Con Salvatore Parano, Direttore dell’ufficio ICE di Almaty, abbiamo avuto il piacere di approfondire la conoscenza di un Paese spesso sottovalutato ma che può contare su un ottimo potenziale di sviluppo grazie alle recenti riforme ed alla progressiva apertura al commercio internazionale.

Il mercato uzbeko non è fra i più conosciuti su scala globale ma conta circa 32 milioni di consumatori: quali sono le sue principali caratteristiche?

Per molti secoli il Paese è stato al centro dei flussi di commercio internazionale tra l’Europa – l’Asia ed il Medio Oriente. Ai tempi dell’Unione Sovietica l’Asia Centrale era una regione periferica, poco orientata al commercio internazionale e poco visitata dall’esterno. Con l’indipendenza le cose sono cambiate e l’Uzbekistan ha adottato un modello di sviluppo con una forte presenza dello stato nelle decisioni economiche e con una modesta apertura al commercio estero.

Oggi la perfomance internazionale dell’economia uzbeka riflette i prezzi di un numero limitato di materie prime energetiche/minerarie, metalli preziosi, cotone, prodotti ortofrutticoli. Recentemente, il Paese ha deciso di aprirsi nuovamente all’economia internazionale e promuove attivamente un processo incisivo di diversificazione industriale. L’Uzbekistan può inoltre contare su un importante potenziale di sviluppo turistico. I siti di Bukkara, Samarcanda, Khiva sono patrimonio di rilevanza UNESCO ed il governo promuove attivamente lo sviluppo dei flussi turistici anche facilitando le procedure di ottenimento dei visti.

Quali sono i rapporti politici e commerciali che intercorrono fra Uzbekistan e Italia?

Le relazioni politiche fra l’Italia e l’Uzbekistan si sviluppano positivamente dal 1991. L’Uzbekistan svolge un ruolo essenziale di stabilità in una regione che collega storicamente l’Europa con l’Asia. Le relazioni economiche bilaterali sono buone e la bilancia commerciale registra un surplus costante per le imprese del nostro Paese. L’Italia è fornitore di tecnologie del Paese più popoloso dell’Asia Centrale e contribuisce attivamente alla modernizzazione degli impianti del comparto tessile. L’attuale strategia di sviluppo economico del governo uzbeko può generare, nei prossimi anni, interessanti opportunità per le imprese italiane specializzate nelle forniture di beni e servizi per il comparto oil&gas, meccanizzazione agricola, trasformazione alimentare, meccanica plastica, turismo.

Quali sono le prospettive economiche del Paese per i prossimi anni?

La vivace crescita demografica, il miglioramento del clima politico con i Paesi vicini dell’Asia Centrale, gli investimenti nelle reti di trasporto e nei progetti energetici stanno creando le condizioni per una crescita sostenuta della domanda aggregata. Inoltre il recente processo di riforme economiche e la progressiva apertura ai mercati internazionali dovrebbero consentire l’aumento degli investimenti diretti esteri ed il miglioramento della produttività del settore manifatturiero, della filiera agricola e di trasformazione alimentare. Per il prossimo quinquennio, il PIL uzbeko potrebbe registrare un ritmo di crescita elevato. La recente liberalizzazione delle importazioni, e la piena convertibilità del som, potrebbe contribuire ad una ad una vivace dinamica inflazionistica nel medio periodo (intorno del 10-11%).

Quali sono i prodotti italiani più apprezzati dai consumatori uzbeki e qual è la percezione del Made in Italy in Uzbekistan?

I consumatori e gli operatori economici uzbeki apprezzano i prodotti italiani. Il moderato potere d’acquisto della popolazione e le politiche attive di sostituzione delle importazioni hanno ridotto la domanda, ma non l’interesse, della classe media uzbeka verso i prodotti simbolo del fashion e dell’arredamento “Made in Italy”.
L’attuale progressiva apertura economica internazionale, la riduzione dei dazi e la crescita economica dovrebbero generare, nei prossimi anni, domanda aggiuntiva uzbeka per i beni di consumo prodotti nel nostro Paese. Le tecnologie ed i macchinari italiani rappresentano oggi le voci delle produzioni italiane più richieste in Uzbekistan. Il Paese è infatti impegnato in un ambizioso programma di modernizzazione del parco macchine e gli operatori economici uzbeki del comparto tessile, della trasformazione industriale alimentare, della lavorazione in pelle, del turismo riconoscono alla tecnologia italiana qualità ed affidabilità.

Quali suggerimenti darebbe agli imprenditori italiani intenzionati a investire in Uzbekistan: quali sono i settori più redditizi?

Negli ultimi 12 mesi l’Uzbekistan ha migliorato sensibilmente il contesto normativo imprenditoriale. La decisione del governo di consentire, il 5 settembre 2017, la convertibilità della moneta nazionale rappresenta uno spartiacque nella storia economica recente del Paese asiatico e facilita le decisioni degli IDE in entrata e le attività delle PMI.
La Banca Mondiale riconosce i significativi recenti progressi del contesto economico/normativo uzbeko e la recente classifica mondiale sulla competitività assegna all’Uzbekistan un miglioramento di ben 13 posizioni. Il governo locale incoraggia attivamente gli investimenti esteri in alcuni settori in un’ottica di riduzione delle importazioni e di acquisizione degli standard per favorire le esportazioni. I settori prioritari sono il comparto farmaceutico, filiera di trasformazione alimentare, automotive, oil&gas e turismo.
L’imprenditore italiano interessato al mercato uzbeko potrebbe considerare con attenzione i settori dove la domanda locale non viene soddisfatta dalle produzioni domestiche come i prodotti farmaceutici, articoli in materie plastiche, componenti automotive, articoli in carta e beni strumentali. L’Uzbekistan non è dotato di una significativa presenza produttiva di beni capitali ed è un importatore netto di macchinari e tecnologie. Una volta identificato il settore prioritario è opportuno verificare la presenza di attori economici statali predominanti, la dotazione di infrastrutture energetiche e di trasporto nella regione di potenziale interesse, i requisiti ed i tempi per ottenere i permessi di lavoro per il personale straniero.

Può fornirci alcune informazioni sulla business etiquette che è bene tenere in considerazione se si opera a Tashkent e dintorni?

Nel Paese l’inglese non è diffuso e per questa ragione per organizzare incontri d‘affari si rende necessario avvalersi di servizi di interpretariato in lingua locale o in russo per operare con successo in Uzbekistan. Va poi sottolineato che in Asia Centrale il saluto è considerato un segnale di rispetto verso l’ospite e che alla stretta di mano spesso segue un movimento della mano destra verso il cuore ed una leggera flessione del capo. L’ospitalità è sacra e gli uzbeki offrono il tè come segno di rispetto verso l’ospite e per questo è buona educazione accettare. Infine per pianificare un viaggio di lavoro in Uzbekistan è bene verificare che le date non coincidano con le festività locali anche perché il calendario degli eventi celebrativi nazionali è sostanzialmente diverso da quello italiano.

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Fonte: a cura della Redazione di Exportiamo, redazione@exportiamo.it

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