delle Pmi italiane, delle piattaforme di e-commerce. Da allora Brandon Group non ha mai smesso di essere il digital bridge che porta le aziende laddove si trovano i loro potenziali clienti online.
Da chi è composto il vostro team e quali sono le competenze più importanti per lo sviluppo e la crescita della vostra idea imprenditoriale?
Il team di Brandon è attualmente composto da 23 professionisti con esperienza pluriennale nel business digitale. In particolare, i team chiave per la crescita sono: Commerciale, Operations e Technology. Nel Commerciale la competenza fondamentale è la conoscenza approfondita del funzionamento e del potenziale di ogni piattaforma di vendita online a livello internazionale. Sono determinanti anche le competenze di category e channel management, che si basano su un’approfondita conoscenza dei bisogni e delle aspettative dei consumatori. Le Operations, ovvero Catalog Management e Logistica, che garantiscono la perfetta esecuzione rispettivamente dell’ottimizzazione e caricamento dei prodotti sulle varie piattaforme e della consegna ai clienti nelle tempistiche attese e senza inconvenienti. Infine l’area Technology è quella che garantisce a Brandon una crescente capacità di automazione del processo di vendita e che, grazie a competenze sempre più sofisticate, sta costruendo un vantaggio competitivo attraverso l’analisi e l’impiego di big data.
Quali sono le principali difficoltà che una startup incontra nel mercato italiano?
Brandon Group, con i suoi 10 milioni di fatturato nel 2018 e la capacità di servire oltre cento società clienti, non solo italiane, è ormai uscita dalla fase di startup. Gli aspetti chiave che hanno permesso a Brandon di avere successo finora sono stati la capacità di cogliere i trend in anticipo rispetto al mercato e di adattare prontamente il proprio business model per cogliere le opportunità sempre nuove di un mercato dinamico come quello digitale. Per fare un esempio, quando nel 2016 le piattaforme di Flash Sales hanno visto un rallentamento dei tassi di crescita, Brandon è stata capace in pochi mesi di ampliare il proprio network di vendita alle piattaforme di e-commerce internazionali con modelli di business B2B e B2C, a partire da Amazon a E-Bay, che oggi rappresentano la parte più significativa del nostro fatturato.
Quali mercati internazionali pensate siano più attrattivi per il vostro business e quali quelli dove trovare più facilmente investitori o finanziamenti?
L’internazionalità è un elemento distintivo del DNA di Brandon: nel 2018 oltre il 60% delle vendite online gestite da Brandon è stato realizzato all’estero. Ad oggi i principali Paesi di destinazione sono quelli europei ma stiamo crescendo rapidamente anche in Medio Oriente e a breve allargheremo ulteriormente il nostro perimetro. Per quanto riguarda i capitali, invece, ad oggi Brandon ha attratto investimenti da parte di fondi e business angels italiani.
Quale consiglio dareste ai giovani startupper che intendono sviluppare una propria idea in Italia?
Suggerirei loro di focalizzarsi sull’execution perfetta del progetto: l’idea imprenditoriale deve essere buona ma la differenza tra successo e insuccesso la fanno la dedizione totale, l’attenzione ai dettagli e la capacità di mettersi continuamente in discussione per adattarsi ai bisogni mutevoli di un mercato sempre più esigente e competitivo.
Obiettivi per il futuro…
Consolidare la crescita di Brandon attraverso l’ampliamento delle categorie di vendita, la diversificazione geografica e l’ingresso in nuove piattaforme di e-commerce. Inoltre, grazie agli investimenti in atto per potenziare ulteriormente la nostra piattaforma tecnologica e rafforzare il team manageriale, puntiamo a fare di Brandon la piattaforma di riferimento a livello europeo per tutte le aziende focalizzate sul canale offline e interessate a crescere rapidamente anche attraverso l’e-commerce e l’espansione sui mercati esteri.
Fonte: a cura della Redazione di Exportiamo, redazione@exportiamo.it
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