Nell’intervista con Albano Ghizzoni, ideatore e disegnatore del brand Essent’ial che ha puntato su una produzione completamente Made in Italy, si evidenziano le caratteristiche uniche di un prodotto capace di sbarcare nei migliori negozi di arredamento e design di mezzo mondo.
Ci racconti brevemente la storia della sua azienda…
Essent’ial è nato nel maggio 2006 ed è prodotto e distribuito da A.G.C., società che dal 1999, come tipolitografia, fonda la propria capacità creativa e innovativa nel mondo della stampa di supporti estremi. Tutto iniziò quando un ordine di etichette, fatto per un marchio di moda, rimase inevaso. E’ in quel momento che mi venne l’idea di rendere i prodotti usa‐getta in prodotti usa‐usa! Da questa intuizione, qualche settimana dopo, seduto con un amico in una trattoria di Carpi, venne ideato il nome: Essent’ial!
Sono passati dieci anni dal primo sacchino avana ‐ un contenitore multiuso in fibra di cellulosa lavabile in lavatrice ‐ disegnato per sostituire il sacchetto del pane, a tavola. All’inizio era prodotto solo nei colori basici ‐ avana, grigio, bianco, nero ‐ ma negli anni si sono aggiunte nuove colorazioni e misure. Ora il sacchino è anche disponibile nella versione con l’interno brevettato per stare direttamente a contatto con il food. Nei 10 anni passati da quel giorno, sono stati disegnati svariati prodotti che compongono alcune linee del brand (design, fashion, I like food, iBike, iTravel, le Sedute e Concept) e tante collaborazioni sono nate con affermati designer italiani, che, ad esempio, hanno personalizzato il sacchino per festeggiare i 10 anni di Essent’ial (2006‐2016). Collaboriamo attivamente anche con realtà sul territorio locale, mettendo a disposizione di scuole ed associazioni, di materie prime inutilizzate e scarti di lavorazione per attività didattiche e creative.
Quali sono gli elementi e le condizioni che hanno decretato il successo della sua azienda sul mercato attuale?
Penso che gran parte del successo di Essent’ial sia rappresentato dalle caratteristiche che rispecchiano il nostro modo d’essere e che cerchiamo di trasferire nei prodotti: essenzialità, bellezza, eco‐sostenibilità e genuinità. A queste si unisce la responsabilità sociale d’impresa cui A.G.C pone una forte attenzione, nell’ottica di apportare fondamentali migliorie gestionali (analisi dei consumi, riciclo dei materiali d’imballaggio, riduzione dei carichi energetici, utilizzo controllato di solventi, inchiostri e materie prime,
insieme alla selezione dei fornitori e l’uso di carte e fibre rigorosamente ecologiche, certificate FSC*) che ci ha portato a ottenere il premio per la Responsabilità Sociale d’Impresa nel 2007 e 2009. Questo premio certifica la nostra capacità di aver saputo mettere a punto un progetto per il recupero delle materie prime inutilizzate creando nuova occupazione.
In questi anni di crisi, quanto la ricerca del successo sui mercati internazionali è stata una scelta e quanto una necessità per la sua azienda?
Ricercare la conferma commerciale sui mercati internazionali è stata la naturale evoluzione dello sviluppo di un brand che, come il nostro, ha mosso i primi passi in Italia, dove ha ottenuto buoni riscontri ma che aveva il giusto desiderio di affermarsi in altri Paesi. Per questo motivo, dopo i primi anni, ci siamo mossi all’estero partecipando ad alcune fiere europee, per poi arrivare a esporre in mercati extra europei, come a New York a ICFF e NY‐Now.
Quale metodologia di ingresso ha adottato per fare business all’estero ed in quali mercati siete oggi presenti?
Come vi dicevo, abbiamo deciso di partecipare ad alcuni appuntamenti internazionali ‐ fiere di settore ‐ per allargare il nostro orizzonte. Le fiere ci hanno dato garantito la brand awareness internazionale che cercavamo, che è comunque tuttora in fase di sviluppo per conquistare altri mercati e punti vendita strategici. In alcuni casi ci avvaliamo di distributori locali, in altri di agenti (come, ad esempio, in Francia e Spagna), ma alcuni mercati li gestiamo direttamente dall’Italia.
Il marchio Essent’ial ‐ oltre all’Italia ‐ è oggi distribuito all’estero nei migliori negozi di arredamento e design (tra i quali: Parigi ‐ Merci; Londra ‐ The Conran Shop; New York ‐ Moma, ABC Home, Anthropologie, Urban Outfitters, Jcrew e Story). In Israele è distribuito da Habitat, in Australia da Design Casa PL, in Olanda da Kitchen Trend, in Finlandia da Hakaradio, in Canada da EC Sales, in Germania da Agentur Berg e negli USA da Stark Enterprises.
Qual è il “peso” delle attività internazionali oggi sul suo business?
Negli anni abbiamo capito che per noi era fondamentale poter avere una rete anche estera e, piano piano, ci siamo ‘allargati’ anche alle attività estere, fondamentali ad oggi, per la nostra azienda. Abbiamo oggi un ‘peso’ di oltre il 30% ma assolutamente miriamo a raggiungere almeno il 50% nel medio periodo.
Nel vostro percorso di espansione all’estero siete stati supportati da strutture pubbliche e/o da società di consulenza private?
Si, abbiamo avuto supporti esterni, soprattutto regionali. Abbiamo infatti partecipato a bandi di progetti di promozione dell’export e per la partecipazione a eventi fieristici, promosso dalla Regione Emilia Romagna.
Quali sono i vostri piani futuri di sviluppo? Avete già in mente nuovi mercati da conquistare?
Noi non ci fermiamo mai, come precedentemente detto miriamo a conquistare una rete ancora più grande del mercato internazionale. Al momento stiamo stiamo iniziando a lavorare anche con altri Paesi, come Grecia, Messico e Cina e siamo molto contenti dei risultati iniziali.
Quale consiglio si sente di dare agli imprenditori che intendono affacciarsi nello stesso contesto estero?
Direi che non bisogna fermarsi, che bisogna cogliere tutte le opportunità al volo, provare e non arrendersi. Fondamentale è continuare a portare il Made in Italy nel mondo, perché noi abbiamo un patrimonio grandissimo e all’estero lo sanno. Dobbiamo essere fieri di quello che noi sappiamo fare e farlo conoscere a più persone possibili.
Fonte: a cura di Exportiamo, di Marco Sabatini, redazione@exportiamo.it
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