Il Brasile è un Paese che affascina ed attrae milioni di visitatori ogni anno ma se si ha intenzione di trasferirvisi in pianta stabile è bene raccogliere prima alcune informazioni preziose.
La Repubblica federale del Brasile è il quinto paese al mondo per superficie totale (quasi il 50% del Sudamerica) con una estensione territoriale di oltre 8,5 milioni di km quadrati.
È costituito da 26 Stati Federali, più il distretto Federale di Brasilia e con oltre 200 milioni di abitanti è anche il quinto Paese più popoloso al mondo.
La maggior parte della popolazione però è concentrata lungo la costa, mentre nell’entroterra il Paese è poco abitato, a causa della presenza della foresta Amazzonica che impedisce l’insediamento di aree urbane.
La religione principale è il cattolicesimo, seguita da un notevole numero di evangelici (un ramo del protestantesimo) ma sono presenti anche altre religioni minori, fra cui lo spiritismo, dottrina filosofica che proprio qui ha uno dei più alti numeri di adepti.
Inoltre durante un recente censimento, circa due milioni di brasiliani si sono dichiarati seguaci del la religione candomblè, un’antica religione fatta di riti e divinità tipiche del folklore brasiliano e della cultura afrobrasiliana, tuttora diffusamente praticata in Brasile.
La cosa interessante della cultura brasiliana è che molte persone non praticano un’unica religione: chi segue i riti della religione cattolica infatti può tranquillamente praticare anche i riti del candomblè.
La lingua ufficiale del Paese è il portoghese. Altre lingue parlate da minoranze in Brasile sono, curioso ma vero, il dialetto veneto, diffuso negli stati meridionali di Rio Grande, do Sul e Santa Catarina e conosciuto con il nome di talian e il dialetto hunsrückisch, parlato da discendenti di immigrati tedeschi, sempre negli stati meridionali del Brasile.
Nelle regioni settentrionali del Brasile vi sono molte popolazioni che parlano una lingua indigena. Dopo l’ultimo censimento sono stati rilevati ben 305 gruppi indigeni che parlano diverse lingue.
La capitale del Paese è Brasilia e le altre principali città sono: San Paolo con 11 milioni di abitanti, Rio de Janeiro con quasi 7 milioni, Salvador con quasi 3 milioni, Fortaleza e Belo Horizonte.
Il clima del Brasile varia molto da stato a stato e, data la vastità del paese, si può suddividere in tre aree climatiche principali:
1 - equatoriale con piogge costanti (nella zona settentrionale del paese ovvero la Amazzonia più una piccola area costiera);
2 - tropicale con una stagione secca ( nel centro del Brasile, più un piccolo tratto settentrionale);
3 - quasi mediterraneo con inverno mite (sud est e sud).
Nella maggior parte del Paese le stagioni sono invertite rispetto all’Europa, quindi l’inverno va da metà giugno a metà settembre circa.
Pratiche burocratiche e ottenimento della residenza
Chiunque stia pensando di trasferirsi in Brasile, deve sapere che non è possibile trattenersi per più di tre mesi prolungabili per un massimo di altri tre nel paese con il solo visto turistico.
Inoltre non è possibile ottenere un buon lavoro senza avere il permesso di residenza definitivo in Brasile.
Il permesso di residenza che fornisce diritto di lavorare come dipendenti, autonomi o imprenditori in Brasile, si ottiene presso l’Ambasciata e il Consolato brasiliani nel paese d’origine dell’interessato.
I permessi di residenza che il Ministério da Justiça (Ministero della Giustizia) brasiliano emette sono:
- Residenza per matrimonio o convivenza ufficiale con cittadino brasiliano;
- Visto di lavoro, che viene concesso dal Ministério do Trabalho (Ministero del Lavoro) brasiliano agli stranieri che sono richiesti dalle imprese locali.
Il visto ha una validità di due anni, prorogabili di altri due e può essere trasformato in visto di residenza definitiva. Questo visto si ottiene fuori dal Brasile e nella maggior parte dei casi sono le stesse imprese brasiliane che ne fanno richiesta quando necessitano di assumere personale specializzato.
Non è consigliabile trasferirsi in Brasile con un visto turistico nella speranza di trasformarlo in visto di lavoro.
Economia
Attualmente il cambio real-euro equivale a 0,27 centesimi di euro per 1 real brasiliano.
Il Brasile ha notevoli risorse agricole e vi sono inoltre ampi giacimenti di materie prime come oro ed argento. Nonostante sia uno dei più importanti produttori di acciaio e petrolio del pianeta, il Brasile è tuttavia rimasto tra i Paesi emergenti, senza mai emergere realmente per causa della crisi politico-economica che continua ad affliggerlo.
Il turismo è piuttosto sviluppato anche se i flussi provengono principalmente dagli altri paesi del Sud America ed in minor parte dalla Europa. Le Olimpiadi di Rio del 2016 hanno contribuito notevolmente alla notorietà del Paese, tuttavia la violenza diffusa nelle principali città scoraggia molti viaggiatori.
I Principali poli turistici del Brasile sono: Rio de Janeiro, San Paolo, Bahia, Foz do Iguaçu, la regione Amazzonica, la regione del Minas Gerais, Recife e Olinda, Jericoacoara, Fortaleza, Natal e la regione del Pantanal.
I Parchi nazionali (cascate di Iguazu, Lençois, Chapada Diamantina, per citarne alcuni) rappresentano un’importante attrazione turistica, seppure le strutture in prossimità degli stessi non siano sempre ben sviluppate.
Il costo della vita
Il Brasile è un Paese decisamente caro per chi non ci vive come turista. Istruzione e sanità sono due elevate fonti di spesa, dato che è necessario rivolgersi a scuole private per avere un’istruzione minima accettabile ed è necessario avere un’assicurazione sanitaria privata per avere accesso a cure di qualità. Il paradosso è quello di trovarsi in un Paese che ha i costi del primo mondo ma con servizi del terzo mondo.
Le scuole private brasiliane hanno un costo mensile che può aggirarsi tra i 1000 ed i 1500 real, ma una scuola internazionale arriva a costare anche tra i 5 ed i 7 mila real al mese per alunno. I costi ovviamente variano in funzione della città. Rio e San Paolo sono le più care anche in termini di scuole.
Un’assicurazione sanitaria privata può costare sui 1000 real al mese a seconda di ciò che include, ma arriva anche a 4/5 mila real al mese se desiderate che comprenda il dentista. La casa, il cibo ed i trasporti sono altre elevate fonti di spesa per chi vive in Brasile.
Chi vuole vivere nel centro città e quindi prossimo a tutti i servizi essenziali quali scuole, ospedali, centri commerciali, vivere in un appartamento è praticamente l’unica opzione. Gli appartamenti nei condomini godono di una serie di servizi, dai più semplici (sicurezza h24) ai più sofisticati (piscina, sauna, palestra, campi da tennis, churrascaria, sala giochi, ecc.). Questo implica che le spese di condominio arrivino anche ai 2/3mila real al mese da aggiungere ovviamente all’affitto se la casa non è di vostra proprietà.
Le nostre ICI e TARSU arrivano ad inizio anno in un unico tributo municipale detto IPTU. Lo si può pagare a rate oppure in contanti con un sconto del 20% o meno in dipendenza dello Stato in cui si vive.
I prezzi dei prodotti alimentari
In generale i prodotti alimentari di importazione sono carissimi: pasta, olio e pelati in scatola italiani hanno prezzi di almeno il doppio di quelli che si trovano sugli scaffali dei nostri supermercati. Il pane è abbastanza caro, infatti raramente si trova sulle tavole dei brasiliani. Il pane comune costa quasi 12 real al kilo in media (poco più di 3 euro).
Prezzo dei trasporti trasporti: il servizio di autobus è abbastanza buono in tutte le città, seppure gli autobus siano sempre pieni e non confortevoli. Il costo di un biglietto è di circa 4 real (1,06€). In alcune città come Rio è presente anche una rete di metropolitana seppure ancora non capillare.
Gli autobus sono molto utilizzati anche per gli spostamenti lunghi, esistono infatti autobus abbastanza moderni che fanno servizio notturno per trasferirsi da una città all’altra.
Per quanto riguarda l’acquisto di un’automobile la scelta è molto ampia anche se i modelli di gamma alta sono rari e con costi molto elevati.
Fiat, Ford, Toyota, Honda, Citroe, Renault, Nissan, Mitsubishi sono le marche più diffuse. Le auto più comuni sono quelle 1000 di cilindrata, ma recentemente si sono diffuse le 1400 e le 1600 tutte con motori benzina e alcool. Il diesel non esiste in Brasile. La benzina costa 3,97 reali al litro mentre l’alcool costa un poco meno (3,30 reali) ma rende meno.
La tassa di circolazione o IPVA, è pari al 2,5% del valore aggiornato dell’automobile (Indice FIPE) e si paga ogni anno assieme alla assicurazione obbligatoria DPVAT. L’assicurazione non è obbligatoria ad eccezione appunto del DPVAT che copre i danni a terzi, ma in misura molto ridotta. Una assicurazione decente completa costa in media tra i 1000 e i 2000 R$ all’anno e dipende ovviamente dal valore dell’automobile.
Il regime fiscale
Il Brasile ha un sistema di tassazione personale progressiva nel quale gli individui sono tassati fino ad un massimo del 27,5%. L’anno fiscale brasiliano inizia il 1º gennaio e termina il 31 dicembre. Il tasso è progressivo da 0% al 27,5% e suddiviso in tre fasce. Queste regole fiscali si applicano alle somme generate da un reddito mensile, su base annua.
Le tassazioni si suddividono in tre livelli: municipale, statale e federale. Tutti pagano le imposte sul reddito (IRPJ) ovvero la tassa da pagare in base allo stipendio annuo, i contributi sociali d’impresa sul reddito netto, la ritenuta sul reddito (IRRF) e molte altre tasse di varia natura (macchine, casa, ecc.).
Fonte: a cura di Benedetta Benassi corrispondente da Rio de Janeiro di ItalianiOvunque.com, redazione@exportiamo.it
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