Scopriamo insieme a Riccardo Zucconi, Direttore ICE di Bogotà, tutte le opportunità offerte dalla Colombia alle imprese straniere. La formazione di una classe media e la pacificazione fra Stato centrale e FARC sono due dei fenomeni in atto su cui porre maggiore attenzione perché potenzialmente in grado di segnare una svolta nelle relazioni di business fra Bogotà ed il resto del mondo.
La Colombia è un Paese che per troppi anni è stato ostaggio del narcotraffico: quali sono gli ultimi sviluppi in tema di pacificazione tra Stato centrale e FARC?
Il fenomeno del narcotraffico è emerso in Colombia sin dai primi anni settanta ed ha raggiunto il suo apice di conflittualità sociale e militare negli anni novanta, anni in cui i governi nazionali – con l’aiuto dei programmi di sostegno statunitensi come il Plan Colombia - hanno iniziato a contrastare sistemicamente la coltivazione della coca e la sua trasformazione in sostanze stupefacenti.
Con la svolta nelle trattative del Presidente Santos e la recente firma dell’accordo di pace con le FARC sono state gettate le basi per debellare, o quantomeno marginalizzare, il fenomeno del narcotraffico. È ovvio che la sola firma del trattato di pace non sarà in grado di fermare gli affari legati al mondo della cocaina, ma è proprio il capitolo quattro dello stesso che indica la strada da seguire, incentrata su tre punti cardine:
1. Sostituzione delle colture illecite;
2. Prevenzione del consumo di droghe;
3. Supporto di alternative alla produzione e commercializzazione di sostanze stupefacenti.
Il governo del Presidente Santos sta attuando una politica sociale ed economica per il raggiungimento di questi obiettivi anche attraverso la Reforma Rural Integral e lo specifico piano di sviluppo Colombia Siembra (Colombia Semina, n.d.r.), il cui obiettivo è aumentare la superficie delle aree coltivate da 7 a 8 milioni di ettari entro il 2018. Il programma prevede incentivi e finanziamenti agli agricoltori che intendano aumentare la superfice agricola con coltivazioni lecite o sostituire quelle legate alla coca.
Lo scorso mese di giugno, c’è da evidenziare, è stato raggiunto un altro importante obiettivo fondamentale per la pace nel Paese: le FARC hanno terminato la consegna delle armi detenute dai propri guerriglieri, come previsto dall’accordo.
Il Paese è in cammino e sembra aver preso la giusta strada di sviluppo economico attraverso un sistema di riforme, piani di sviluppo ed incentivi agli investimenti che sicuramente sarà in grado di far diventare la Colombia la più promettente tra le economie dell’America Latina.
Il Paese, nonostante i significativi progressi degli ultimi anni, è ancora caratterizzato da grandi ineguaglianze sociali. Che riforme sta pianificando l’esecutivo per risolvere questo problema?
Le parole chiave del governo per la lotta alle inuguaglianze sono le stesse usate per combattere il narcotraffico: pace e sviluppo economico. La coltivazione di coca, la produzione di cocaina ed il narcotraffico crescono laddove c’è povertà e inuguaglianza. Con la pace, le risorse economiche destinate alla difesa possono essere proficuamente utilizzate per lo sviluppo del Paese. Possiamo dire che la firma del trattato di Pace con le FARC, così come le politiche di sviluppo economico messe in campo dal governo, costituiscono, coadiuvate da politiche di inclusione sociale e lotta alle ineguaglianze, il volano per la rinascita del paese.
Dal punto di vista sociale il governo ha adottato diverse soluzioni per ridurre la povertà nel Paese, tra cui svariati progetti di edilizia popolare ed una politica di lotta alla disoccupazione che prevede notevoli sgravi fiscali alle aziende che assumono. Per contro, purtroppo, il perdurare del basso prezzo del petrolio (ricordiamo che la Colombia ne è esportatore) non ha consentito al Paese di destinare maggiori risorse alle politiche di inclusione sociale e lotta alla povertà.
È noto che, nonostante la crescita dell’economia colombiana riscontrata nell’ultimo decennio, ci sia ancora un deficit pesante in termini di infrastrutture. Gli investimenti esteri potrebbero rappresentare una soluzione valida in tal senso?
Le infrastrutture sono fondamentali per lo sviluppo del Paese. La Colombia ha fatto progressi importanti nelle infrastrutture stradali con le concessioni di terza e quarta generazione, ciononostante il deficit è ancora importante. Città come Bogotá e Medellín (la capitale politica e quella economica – come Roma e Milano, tanto per fare un esempio) non sono ancora collegate da un sistema autostradale moderno. I 400 km che le separano si percorrono in 8/9 ore e ciò, purtroppo, come è facilmente immaginabile, è un fattore che influisce negativamente sui commerci e sullo sviluppo del Paese.
Per contro, la Colombia è l’unico stato dell’America Latina che si affaccia sull’oceano Atlantico e sull’oceano Pacifico. I tre principali porti mercantili del Paese (Buenaventura sul Pacifico e Cartagena e Barranquilla sull’Atlantico) possono contare su buone infrastrutture logistiche e commerciali e sono oggetto di stanziamenti pubblici per l’ampliamento della capacità di smistamento.
La rete aeroportuale è di buon livello e serve, capillarmente, tutte le principali cittadine di provincia.
L’investimento estero è assolutamente necessario per raggiungere uno sviluppo equiparabile a quello dei Paesi maggiormente industrializzati, non solo in termini di infrastruttura stradale ma anche, per esempio, in ciò che riguarda la realizzazione di piattaforme di smistamento che colleghino le produzioni rurali al consumo delle grandi città o ai grandi centri portuali per la spedizione all’estero delle merci.
Come si stanno muovendo le istituzioni colombiane per incentivare questo processo d’ingresso degli investitori stranieri nel Paese?
L’anno scorso il Paese ha ricevuto investimenti diretti esteri per un totale di US $ 13.593 milioni, il 15,8% in più rispetto al 2015. Del capitale totale recepito lo scorso anno, US $ 11.525 milioni sono andati a settori quali l’agricoltura, manifattura, energia elettrica, gas e acqua, edilizia, commercio, trasporto e stoccaggio e le istituzioni finanziarie.
Il Canada, gli Stati Uniti e la Spagna hanno rappresentato il 43,1% del IDE in Colombia nel 2016.
I dati più recenti mostrano che gli investimenti esteri in Colombia hanno raggiunto nel febbraio del 2017 la cifra record di US $ 675 milioni, a confronto dei US $ 230 milioni conseguiti nello stesso periodo dell’anno precedente. Questa ripresa, secondo la Banca della Repubblica Colombiana, è dovuta principalmente a nuove iniezioni di capitale nei settori minerario e del grezzo, destinati all’implementazione di progetti esplorativi.
La Colombia rimane leader in America Latina per ciò che riguarda le riforme attuate per facilitare l’attività di scambio commerciale: dal 2005 il Paese ha infatti attuato 29 riforme. (Doing Business 2015, della Banca Mondiale). Inoltre, il governo offre incentivi per gli investimenti e stabilità per gli investitori.
L’investimento estero pesa all’incirca 30% sul PIL nazionale.
Effettuare investimenti in Colombia può essere particolarmente vantaggioso, grazie ad alcuni incentivi di natura tributaria: in particolare, i contratti di stabilità giuridica garantiscono che la normativa vigente (e/o la sua relativa interpretazione) al momento dell’investimento non possa essere modificata in maniera peggiorativa per l’investitore una volta che l’investimento è stato realizzato. Sono previste, inoltre, una serie di esenzioni dalla tassa sul reddito nei seguenti settori e per i seguenti soggetti:
a) servizi alberghieri (fino a 30 anni, per strutture costruite o ristrutturate prima del 2017) e servizi di ecoturismo (20 anni a partire dal 2003);
b) esenzione permanente per attività di riforestazione e semina di alberi da legname;
c) redditi generati da coltivazioni a tardo rendimento (palma, caucciù, cacao, agrumi, palma da olio ed altri) seminate tra il 2003 e il 2014, per 10 anni;
d) nuovi farmaci e software prodotti in Colombia con alto livello di investimento scientifico e tecnologico e licenza o diritti d’autore di nuova creazione, fino al 31 dicembre 2012;
e) vendita di energia elettrica basata su fonti alternative (risorse eoliche, biomasse) realizzata dalle imprese fino al 1.01.2018, purché l’azienda venda direttamente l’energia ed emetta e negozi certificati di Riduzione dei Gas Effetto Serra;
f) prestazione di servizi di trasporto fluviale con imbarcazioni inferiori ai 4,5 piedi, fino al 1.01.2018;
g) società editoriali che pubblichino di libri, riviste, depliant di carattere scientifico o culturale sono esenti fino al 2030.
È prevista inoltre la deducibilità per altre imposte:
a) 175% di deducibilità dell’Imposta sul Reddito per gli investimenti nello sviluppo scientifico e tecnologico;
b) 200% di deducibilità dall’Imposta sul Reddito per i pagamenti di salari e contributi a dipendenti portatori di handicap;
c) 100% di deducibilità per le imposte su industria, commercio, insegne e cartelloni pubblicitari, tasse di proprietà pagate durante il corrispondente anno d’imposta nella misura in cui queste siano direttamente collegate all’attività economica del contribuente; 25% di deducibilità dell’imposta sulle transazioni finanziarie e bancarie per gli anni fiscali 2011 e 2012; 50% dal 2013 al 2018.
Allo scopo di proteggere l’investimento estero, la Colombia fa parte dell’Agencia Multilateral de Garantía de Inversiones (MIGA), del Centro Internacional de Arreglo de Diferencias Relativas a las Inversiones (CIAD/ICSID) e della Corporación de Inversiones Privadas en el extranjero (“OPIC”).
Attualmente esistono 15 Accordi internazionali per lo sviluppo degli investimenti siglati con: Messico, Cile, Triangolo Nord, Guatemala, El Salvador, Honduras, AELC, Canada, USA, Spagna, Giappone, Svizzera, Peru, Cina, India e Regno Unito
Oltre a ciò, dal punto di vista più commerciale, la Colombia ha stipulato numerosi accordi bilaterali e multilaterali con Paesi di tutto il mondo e si è strategicamente aperto all’importazione di beni utili al proprio sviluppo attraverso il Plan Vallejo: il piano prevede la sospensione totale del pagamento di dazi sulle importazioni di beni strumentali e pezzi di ricambio, il differimento del pagamento dell’IVA sulle importazioni temporanee e una maggiore efficienza nelle procedure doganali.
A seguito di una recente inserimento di 636 nuovi codici doganali, il Plan Vallejo, da quest’anno, comprende 2.136 voci doganali che beneficiano delle sopracitate condizioni. I principali settori beneficiati sono: agroindustriale, manifatturiero, meccanica, minerario, turismo e trasporti.
Quanto è ampia la classe media in Colombia? Potrebbe rappresentare un buon target per le aziende Made in Italy?
Nell’ultimo decennio, la Colombia ha fatto fronte ad una riduzione significativa dei livelli di povertà con un parallelo sviluppo e rafforzamento della classe media.
Come per la maggior parte dei paesi dell’America Latina e la regione caraibica, la crescita della classe media è stata associata a fattori economici e demografici come l’aumento dell’offerta di lavoro accompagnata dalla riduzione dell’economia informale, da una maggiore partecipazione delle donne al mercato del lavoro, cosi come un costante cambiamento nelle tradizioni familiari che ha favorito l’aumento della media di persone che percepiscono uno stipendio all’interno del nucleo familiare.
Ad oggi, in media, la popolazione colombiana ha un maggiore potere di acquisto e di risparmio e ciò si traduce in un’ulteriore opportunità di ingresso per i prodotti italiani nel mercato. La classe media si sta avvicinando ad una tipologia di consumi più aperta ai prodotti stranieri ed è proprio di questa tendenza che le aziende italiane dovrebbero approfittare per entrare nel mercato colombiano con i prodotti tradizionali del Made in Italy: moda, agroalimentare e vini, arredamento e design, etc..
Quali sono i settori dell’economia locale più interessanti per gli imprenditori italiani interessati ad investire in Sud America?
I seguenti settori sono stati identificati dal Governo colombiano come quelli che dimostrano le maggiori opportunità per gli investimenti esteri:
Agroindustria
È uno dei settori con maggiore potenziale poiché la Colombia è uno dei Paesi al mondo con maggiore capacità di produzione agricola. In Colombia ci sono circa 43 milioni di ettari ad uso agricolo, pari al 38% del territorio, dei quali solo 7,5 milioni sono attualmente coltivati. Il settore agroalimentare partecipa al PIL del Paese con il 6,1%. Le imprese locali hanno una forte necessità di modernizzazione agricola per aumentare la produttività e la competitività sui mercati internazionali e di conseguenza vi sono ampie possibilità di fornitori di macchinari e tecnologie agricole e per la trasformazione alimentare. Dall’inizio del 2017 si è registrato un forte aumento delle importazioni di macchinari della filiera agricola (solo a gennaio, mese record, le importazioni sono aumentate del 25,4%).
Lattiero caseario
Con una popolazione di 44 milioni di persone e un consumo di latte pro capite di 143 litri/persona, la Colombia ha il consumo pro capite di latte tre volte superiore al consumo medio dei Paesi sviluppati (44 litri/persona). Vi è un potenziale nella ricerca di partner strategici in loco che si caratterizzino nella produzione, trasformazione e commercializzazione dei prodotti lattiero-caseari.
Ci sono circa 95 aziende in Colombia nel settore lattiero-caseario: più del 50% è situato a Bogotà e nelle regioni di Cundinamarca e Antioquia.
Ortofrutticolo
La Colombia è uno dei Paesi con maggior potenziale di espansione di terreni per uso agricolo al mondo. Dal censimento agricolo del 2013 è emerso che la Colombia dispone di 115 mln di ettari disponibili per la coltivazione, il pascolo e lo sfruttamento forestale (pari all’estensione dell’Italia, dell’Austria e della Svizzera) e al momento solo 7,5 mln di ettari sono coltivati. Esiste una grande offerta di terreni coltivabili, accompagnati da un’importante varietà di climi, che favoriscono la coltivazione di moltissime varietà di frutta e verdura.
Energia
Durante il periodo 2017–2019, si prevede un incremento del 3,6% medio annuo nella produzione di energia in Colombia, fino ad arrivare 81.300 GWh nel 2019.
Esistono opportunità per la partecipazione a progetti di generazione e distribuzione di energia registrati presso l’Unità di Pianificazione Miniera e dell’Energia (UPME).
Materiali e macchinari per la costruzione
Il settore delle costruzioni ha dimostrato una delle più ampie e rapide crescite rispetto ad altri settori dell’economia colombiana. Si prevede che tra il 2015 e il 2020 il settore delle costruzioni aumenti significativamente, passando da USD$ 30 miliardi a USD$ 52 miliardi.
Infrastrutture alberghiere e turismo
Nel settore del turismo, il Paese ha raggiunto una cifra record di quasi 4,5 milioni di turisti stranieri nel corso dell’ultimo anno, pari a USD $ 5.251 milioni di fatturato, permettendo un’occupazione nel settore di quasi 2 milioni di persone. A seguito degli investimenti governativi per la modernizzazione delle infrastrutture aeroportuali e al sostanziale aumento del numero di passeggeri annui e delle merci trasportate, sono state approvate 48 nuove rotte aeree, nazionali e internazionali.
Ci sono delle particolari regole della cosiddetta “Business Etiquette” che è importante tener presenti se si ha a che fare con imprese locali?
No, non direi che in Colombia esistano regole di business etiquette che si distinguano da quelle comunemente usate in Europa.
Fonte: a cura della Redazione di Exportiamo, redazione@exportiamo.it
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