La Svizzera è una delle mete più ambite dagli expat italiani (e non solo) ma trasferirsi nel Paese elvetico è tutt’altro che un gioco da ragazzi. Ecco alcune informazioni preziose per chi ci sta facendo un pensierino!
Nell’immaginario collettivo la Svizzera è un piccolo Paese posto al centro dell’Europa in cui è possibile trascorrere un’esistenza serena ed agiata, grazie all’efficienza dei servizi pubblici ed al livello elevato dei redditi. In realtà, per prima cosa, è importante mettere in rilievo quanto la Svizzera sia uno Stato molto vario, fortemente influenzato dalle tradizioni dei Paesi più vicini: Italia, Germania e Francia.
Questa varietà si riscontra specialmente a livello linguistico perché nel Paese si parlano quattro lingue (italiano, tedesco, francese e romancio) anche se, ai dipendenti di imprese internazionali presenti sul territorio, è il più delle volte richiesta solo la conoscenza della lingua inglese.
Fra gli altri vantaggi di scegliere la Svizzera rientrano senza dubbio il grande multiculturalismo che si respira nel Paese (la Svizzera è uno degli stati europei con il più alto tasso d’immigrazione), lo spiccato senso civico del popolo svizzero, un basso tasso di criminalità e il profondo radicamento del valore della meritocrazia.
Ovviamente però ci sono anche degli aspetti meno entusiasmanti che chi decide di trasferirsi nel Paese deve tener presenti come un costo della vita molto alto (anche se rapportato agli stipendi erogati), un clima piuttosto rigido, la necessità di dotarsi di un’assicurazione sanitaria privata ed il fatto che in più di un caso gli italiani che emigrano/lavorano in Svizzera non vengono accolti a braccia aperte.
Per la sua prossimità geografica, comunque, la Svizzera è una meta assai ambita da molti cittadini italiani ma riuscire a trasferirsi nel Paese non è così semplice o immediato come si potrebbe pensare.
Per entrare in Svizzera da cittadini europei, e rimanervi per un periodo massimo di tre mesi, è sufficiente il passaporto o la carta d’identità valida per l’espatrio; dopodiché sarà necessario iniziare a lavorare per continuare a soggiornare nel territorio svizzero.
Il visto rilasciato dalle autorità svizzere ha una scadenza variabile tarata alla durata del contratto di lavoro sottoscritto. Fra i diversi tipi di visto che vengono rilasciati agli italiani (nonché ai cittadini europei) che decidono di andare a lavorare in Svizzera troviamo:
• Visto Permesso L: viene di norma rilasciato se si ottiene un contratto di lavoro che va dai tre ai dodici mesi;
• Visto Permesso B: viene normalmente rilasciato se si sigla un contratto di lavoro che va da 1 ai 5 anni;
• Visto Permesso C: viene rilasciato a chi vive in Svizzera da più di cinque anni;
• Visto Permesso G: viene rilasciato a tutti coloro che lavorano in Svizzera ma che hanno un domicilio presso un Paese confinante. Questa tipologia di visto è quella più usata dagli italiani che lavorano in Svizzera ma vivono in Italia.
I documenti richiesti a sostegno di tutte le domande di visto sono il passaporto del richiedente, che deve contenere una fotografia e almeno due pagine vuote, un’assicurazione sanitaria per l’intero periodo di soggiorno, e la prova della sufficienza dei mezzi finanziari per mantenersi durante il tempo trascorso in Svizzera.
Tutte le domande di visto devono essere presentate alla più vicina ambasciata o consolato svizzero nel Paese di residenza del richiedente.
Per qualsiasi delucidazione o per ottenere ulteriori informazioni è comunque bene rivolgersi alla SEM – Segreteria di Stato della Migrazione Svizzera.
Quel che bisogna sottolineare è che comunque trovare lavoro in Svizzera è abbastanza complicato anche perché molti posti di lavoro vengono trovati grazie alle reti informali di conoscenze e perciò è essenziale possederne o costruirsene una il più in fretta possibile.
Fatto questo è necessario preparare una candidatura efficace, da inviare all’azienda alla quale ci si vuole proporre. Una buona candidatura per lavorare in Svizzera deve contenere, oltre al CV, una serie di documenti: una lettera di presentazione dettagliata, la copia di tutti i certificati di lavoro, la copia di tutti i diplomi o lauree e la copia dei diplomi che certificano la formazione continua.
Il Paese fornisce inoltre un ambiente caratterizzato da un’elevata libertà imprenditoriale, un elemento molto importante per investitori e businessman che decidono di puntare sulla Svizzera. Si segnala poi che anche se non esistono programmi o incentivi specifici alla creazione di un business nel Paese i protagonisti della politica economica nazionale rimangono i 26 cantoni che compongono la confederazione elvetica e fra i quali vige, in un certo senso, una concorrenza di tipo positivo.
Comunque fra i settori più interessanti su cui investire citiamo life science, cleantech ed automazione industriale, divenuti eccellenze con una rilevanza internazionale. Inoltre la Svizzera è la piattaforma ideale per tutti gli investimenti legati alla digitalizzazione, tra cui fintech, industria 4.0 ed e-commerce.
Infine una notazione per quel che riguarda i pensionati: trasferirsi in Svizzera da pensionato è possibile ma non facile. Questo perché, nonostante la tassazione sia più contenuta rispetto al Belpaese, il costo della vita è assai più elevato e dunque è necessario percepire un buon importo mensile per poter trascorrere una vecchiaia tranquilla nello stato elvetico.
Comunque, non facendo parte dell’UE, i pensionati che decidono di andare a vivere in Svizzera devono ottenere specifico visto, che dev’essere richiesto direttamente al comune in cui si ci si vuole trasferire.
Fonte: a cura di Exportiamo, di Marco Sabatini, redazione@exportiamo.it
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