Il Canada è un Paese che gode di una stato di forma smagliante – attualmente il migliore dei Paesi del G7 – in cui un PIL in forte ascesa ben si concilia con una elevata e diffusa qualità della vita (reddito pro capite medio $ 46.400) certificata dal recente aumento della spesa di famiglie ed investimenti pubblici.
Anche sul lato dell’occupazione la situazione appare rosea tanto che alla fine del 2017 dovrebbero esser stati creati ben 200mila nuovi posti di lavoro con un tasso di disoccupazione che oggi si attesta intorno al 6,5% annuo.
Dunque è abbastanza semplice comprendere come Ottawa eserciti un certo fascino su una larga parte di cittadini stranieri, desiderosi di migliorare la propria situazione lavorativa e sociale.
In effetti il Canada attrae ogni anno un vasto numero di espatriati (circa 250mila persone all’anno) essendo anche una delle più ricche e sviluppate nazioni nel mondo, bilingue e multiculturale.
Inoltre il Paese rimane una delle destinazioni favorite per stabilirsi all’estero anche perché il governo realizza parecchi progetti per attrarre capitale umano di qualità.
Alcuni requisiti di base
Per prima cosa per trasferirsi e lavorare in Canada c’è bisogno di un visto di lavoro canadese a meno che non ci si stia recando nel Paese nordamericano per una breve visita aziendale o se si è un’artista, un membro del clero o della magistratura.
Inoltre anche i cittadini di alcune nazioni non hanno bisogno di alcun visto per fare il proprio ingresso nel Paese (clicca qui per scoprire se tu ne hai bisogno).
Ovviamente l’iter da seguire cambia a seconda del tipo di visto che si intende richiedere e visitando il sito del governo canadese si può capire di quanto tempo si avrà bisogno.
Anche i costi sono variabili e per calcolarli è bene utilizzare lo strumento online messo a disposizione sempre dall’esecutivo canadese.
In ogni caso ci sono essenzialmente alcune condizioni di base per poter ottenere un qualsiasi visto per il Canada, fra questi:
• la prova che una volta scaduto il proprio permesso di lavoro si abbandonerà il Canada;
• essere in buona salute (se richiesto esibendo anche certificati medici);
• essere in grado di poter provvedere al proprio sostenimento economico (anche per eventuali familiari);
• il rispetto della legge canadese e il non avere precedenti penali;
• non mettere in pericolo la sicurezza del Paese.
Di quali documenti ho bisogno?
I documenti variano a seconda della tipologia di visto per si decide di inoltrare domanda.
Quello che però è necessario fare, a prescindere dal visto richiesto, è creare un profilo sul sito dell’autorità federale attraverso il quale sarà possibile tenere d’occhio lo stato della domanda.
Le principali tipologie di visto
Per entrare in Canada a scopo lavorativo è necessario seguire le procedure per richiedere:
• un permesso di lavoro temporaneo;
• un permesso di lavoro permanente (ovvero di immigrazione): in questo caso occorre prima di tutto verificare la propria ammissibilità ai programmi di immigrazione come ad esempio l’Express Entry, una procedura di selezione attivata il 1/01/2015 per i lavoratori qualificati che desiderano immigrare in Canada ed ottenere la residenza permanente in virtù delle loro capacità.
Gli studenti stranieri che posseggono il relativo visto hanno l’opportunità di lavorare senza ulteriori permessi sino a 20 ore settimanali durante il periodo di studi e a tempo pieno durante le pause fra i semestri. Inoltre si nota che per talune tipologie di lavori a breve termine in settori specialistici (arte, spettacolo, sport, editoria e alcuni ambiti del settore pubblicitario) non è richiesto nessun tipo di visto.
Ai lavoratori stagionali invece è richiesto un visto specifico così come per chi vuole fare business in Canada è possibile ottenere un visto usufruendo del programma di visti per startup.
Infine si segnala che per i cittadini italiani interessati a fare un’esperienza di viaggio e lavoro in Canada possono presentare domanda per il Working Holiday, il programma che consente ai nostri connazionali di viaggiare in Canada per un periodo massimo di 12 mesi e di trovare occupazione tramite lavori temporanei retribuiti (a sostegno delle spese di viaggio) per un periodo massimo di 6 mesi.
Fonte: a cura di Exportiamo, di Marco Sabatini, redazione@exportiamo.it
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