Tecno, un prezioso partner per le imprese orientate alla sostenibilità ambientale ed all’internazionalizzazione

Tecno, un prezioso partner per le imprese orientate alla sostenibilità ambientale ed all’internazionalizzazione

14 Febbraio 2018 Categoria: Un'Italia da Export

Con Giovanni Lombardi, fondatore del gruppo Tecno, abbiamo approfondito la conoscenza di Tecno, soggetto che da più di 30 anni si pone al servizio delle imprese, partecipando attivamente all’evoluzione delle tecnologie applicate all’industria, puntando costantemente all’innovazione dei servizi e dei prodotti. Inoltre Giovanni Lombardi ci ha parlato anche di Tecno VAT, soggetto che affianca le aziende nell’apertura e nella gestione di posizioni fiscali in tutti i Paesi dell’Unione Europea.

Che cos’è e quando nasce Tecno?

Tecno è un gruppo industriale leader nei servizi alle imprese per il risparmio energetico e il recupero delle accise. Fondato nel 1999, ha realizzato un fatturato di circa 13 milioni e 500 mila euro nel 2016, con una crescita prevista del 20% per il 2017, che lo porterà a raggiungere i 17 milioni di euro. La Tecno conta oltre 2500 aziende clienti in tutti i settori industriali, tra le quali Cartiere Burgo, Italcementi, Fincantieri, e Pavimental. Nel 2005 la società è tra le prime ESCO in Italia accreditata presso l’AEEG (autorità per l’energia elettrica e il gas), diventando quindi soggetto abilitato a richiedere i Titoli di Efficienza Energetica. La nostra azienda ha il suo quartier generale a Napoli e sedi a Milano, Bologna, Berlino e Parigi. La mission di Tecno è quella di essere partner dei clienti in tutte le strategie e le azioni per la sostenibilità, lavorando con tecnologiche avanzate, frutto di brevetti interni, che garantiscono risparmi sui consumi energetici e ottimizzazione delle risorse. Le nostre leve competitive sono senza dubbio ricerca e risorse umane: 110 tra dipendenti e collaboratori e prevediamo entro il 2018 di implementare fino a 130 unità, di cui il 70% laureati in materie scientifiche con età media inferiore ai 35 anni.

Secondo lei in questi anni di crisi, quanto la ricerca del successo sui mercati internazionali per le aziende del Belpaese è stata una scelta e quanto una necessità?

È una domanda che impone una riflessione: la globalizzazione coinvolge inevitabilmente anche le imprese, molte delle quali guardano il mercato prendere una dimensione sempre più internazionale, sine finibus e non possono dunque più trincerarsi dietro posizioni stantie e/o anacronistiche. Come imprenditore e cittadino italiano mi sento fiducioso: se ben colta l’internazionalizzazione delle nostre aziende è una grande occasione, soprattutto per i giovani, molti dei quali iniziano - finalmente - a confrontarsi con un nuovo modo di fare impresa. Basti pensare agli studenti selezionati per Digita, la nuova “Digital Transformation & Industry Innovation Academy” dell’Università degli Studi di Napoli Federico II in partnership con Deloitte Digital, studenti brillanti ai quali spetta un futuro lavorativo all’insegna dell’innovazione e della competitività. Questa è la vera forza del nostro Paese e personalmente credo molto nelle risorse più giovani e nella formazione, per questo motivo rinnovo con entusiasmo ogni anno collaborazioni preziosissime, come quella con la Apple Developer Academy, contando sul sostegno di professionisti come Giorgio Ventre, header del comitato scientifico. Tornando alla sua domanda, quindi, credo sia una questione di prospettiva, come spesso accade del resto.

Ritiene che l’internazionalizzazione di cui oggi si parla tanto sia un’esigenza imprescindibile per tutte le imprese italiane?

No, è una scelta e tra l’altro non obbligata; sicuramente le aziende devono affrontare sfide sempre più sofisticate, brandire lo scudo e difendersi da competitor internazionali, ma fanno i conti con le proprie ambizioni. Conosco tanti imprenditori rimasti in Italia senza grosse ripercussioni sulla loro attività, pertanto la definirei più una sfida alla quale cedono le aziende che vogliono ritagliarsi una fetta di mercato più ampia e confrontarsi con un altro modo di intendere “la produttività.” Non è semplice, bisogna essere pronti, consapevoli, informati.

Cos’è TecnoVat e come può supportare le PMI italiane che vogliono aprirsi ai mercati internazionali?

Tecnovat è un brand del gruppo Tecno Accise S.r.l., leader nella consulenza fiscale all’estero, che affianca le aziende nell’apertura e nella gestione di posizioni fiscali in tutti i paesi dell’Unione Europea, offrendo servizi di: rimborso Iva estera, rappresentanza fiscale, e-commerce estero, distacco lavoratori autotrasporto. Grazie ad un team di professionisti specializzati e madrelingua TecnoVat sostiene aziende, commercialisti e studi professionali in tutte le fasi, da quelle burocratiche alle finali, orientandole sui mercati esteri.

Qual è la chiave del successo del Gruppo Tecno?

Da un lato una ricerca consapevole di professionisti specializzati, curiosi, interessati e motivati, e dall’altro un obiettivo reale, coltivato e arricchito quotidianamente. Vede, durante la mia ventennale esperienza ho incontrato e valutato molti progetti, nei quali spesso manca un obiettivo imprescindibile: fare business. Non basta avere un’idea, perché questa deve avere un mercato, dei potenziali clienti, deve essere profittevole, altrimenti fallirà. Bisogna raggiungere prima questa consapevolezza, poi corredarla di strumenti innovativi. La nostra realtà è composta da giovani professionisti, molti dei quali al di sotto dei 35 anni, campani, provenienti dalle nostre università. Nel corso degli anni ci siamo proposti di operare nell’Open Innovation, stringendo collaborazioni, conoscendo startup e finanziando prodotti o servizi strategici volti all’implementazione della nostra offerta.

Fonte: a cura della Redazione di Exportiamo, redazione@exportiamo.it

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