Mentre l’economia del Sud-est asiatico sembra oggi essersi attestata su tassi di crescita più modesti (ma comunque positivi) rispetto a quelli sperimentati negli anni passati c’è un Paese, sconosciuto ai più, che sta invece continuando a vivere una fase caratterizzata da una forte espansione economica.
Questo Paese è il Laos che, nell’ultimo triennio, è addirittura cresciuto ad un ritmo leggermente superiore al 7,5% annuo.
Guai però a farsi un’idea deformata della realtà perché, anche se la crescita laotiana è innegabile, bisogna sempre tener ben presente che il Laos rimane un Paese molto povero (PIL pro capite $ 5.700) e fortemente limitato nel suo processo di sviluppo da infrastrutture insufficienti a collegare adeguatamente un territorio aspro e privo di accessi al mare.
Dopo il crollo dell’Unione Sovietica il Paese ha dovuto riconfigurare la sua posizione all’interno del panorama politico ed economico internazionale e, per farlo, le istituzioni locali hanno, con più o meno successo, implementato politiche orientate ad implementare riforme graduali con l’intenzione di liberalizzare progressivamente l’economia del Paese.
Il recente e generalizzato rallentamento degli scambi non ha quindi riguardato il piccolo Paese asiatico abitato da circa 7 milioni di persone ed in grado di produrre un PIL che non supera i 15 miliardi di dollari annui.
Lo sviluppo del Repubblica Democratica del Laos - conosciuta anche come la “terra di un milione di elefanti” – è particolarmente connesso con la produzione di energia idroelettrica (venduta a Cina, Thailandia e Vietnam) e con l’incredibile aumento delle richieste provenienti dal comparto turistico.
In ogni caso l’economia laotiana rimane intimamente legata al settore agricolo, in grado di occupare circa 8 lavoratori su 10. Il problema è che in Laos viene praticata, sostanzialmente ovunque, un’agricoltura scarsamente produttiva perché condotta con metodi e tecnologie ormai obsoleti.
Tuttavia le attività legate all’agricoltura interessano una porzione molto ristretta del territorio nazionale (inferiore al 5%) e riguardano la produzione di riso, mais, patate dolci, manioca, caffè, arachidi, soia e vari prodotti ortofrutticoli (pomodori, agrumi, banane, ananas ecc.).
Va poi rimarcato che l’agricoltura è di tipo stagionale e dipende quindi in larga misura dal clima. In passato la coltivazione dell’oppio ha rappresentato una ingente fonte di reddito per il settore a cui però il Laos sarà probabilmente costretto a rinunciare del tutto a causa delle pressioni internazionali, in particolare delle Nazioni Unite.
Un’altra risorsa molto poco sfruttata dal Paese sono le foreste, caratterizzate dalla presenza di legname pregiato, e che si estendono su oltre il 50% del territorio nazionale.
Come anticipato la produzione di energia elettrica è stata invece fortemente potenziata negli ultimi anni: oggi l’elettricità in Laos è quasi interamente d’origine idrica e viene in gran parte fornita dalla centrale di Nam Ngum di Vientiane, la capitale del Paese che si affaccia sulle rive del fiume Mekong.
L’industria ha carattere prevalentemente artigianale e si concentra prevalentemente sulla produzione di tessuti, calzature e altri articoli di abbigliamento. Di minore importanza ma comunque da segnalare la presenza di aziende che lavorano in altri comparti come ceramica, alimentare ed edilizia.
Gli scambi con l’estero si realizzano specialmente con Thailandia, Giappone e Vietnam verso i quali si esportano soprattutto legname, energia elettrica e caffè.
A livello di import invece il Laos necessita di macchinari, prodotti industriali e combustibili oltre ad una robusta dose di know-how che certamente può essere fornita anche dalle PMI italiane.
Oggi però il valore dell’interscambio fra Italia e Laos rimane assai contenuto e viene stimato in appena 25 milioni di euro: acquistiamo prevalentemente articoli di abbigliamento ed esportiamo tessuti, macchinari ed articoli in plastica.
Infine va evidenziato che soprattutto, per i Paesi in via di sviluppo, è di fondamentale importanza saper attrarre capitali stranieri e per quel che riguarda il piccolo Paese asiatico si nota come sia in particolare Pechino ad investire risorse non trascurabili in Laos con lo scopo di creare un vero e proprio corridoio commerciale strategico che colleghi la Cina con la Thailandia.
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Fonte: a cura di Exportiamo, di Marco Sabatini, redazione@exportiamo.it
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