La Giordania può essere considerata come una piccola oasi in un’area, come il Medio Oriente, da sempre caratterizzata da una spiccata instabilità ma che offre alle imprese italiane più di una opportunità commerciale. Ne abbiamo parlato con Alessio Ponz de Leon Pisani, Direttore ICE di Amman, che ci ha restituito un quadro dettagliato dell’economia giordana e dei settori più interessanti nei quali investire.
In che condizioni è oggi l’economia locale e quali sono le prospettive economiche del Paese nel medio-lungo termine ?
L’economia giordana ha mantenuto un buon andamento sia nel 2015 (+2,5%) che nel 2016 (+2,2%) sebbene la crescita del PIL sia scesa al livello più basso degli ultimi sei anni, soprattutto a causa dell’aumento del numero dei rifugiati e della precaria situazione politica dell’area. Il governo giordano sta lavorando, anche in collaborazione con il FMI, per attuare le necessarie politiche di riforma fiscale, facilitate dai bassi prezzi del petrolio, che aiuteranno ad alleggerire la bolletta energetica.
Il declino dei prezzi dei prodotti alimentari e del carburante ha portato il tasso medio di inflazione a 0,9% nel 2015 e 0,5% nel 2016. La bilancia commerciale giordana, cronicamente passiva, ha avuto un netto miglioramento, riducendosi del 13,6% rispetto all’anno precedente. Nel 2016 le importazioni e le esportazioni giordane hanno totalizzato rispettivamente 16,19 miliardi e 7,14 miliardi di euro.
La Giordania, grazie agli accordi seguiti alla Conferenza di Londra del febbraio 2016, riceverà ulteriore assistenza internazionale, che contribuirà a mitigare l’impatto sull’economia derivante dal forte afflusso di rifugiati, soprattutto siriani, stimato in 1,4 milioni di persone nel settembre 2015, pari a circa il 20% della popolazione. I finanziamenti internazionali scaturiti a seguito della Conferenza di Londra sono ammontati a 700 milioni di dollari nel 2016. Impegni per ulteriori 700 milioni convergeranno nel corso del 2017 e del 2018.
Uno dei risultati più importanti emersi dalla Conferenza di Londra, e fortemente auspicato dalla Giordania, è stata la modifica delle Rules of Origin, da sempre considerate un limite alle esportazioni giordane verso la UE, che ha abbassato considerevolmente il contenuto di materiale locale richiesto per poter esportare nella UE in esenzione doganale.
Il tasso di disoccupazione ha raggiunto il 15,3% nel 2016, il più alto negli ultimi 14 anni, ed il Governo è intenzionato a intervenire con progetti infrastrutturali per contribuire alla creazione di posti di lavoro.
Il Governo sta anche portando avanti le riforme per migliorare l’ambiente imprenditoriale e degli investimenti. Queste riforme sono contenute nel Jordan 2025, un piano di sviluppo economico della durata di 10 anni varato nel maggio 2015, predisposto in partnership con il settore privato e che comprende oltre 400 linee di intervento, da attuare nel prossimo decennio da parte del Governo, del settore privato e delle organizzazioni della società civile.
Il Governo ha inoltre presentato la nuova Legge n. 31/2014 sul Partenariato Pubblico-Privato, che mira ad incoraggiare la partecipazione del settore privato nei grandi progetti infrastrutturali e sta intensificando i propri sforzi per sostenere le PMI, che costituiscono il 98% del tessuto economico del Paese, anche attraverso il miglioramento dell’accesso al credito.
Qual ‘è la percezione dell’Italia e del Made in Italy in Giordania e che a che livello si attesta oggi l’interscambio commerciale fra i due Paesi ?
L’Italia vanta tradizionalmente una bilancia commerciale fortemente attiva nei riguardi della Giordania e nel 2016 ha confermato la propria posizione di quinto Paese fornitore, preceduta da Arabia Saudita, Cina, Stati Uniti e Germania. Le esportazioni italiane, nell’anno di riferimento, sono ammontate a 764 milioni di euro, con un incremento del 14,6% rispetto ai 667 milioni di Euro del 2015.
L’attuale fase congiunturale dell’economia giordana, e le sue prevedibili prospettive di sviluppo, vedono alcuni settori di punta svolgere un ruolo primario nell’offrire opportunità di consolidamento ed inserimento di tecnologia e prodotti italiani. Alcuni di questi settori, che rappresentano le più importanti realtà industriali del Paese, riconoscono già all’Italia un ruolo di leadership a livello mondiale, in particolare agricoltura, industria alimentare, tecnologie relative a energie rinnovabili, trattamento rifiuti e acque, lavorazione pietra e marmo, lavorazione metalli preziosi, tessile-abbigliamento e telecomunicazioni. Relativamente ai beni di consumo l’Italia esercita una indiscussa leadership nei settori oro e gioielleria, tessile-abbigliamento, calzature e pelletteria di alta gamma, prodotti alimentari di qualità, piastrelle di ceramica, marmi pregiati, mobili e arredamento.
Qual è il consumatore tipo locale e da quali categorie merceologiche del Made in Italy è maggiormente attratto?
Il Made in Italy esercita un indiscusso fascino sul consumatore giordano situato nella fascia di reddito medio-alta. La qualità ed il design dei prodotti italiani sono universalmente riconosciuti, sia nel segmento dei beni strumentali ma anche, e soprattutto in quello dei beni di consumo. I grandi marchi italiani di moda o di gioielleria, per citare un esempio, sono largamente presenti in Giordania, soprattutto nella capitale Amman, presso le boutiques dei grandi mall commerciali, dei grandi alberghi o nelle poche strade pedonali o semi-pedonali riservate ai negozi di lusso.
Nelle principali strade commerciali i marchi italiani appaiono abitualmente nei negozi di arredamento di alta gamma e nei grandi showroom di elettrodomestici ed articoli per la casa. Il consumatore tipo giordano di prodotti italiani si colloca nella fascia di popolazione ad alto reddito, anche in ragione dei prezzi mediamente alti che caratterizzano il Made in Italy.
In Giordania la cucina italiana, anch’essa riservata ad una fascia di consumatori a reddito medio-alto, viene apprezzata per la sua qualità e la sua reputazione e si assiste sempre più di frequente all’apertura di eleganti ristoranti italiani presso i grandi alberghi o presso i più esclusivi quartieri della capitale. Prodotti alimentari italiani di qualità si trovano nei migliori supermercati o in alcuni negozi di gastronomia, anche se una più larga diffusione di questi prodotti è condizionata dall’ancora limitato potere d’acquisto della maggioranza della popolazione giordana.
Perché un imprenditore italiano dovrebbe scegliere la Giordania per fare business? Esistono degli incentivi specifici per gli investimenti esteri?
La Giordania gode di una posizione geografica strategica e di condizioni di stabilità politica ed economica uniche nel contesto mediorientale. È un Paese cuscinetto in un’area di forte criticità, che aspira a rappresentare un hub regionale per l’intera area del Medio Oriente e del Nord Africa. La politica economica del Paese è da sempre stata orientata a liberalizzazione del commercio, integrazione regionale e globale, programmi di privatizzazione ed apertura agli investimenti stranieri. La Giordania è membro del WTO ed ha siglato numerosi accordi multilaterali e bilaterali mirati alla liberalizzazione del commercio ed all’integrazione economica.
La Jordan Investment Promotion Law riserva lo stesso trattamento agli investitori locali ed esteri, ed assicura a questi ultimi una serie di garanzie e facilitazioni. La nuova Legge sugli Investimenti n.30/2014 ha allargato il numero di settori coperti dalle precedenti normative di promozione degli investimenti.
La Jordan Investment Commission (JIC) coordina l’attività di tutte le istituzioni che, in diversa misura, hanno competenza nell’implementazione delle politiche e delle normative rivolte agli investimenti, allo scopo di semplificare le procedure e ridurre i tempi di attesa. Il Governo ha inoltre presentato la nuova Legge n. 31/2014 sul Partenariato Pubblico-Privato, che mira ad incoraggiare la partecipazione del settore privato nei grandi progetti infrastrutturali.
Gli stranieri possono costituire società in Giordania e la Legislazione Societaria è disciplinata dalla Companies Law n.22 del 1997, emendata dalla Legge n.40 del 2002. Il Governo ha anche dato forte impulso alla regolamentazione delle Zone di Sviluppo Industriale. Le imprese straniere che investono nelle Zone Industriali in Giordania possono godere di incentivi, privilegi ed esenzioni previsti dalla Legge per le Aree di Sviluppo.
La Giordania possiede inoltre un settore bancario maturo e ben sviluppato, monitorato dalla Central Bank of Jordan (CBJ). Allo stato attuale sono operative in Giordania 25 Banche di cui 15 quotate in Borsa (ASE) ed il settore vede anche la presenza di Banche regionali e internazionali. La Amman Stock Exchange vede la presenza di 236 società quotate in Borsa, con una capitalizzazione di 26 miliardi di dollari nel 2015.
Il Paese riceve forti aiuti finanziari internazionali, sotto forma di grants e di crediti d’aiuto, fra cui uno Stand By Agreement di 960 milioni di dollari del FMI. Anche la BERS e l’IFC sono presenti in Giordania con forti esposizioni finanziarie, rivolte soprattutto ai settori industria, energia, ambiente e supporto alle PMI.
L’Italia vanta una lunga tradizione di assistenza finanziaria alla Giordania, implementata attraverso l’attività dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS), che gestisce attualmente progetti per 88 milioni di euro, di cui 5,3 milioni a dono e 82,7 milioni a credito d’aiuto.
Quali sono i settori economici emergenti nei quali consiglierebbe di effettuare investimenti alle imprese italiane ?
Al momento i settori prioritari più sensibili di sviluppo e di partenariato internazionale possono essere considerati : ICT, Energie Alternative, Sanitario, Idrico, Ambiente.
ICT
Le innovazioni tecnologiche e le politiche statali di sostegno hanno portato ad una rapida crescita nel settore ICT, divenuto uno dei più importanti dell’economia giordana. La liberalizzazione del settore, intervenuta a partire dagli anni ’90, ha consentito all’industria delle telecomunicazioni di diventare una delle più aperte nella regione MENA. Una nuova Roadmap di 10 anni, REACH 2025, aiuterà a rafforzare la competitività del settore.
Energie Alternative
La Giordania possiede limitate risorse energetiche e, per soddisfare il suo fabbisogno, dipende in maniera massiccia dalle importazioni di petrolio e di gas naturale. Il National Energy Plan 2007-2020 si pone l’obiettivo di migliorare l’efficienza energetica del Paese del 20% entro il 2020 e punta a diversificare le risorse energetiche e ridurre la dipendenza dalle importazioni di energia. In linea con gli obiettivi del National Energy Plan, il Governo giordano ha approvato, nel 2012, la nuova Legge sulle Energie Rinnovabili e sull’Efficienza Energetica, che mira allo sfruttamento delle fonti di energia rinnovabile, con lo scopo di ridurre la dipendenza del Paese dalle importazioni di energia. La Giordania ha grandi risorse e potenzialità nel settore delle energie rinnovabili, in particolare energia solare ed eolica. In aggiunta alla partecipazione a Gare Pubbliche gli investitori privati, sia locali che stranieri, possono identificare e sottoporre al Governo giordano progetti per la produzione di energia elettrica da fonti alternative.
Settore Sanitario
Il settore sanitario in Giordania è uno dei più avanzati fra i Paesi dell’Area MENA, dotato di moderne strutture ospedaliere, sia pubbliche che private. Il Paese è ormai da tempo considerato un importante centro di cura da parte di un numero crescente di pazienti provenienti dai Paesi limitrofi. La Giordania è la più importante destinazione per il turismo medico del Medio Oriente. Il mercato giordano presenta ottime opportunità di inserimento per le società italiane del settore apparecchiature medicali e diagnostiche, attrezzature ospedaliere e odontoiatriche, che possono anche trarre vantaggio dai progetti di cooperazione italiana destinati al sostegno del piano di riforma del sistema sanitario nazionale.
Settore Idrico
La Giordania è considerata uno dei Paesi al mondo con maggiore scarsità di risorse idriche. Vi è in Giordania una reale necessità di realizzare nuovi servizi igienici e impianti di trattamento delle acque. Questo può essere fatto anche attraverso progetti in BOT (Build OperateTransfer). Molte imprese locali del settore sono interessate alla creazione di joint-ventures con partners stranieri.
Il National Water Strategy 2016-2025 prevede grossi investimenti per lo sviluppo del settore. È in avanzato stato di sviluppo il Read Sea-Dead Sea Project, del valore di sette miliardi di Euro, destinato alla costruzione di un canale di convogliamento delle acque dal Mar Rosso al Mar Morto, con l’obiettivo di (a) desalinizzare l’acqua del Mar Rosso e generare energia a prezzi contenuti per Giordania, Israele e Palestina; (b) contribuire alla soluzione sostenibile del problema di carenza di acqua; (c) arrestare il degrado ambientale del Mar Morto.
Ambiente
Le sfide ambientali con cui deve confrontarsi il Paese sono molte, ma le più rilevanti sono: smaltimento e trattamento dei rifiuti solidi urbani, ospedalieri ed industriali, smaltimento e trattamento delle acque reflue, potabilizzazione dell’acqua. In aggiunta all’emanazione di tender, il governo tende ad invitare le aziende internazionali e locali a presentare progetti tecnologicamente avanzati per lo smaltimento ed il trattamento dei rifiuti, privilegiando quelli che includono processi di termovalorizzazione.
Ci sono delle particolari regole della cosiddetta “Business Etiquette” che è importante tener presenti se si ha a che fare con i soggetti locali?
La cosiddetta Business Etiquette in Giordania non differisce di molto da quella in vigore nella maggior parte dei Paesi a medio reddito ed in una fase avanzata di industrializzazione, di liberalizzazione del commercio e di attrazione degli investimenti stranieri.
Il migliore modo per approcciare al mercato giordano è quello che contempli la ricerca di un partner locale serio ed affidabile, indispensabile per un’azienda italiana seriamente interessata ad una presenza stabile nel Paese. Un partner locale ben introdotto nella comunità d’affari giordana risulta poi della massima importanza nell’eventualità di una partecipazione a tender pubblici.
La posizione strategica della Giordania, accoppiata alla sua stabilità politica ed economica, ne fanno la destinazione ideale per chi vuole utilizzare il Paese come piattaforma di lancio per rafforzare la propria presenza nei mercati limitrofi, possibilmente in interazione con partner locali, soprattutto quelli – e non sono pochi – che hanno già un’esposizione industriale e/o commerciale verso i Paesi dell’area MENA (Medio Oriente e Nord Africa).
Numerose società giordane sono già in avanzata fase di esplorazione delle opportunità commerciali e di investimento da cogliere in alcuni Paesi africani dell’area Sub-Sahariana, in particolare nella fascia orientale, come Etiopia, Eritrea, Kenya, Tanzania e Mozambico.
Fonte: a cura di Exportiamo, di Marco Sabatini, redazione@exportiamo.it
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