Namibia, terra di disuguaglianze ed opportunità

Namibia, terra di disuguaglianze ed opportunità

22 Maggio 2017 Categoria: Focus Paese Paese:  Namibia

La Repubblica della Namibia è uno Stato dell’Africa meridionale (capitale Windhoek) che confina a nord con Angola e Zambia, a est con il Botswana ed a sud col Sudafrica, mentre ad ovest è bagnata dall’Oceano Atlantico.

Una prima curiosità su questo splendido stato africano riguarda la densità abitativa: con i suoi 2 milioni di abitanti ed oltre 825 km² di estensione complessiva, la Namibia si colloca al secondo posto (dopo la Mongolia) fra le nazioni sovrane al mondo con la minore densità di popolazione (2,5 abitanti/km²).

Gran parte del territorio del Paese è costituito dalle distese aride del deserto del Namib, da cui lo stato prende il nome, e dal deserto del Kalahari.

Per analizzare la Namibia è necessario andare leggermente a ritroso nel tempo per fare qualche piccolo cenno alla sua storia, particolarmente interessante.

Stiamo parlando di una delle nazioni più giovani del globo terrestre ed infatti risale solo al 1990 l’indipendenza dal Sudafrica, dal quale era amministrata. Dal 1884 al 1919 col nome di Deutsch-Südwestafrika è stata colonia dell’Impero tedesco; successivamente parte dell’Impero Britannico tramite l’Unione sudafricana (fino al 1961) ed infine, fino all’indipendenza, provincia della Repubblica Sudafricana.

La storia di questi territori aridi e selvaggi è ovviamente legata alle storiche popolazioni che l’hanno abitata nel corso dei secoli.

In Namibia possiamo riscontrare la presenza di una moltitudine di etnie, infatti l’82% della popolazione appartiene al vasto gruppo dei bantu, suddiviso in almeno 11 etnie differenti, tra cui predomina largamente l’etnia Ovambo (circa metà della popolazione, concentrata nel nord del Paese).

La percentuale di bianchi è intorno all’8%, la più elevata dell’Africa subsahariana dopo quella del Sudafrica.

Economia

L’economia della Namibia dipende fortemente dall’estrazione mineraria: questo settore rappresenta l’11,5% del PIL e fornisce oltre il 50% degli utili in valuta estera.

Ricchi depositi alluvionali fanno della Namibia uno dei principali estrattori di diamanti e gemme preziose del mondo. L’estrazione mineraria del diamante è sempre più importante in quanto l’offerta mondiale di queste pietre è notevolmente diminuita.

Per contrastare la concorrenza di Cina e Russia in questo specifico settore, le autorità della Namibia hanno sottolineato la necessità di aggiungere valore alle materie prime, organizzando la produzione internamente e sfruttando il mercato dei servizi, soprattutto in campo di logistica e di trasporti.

Inoltre è molto importante in Namibia l’estrazione di uranio. La miniera Husab, collocata fisicamente in territorio namibiano, ma di proprietà cinese, dovrebbe, stando ad alcuni rumors, dare avvio al processo d’estrazione nel corso del 2017.

Quando anche questa miniera sarà efficientemente a regime produttivo, la Namibia diventerà il secondo produttore mondiale di uranio. Il settore minerario nazionale si completa con piccole estrazioni di oro, rame e zinco. L’intero comparto impiega circa il 2% della popolazione.Il Paese normalmente importa circa il 50% della richiesta di cereali; nei periodi di siccità le carenze alimentari possono essere un’enorme problema nelle zone rurali.

Il valore del PIL pro capite ($11,800) cela una delle distribuzioni di reddito più disuguali al mondo ed una priorità del governo attuale è infatti la diminuzione drastica del tasso di povertà. Va considerato, inoltre, che l’economia della Namibia è strettamente legata al Sudafrica, con il dollaro namibiano valutato “uno a uno” con il rand sudafricano.

La Namibia riceve anche 40% dei suoi ricavi dall’unione doganale del Sud Africa (SACU) ed effettivamente la volatilità della quota d’assegnazione annuale SACU complica fortemente la pianificazione del bilancio statale, impedendo grandi piani a medio-lungo termine.

Opportunità commerciali per le imprese italiane

Nonostante i soli due milioni di abitanti, esistono opportunità di espansione per le imprese italiane che vogliono tentare la strada dell’export in questo particolare Paese dell’Africa.

Tali opportunità riguardano quei prodotti e servizi non disponibili all’interno del paese sui il Made in Italy possiede notevoli vantaggi competitivi.

In particolare questo discorso coinvolge prodotti agricoli e agroalimentari, data la forte dipendenza del Paese dalle importazioni, di macchinari per l’agricoltura ed attrezzature per l’industria mineraria e per il settore delle costruzioni, di prodotti chimici e farmaceutici, di attrezzature medicali, di attrezzature per telecomunicazioni, di macchine tessili e per l’industria conciaria.

Un settore che senza dubbio potrebbe aprire un ampia gamma di opportunità d’affari, nei prossimi anni, è quello della produzione energetica attraverso fonti rinnovabili.

Questa ipotesi è particolarmente credibile poiché spesso citata nell’ambito dei programmi di sviluppo della Namibia che hanno lo scopo di ridurre l’attuale dipendenza energetica del Paese, soprattutto dal vicino Sud Africa.

Un campo di potenziale collaborazione commerciale e industriale tra il nostro Paese e la Namibia riguarda sicuramente lo sviluppo energetico da fonti rinnovabili, specialmente in ambito eolico. La posizione del Paese è particolarmente interessante in prospettiva, data la vicinanza con il più grande Sudafrica. Inoltre, essendo uno degli stati africani dal valore naturalistico ed ambientale più bello da visitare, anche il settore terziario non va assolutamente sottovalutato. Non sono affatto rare strutture alberghiere e ricettive limitrofe a insediamenti animali di proprietà di imprenditori europei.

In conclusione un altro business che negli ultimi anni ha prodotto ottimi fatturati riguarda il segmento della ristorazione italiana, cresciuta molto grazie alla domanda generata dai viaggiatori stranieri.

Fonte: a cura di Exportiamo, di Riccardo Ciabattoni, redazione@exportiamo.it

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