Con l’Ambasciatore del Portogallo in Italia, Francisco Ribeiro Telles, abbiamo analizzato il sorprendente rilancio economico portoghese e le ottime relazioni commerciali che Lisbona intrattiene con Roma.

Quali sono le condizioni attuali e le prospettive dell’economia portoghese?

L’economia portoghese è in una fase di crescita. Secondo l’INE, l’Istituto Nazionale di statistica portoghese, il PIL nel 2017 crescerà del 3% e la disoccupazione è scesa all’8,8% (dimezzata in soli quattro anni). Il disavanzo di bilancio si è attestato al 1,9% del PIL nel 2016 e si prevede l’ 1,5% nel 2017. Gli investimenti nel primo semestre del 2017 sono aumentati del 10%. L’esportazione è aumentata dell’8,8%.

Che tipo di consumatori sono i portoghesi: quali caratteristiche ricercano in un prodotto e su che livello si attesta il loro potere d’acquisto?

La crisi economica ha prodotto, tra i tanti disagi, anche una presa di coscienza del consumatore portoghese che è diventato più attento, razionale ed esigente, pur restando legato al prodotto autoctono, specie nel settore agro-alimentare. Dunque, il consumatore portoghese, nel prodotto ricerca la qualità e la relazione col prezzo. I consumi interni stanno recuperando i livelli pre-crisi e nel 2017 sono cresciuti del 2,8%. Il potere di acquisto è aumentato del 3,4% nel 2017 (primo semestre) in relazione allo stesso periodo del 2016, continuando così un trend positivo iniziato nel 2013. In rapporto alla media europea, a parità di potere di acquisto, quello del consumatore portoghese, è del 77,1%.

Qual è la percezione dell’Italia e del Made in Italy in Portogallo?

I portoghesi hanno dell’Italia una buona opinione perché reputano il Belpaese tra i più belli e accoglienti al mondo e giudicano positivamente il carattere e la lingua degli italiani. Sul piano commerciale l’Italia è il quarto Paese fornitore e l’ottavo cliente: l’Italia è dunque anche un partner importante dal punto di vista economico. In generale infine si può affermare che i portoghesi hanno una buona percezione del Made in Italy che viene considerato un ‘brand’ portatore di qualità elevata.

Quali sono i settori più promettenti in cui le aziende italiane dovrebbero investire?

Analizzando la situazione attuale posso dire che il Portogallo sta diventando un hub nella supply chain della componentistica attraendo fornitori francesi e tedeschi dei grandi gruppi automobilistici. Inoltre il Paese offre buone opportunitò agli investitori in altri settori come engineering, aeronautica ed IT.

Ci sono particolari regole della cosiddetta Business Etiquette che è bene tenere presenti quando si ha a che fare con un soggetto locale?

I portoghesi hanno la propensione a cogliere le opportunità di business con aziende estere. Vedono nel partner estero un’opportunità di crescita commerciale e tecnologica. È molto importante individuare nell’azienda il responsabile ed instaurare con lui un rapporto di fiducia. Gli imprenditori portoghesi sono molto simili a quelli italiani ed attribuiscono infatti molta rilevanza ai contatti personali. Inoltre gli imprenditori portoghesi sono versatili nelle lingue, quasi tutti parlano l’inglese e dimostrano una buona propensione ad apprendere la lingua dell’interlocutore.

Esistono degli incentivi che possono essere sfruttati dalle nostre PMI che guardano con interesse al mercato portoghese?

Tra fondi strutturali europei e incentivi fiscali, gli investimenti in Portogallo possono ottenere un sostegno che può raggiungere il 26% delle somme impegnate, che può salire fino al 50% nel caso di progetti in ricerca e sviluppo, purché l’investitore porti qualcosa di nuovo, in termini di mercato e tecnologie, e non un semplice aumento di produzione.

Fonte: a cura della Redazione di Exportiamo, redazione@exportiamo.it

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