Irlanda: il paradiso fiscale dell'Unione Europea

Irlanda: il paradiso fiscale dell'Unione Europea

02 Ottobre 2017 Categoria: Focus Paese Paese:  Irlanda

Ecco il nostro piccolo viaggio dentro uno dei Paesi più interessanti per le imprese europee che desiderano accedere a livelli di tassazione veramente competitivi, sia a livello comunitario che globale.

“La popolazione più giovane d’Europa, la percentuale più elevata di laureati di terzo livello, un tasso elevato di produttività del lavoro ed un ambiente favorevole alle imprese”. Questi sono tre dei maggiori punti di forza dell’economia irlandese segnalati dall’ex Ambasciatore d’Irlanda in Italia, Bobby McDonagh, in una recente intervista rilasciata ad Exportiamo.it.

In particolare, l’Irlanda è uno dei maggiori Paesi esportatori del settore dell’IT, a tal punto da essere considerato la capitale europea di internet: non a caso è qui che hanno sede le filiali Ue delle maggiori imprese della new economy (Google, Facebook, Linkedin, Amazon, Paypal, Microsoft ed Apple).

Queste aziende danno attualmente lavoro ad oltre 100 mila giovani irlandesi e la prospettiva di crescita dell’occupazione per il prossimo futuro è ancora molto elevata.

Le finanze pubbliche del Paese sono piuttosto floride grazie alle importanti riforme intraprese dal governo locale per risanare il bilancio pubblico messo a dura prova dalla grave crisi del 2007 che sembrava aver letteralmente messo in ginocchio Dublino.

Adesso però la situazione sembra tornata alla normalità: i debiti contratti con i creditori internazionali sono stati saldati con abbondante anticipo rispetto ai tempi previsti (10 anni a partire dal 2010) consentendo all’Irlanda di liberarsi dai vincoli concordati con la cosiddetta Troika già nel 2013.

Uno dei principali obiettivi politici irlandesi è quello di poter partecipare in maniera incisiva al processo decisionale dell’Unione Europea e di poter rivestire un ruolo importante anche all’interno delle Nazioni Unite di cui il Paese fa parte fin dal 1955.

Inoltre va detto che l’Irlanda è un Paese neutrale ed i suoi cittadini tengono molto a questo loro status, tanto che il Paese non fa parte della NATO ed è fortemente impegnato nel campo della difesa dei diritti umani.

Opportunità per il Made in Italy

Tra le maggiori opportunità che l’Irlanda offre alle imprese straniere vi è una tassazione dei redditi societari tra le più favorevoli al mondo: alle imprese residenti in Irlanda o alle filiali/agenzie irlandesi di imprese non residenti sul territorio viene applicata un’aliquota del 12,5%, mentre alle start-up che investono in ricerca e sviluppo viene concesso un credito d’imposta del 30%.

Lo Stato riconosce poi importanti finanziamenti a progetti d’investimento ritenuti meritevoli e questo ha dato un forte impulso alla crescita dell’economia locale.

Anche la proprietà intellettuale è fortemente tutelata dalle normative locali: le imprese la cui produzione di beni o servizi è basata su brevetti o che cedono a terzi la possibilità di utilizzo ricevono in cambio forti sgravi contributivi.

Fra i settori dell’economia in cui le imprese italiane che si occupano di export possono ottenere le performance più soddisfacenti vi sono servizi di alloggio, ristorazione e prodotti alimentari. In particolare sul fronte dei prodotti alimentari Made in Italy, l’Irlanda ne importa ben 5 miliardi di euro all’anno, che arrivano a 7 se si considerano anche prodotti derivanti da agricoltura, silvicoltura e pesca.

Inoltre, nonostante il 60% delle esportazioni irlandesi sia costituito da medicinali, il Paese è anche un forte importatore di prodotti farmaceutici di base (ben 5 miliardi di euro).

Un cenno va infine fatto anche al settore della meccanica (molto richiesti i macchinari per l’elaborazione dei dati e per la produzione di semiconduttori oltre alla componentistica per computer) e all’abbigliamento italiano, diffusamente considerato come esempio di stile e qualità.

Infine a facilitare ulteriormente le imprese italiane che volessero avviare un’attività di esportazione o di internazionalizzazione in Irlanda vi sono gli ottimi rapporti (politici e commerciali) tra i due Paesi: attualmente l’Italia è all’undicesimo posto tra i fornitori dell’Irlanda ed al nono tra i mercati di riferimento per gli esportatori irlandesi.

Fonte: a cura di Exportiamo, di Francesco Bromo, redazione@exportiamo.it

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