Inda, il living (bath)room Made in Italy guarda fuori dall'Europa

Inda, il living (bath)room Made in Italy guarda fuori dall'Europa

22 Agosto 2018 Categoria: Un'Italia da Export

Con Claudio Martinolli, Direttore Marketing di Inda, abbiamo parlato di un’azienda che ha saputo reinterpretare in chiave moderna la funzione del bagno, ambiente “da vivere” in cui funzionalità e design si coniugano alla perfezione.

Se dovesse scegliere un aggettivo rappresentativo di Inda quale sceglierebbe e perché?

L’evoluzione della sala da bagno ha reso questo spazio protagonista della casa, portando l’utente a passare molto più tempo in questo ambiente. Negli ultimi 50 anni, infatti, l’incidenza della metratura dei bagni è passata dal 4% al 20% del totale della superficie abitativa, considerando che generalmente le case moderne sono dotate di almeno due bagni. La necessità di avere quindi un luogo più ampio e versatile, che riesce ad integrare varie funzioni, è diventata fondamentale. Per raccontare questa nuova idea del “bagno come spazio da vivere”, abbiamo coniato il termine “The Living (Bath)room”, un ambiente personale ed unico, che veste con raffinatezza estetica e una continua ricerca di materiali innovativi. Un bagno sempre più completo, quindi, con la possibilità di un’ampia scelta per estetica, dimensione, funzionalità e servizio. Se la cucina è il centro di socializzazione della casa, la sala da bagno è il nostro rifugio privato: una stanza in cui rilassarsi, rigenerarsi,dedicarsi del tempo. Al giorno d’oggiil bagno viene visto come un’ampia sala relax, diventando così l’alternativa al soggiorno. La stanza da bagno ha acquisito ormai la stessa importanza della zona living, in cui anche l’arredamento e l’organizzazione dello spazio sono spesso studiati per ottenere il massimo comfort. I mobili diventano più funzionali, per avere più spazio a disposizione, senza tralasciare però l’aspetto estetico: il design continua a rivestire un ruolo fondamentale. La vasta gamma di finiture e modelli consente di personalizzare l’arredamento del bagno assecondando le più varie esigenze estetiche e funzionali.

Su quali mercati opera principalmente l’azienda e con quali modalità?

Oggi Inda è un Gruppo Industriale del settore arredobagno con una consolidata leadership nei mercati internazionali, le cui proposte si sviluppano attraverso quattro segmenti: accessori, di cui Inda è leader di mercato, mobili, pareti doccia e specchi.Inda è attiva principalmente in Europa tramite rete agenti, funzionari e sales country manager.Da sempre studiate per dare risposta alle diverse richieste del consumatore e dei progettisti, le creazioni Inda propongono soluzioni innovative per il canale Idro Termo Sanitario (ITS), il mondo contract e le forniture navali.Inda mette al servizio della clientela internazionale la propria esperienza basata su una profonda capacità di cogliere le esigenze ed i gusti di un pubblico eterogeneo in continuo cambiamento ed anticipare le tendenze dell’abitare, creando soluzioni per un concepttotal living della sala da bagno.

In questi anni di crisi, quanto la ricerca del successo sui mercati internazionali è stata una scelta e 
quanto una necessità?

Per quanto il settore dell’arredobagno stia attraversando una fase poco dinamica, abbiamo notato un costante trend di crescita. La nostra forza è l’eccellenza e la grande versatilità dei prodotti che si esprimono attraverso proposte che abbracciano uno stile classico, un mood moderno fino alle soluzioni più all’avanguardia. Quindi la ricerca del successo sui mercati internazionali è stata per Inda la naturale espansione dettata dalla richiesta di un prodotto dal design italiano, dalle qualità estetiche bilanciate alle caratteristiche funzionali.

Nella sua esperienza qual è stato il mercato più problematico e quello con maggiori margini di 
successo?

Sicuramente la Germania. È un mercato molto “demanding” sia dal punto di vista del prodotto e sia del servizio. Contemporaneamente misurarsi con questo mercato è sicuramente didattico, e spiana la strada ad altre esperienze espansive. Oggigiorno ènecessario concentrarsi direttamente ed esclusivamente, senza indugi, sui desideri del cliente, e lo si deve fare con un approccio proattivo, ossia è necessario offrire proposte e soluzioni versatili. Noi teniamo gli occhi aperti, siamo sempre alla ricerca di nuovi input, per anticipare desideri, esigenze e richieste della clientela.

Se non si conoscono le modalità per accedere ad un mercato estero è facile cadere in trappole da 
parte di operatori locali?

È necessario conoscere la filiera ed anche le abitudini d’acquisto, dal distributore al cliente finale. Solo conoscendo in modo approfondito la catena distributiva del valore si evitano errori di valutazione.

Com’è il rapporto con la burocrazia all’estero?

Al momento la burocrazia, almeno in Europa, non costituisce un limite per il nostro export. I rapporti commerciali tra marche, distributori, rivenditori, agenti sono oliati da tempo grazie alla comunità economica europea, per cui – almeno nell’Europa continentale – gli ostacoli burocratici non sono rilevanti.

Quali sono i vostri piani futuri di sviluppo? Avete già in mente nuovi mercati da conquistare?

Inda è un’azienda in costante espansione: puntiamo principalmente a consolidare il mercato europeo, ma non mancano richieste anche fuori CEE. Oltre all’Europa i nostri prodotti sono richiesti nel Middle East ed in Africa.

Ritiene che l’internazionalizzazione di cui oggi si parla tanto sia un’esigenza imprescindibile per 
tutte le imprese italiane?

Assolutamente sì, l’internazionalizzazione è fondamentale, ma occorre lavorare sulla formazione, la qualità, il livello di servizio e l’efficacia del customer service. Le aziende italiane per essere competitive e affrontare anche i mercati esteri, devono essere in grado di rispondere velocemente a sfide complesse.

Quale consiglio si sente di dare agli imprenditori che intendono affacciarsi nello stesso contesto 
estero?

Il mio consiglio?
Investire nelle risorse umane. La formazione è fondamentale per lo sviluppo imprenditoriale del proprio management. Il successo di un’impresa è strettamente legato alla quantità e qualità di formazione che viene rivolta al proprio team. Il mio motto? È “costanza e coerenza”, solo così si apporta produttività ed innovazione a tutti i livelli all’interno di un’azienda.

Fonte: a cura della Redazione di Exportiamo, redazione@exportiamo.it

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