Bulgaria, un partner prezioso per il Belpaese

Bulgaria, un partner prezioso per il Belpaese

21 Agosto 2017 Categoria: Focus Paese Paese:  Bulgaria

La Bulgaria è, ormai da anni, un mercato che esercita un certo fascino sugli imprenditori italiani attratti da un livello di tassazione vantaggioso e dalla prossimità geografica di un Paese dalle buone prospettive di sviluppo.

Sono ormai trascorsi oltre 100 giorni dalle elezioni politiche bulgare che hanno riconfermato la fiducia al primo ministro conservatore Bojko Borisov, capace di sconfiggere con un margine di oltre 5 punti percentuali il partito socialista (suo principale antagonista) ma non di ottenere un consenso tale a formare un governo in modo autonomo.

Per poter procedere alla formazione del governo, dal momento che nessun altra formazione politica di centrodestra è stata capace di superare la soglia di sbarramento, l’ex sindaco di Sofia ha dovuto infatti necessariamente allearsi con il partito nazionalista dei Patrioti Uniti.

L’Unione Europea ha salutato la notizia tirando un profondo sospiro di sollievo visto e considerato che una vittoria del partito socialista avrebbe riportato Sofia molto vicina alle posizioni di Mosca anche se le prospettive del nuovo governo non sembrano essere di lungo periodo.

Nonostante ciò le opposizioni sembrano voler evitare – di qui a breve – un periodo d’instabilità politica in concomitanza con la presidenza di turno del Consiglio dell’Unione Europea della Bulgaria prevista per gennaio 2018.

Nel programma di Borisov ci sono una serie di interventi non di semplice attuazione come l’aumento degli stipendi medi del 50% entro il 2020, l’incremento delle pensioni minime ed una dura lotta alla corruzione.

Economia

Partiamo da una considerazione di base: la Bulgaria è uno dei Paesi con gli stipendi medi più bassi a livello europeo (circa 500 euro/mese) ma i bulgari amano uscire, mangiare fuori e godersi quel poco che riescono a guadagnare – nonostante il tasso di povertà nazionale superi il 40%.

Sofia è l’unica metropoli del Paese (circa 1,3 milioni di abitanti) ed accoglie una fervente vita notturna e mondana a discapito del basso potere d’acquisto della maggior parte della popolazione locale.

Tuttavia gli ultimi dati diffusi dall’Istituto Nazionale di Statistica (Nsi) sostengono che nei primi tre mesi del 2017 il costo totale del lavoro sia aumentato del 10,1%, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Questi dati sono il risultato dell’aumento del salario minimo e dell’assicurazione del fondo pensioni che, secondo il programma del nuovo governo Borisov, dovranno essere ulteriormente incrementati.

Stando poi all’ultima indagine svolta dalla Confederazione bulgara dei sindacati indipendenti, uno dei settori migliori per chi vuole lavorare nel Paese è quello dell’IT (al momento occupa 70.000 persone) perché esso offre uno stipendio medio lordo di quasi 1400 euro, molto più elevato rispetto a quello offerto in altri comparti.

In ogni caso l’economia del Paese dovrebbe espandersi nel prossimo triennio ad un tasso medio di circa il 3% anche grazie ai sempre più numerosi investitori esteri attratti da un clima fiscale assai favorevole in cui la tassa sugli utili rimane ferma al 10% e vi è anche addirittura possibilità di istituire società con azioni al portatore al 100%, senza necessariamente trasferire la residenza fiscale nel Paese.

Inoltre leggendo l’ultimo rapporto “Doing Business in the European Union 2017: Bulgaria, Hungary and Romania” si acquisiscono alcune preziose informazioni per chi vuole fare business nel Paese: ad esempio la città di Ruse si conferma la migliore per quanto riguarda la registrazione di proprietà e l’esecuzione di contratti, Burgas vanta l’allaccio all’elettricità più veloce, a Varna è più semplice registrare una proprietà mentre nella capitale, Sofia, si ottengono più velocemente i permessi per costruire ma è più complicato aprire una nuova azienda e registrare una proprietà.

Rapporti con l’Italia

La Bulgaria rappresenta un partner di media importanza per il Belpaese con un interscambio complessivo che si aggira intorno ad i 4 miliardi di euro. Quasi tutti i prodotti italiani godono di un’elevata reputazione in Bulgaria ed oggi l’Italia esporta a Sofia e dintorni principalmente prodotti della meccanica strumentale soprattutto in ragione dell’ottimo rapporto qualità-prezzo che li caratterizza rispetto ai principali competitor esteri.

Fra gli altri settori che mostrano un particolare dinamismo si segnalano l’agroalimentare e la moda e ciò è confermato dal Festival italiano che si tiene ogni anno fra maggio e giugno, giunto ormai alla sua 14ma edizione, ovvero una tradizionale rassegna di eventi dedicati all’Italia ed alla sua straordinaria offerta culturale ed imprenditoriale.

L’Italian style è dunque considerato un cult per middle-class bulgara che ama mangiare e vestire italiano. In particolare il comparto food&beverage è fra quelli che cresce con maggiore rapidità trainato dalle vendite di caffè, carni, salumi, olio d’oliva e vino.

Nel settore moda si evidenzia la presenza sul mercato delle migliori firme italiane ma sono presenti anche piccoli brand artigianali che, sempre con maggiore frequenza, decidono di aprire dei punti vendita in loco.

Infine si segnala che secondo l’Agenzia l’ICE, nell’ultimo decennio, si è registrata un’impennata di italiani che hanno registrato aziende in Bulgaria per un totale di quasi 8000 imprese che attualmente danno lavoro ad oltre 50mila persone.

Fonte: a cura di Exportiamo, di Marco Sabatini, redazione@exportiamo.it

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