Paraguay, la seconda economia che cresce più rapidamente in Sudamerica

Paraguay, la seconda economia che cresce più rapidamente in Sudamerica

27 Febbraio 2017 Categoria: Focus Paese Paese:  Paraguay

Nel cuore del Sudamerica, posto fra la foresta amazzonica ed una vasta zona desertica, sorge il Paraguay ovvero l’unico Paese dell’America del Sud che, insieme alla Bolivia, non possiede alcuno sbocco sul mare.

Nonostante la crisi attraversata da molti Paesi dell’area latina il Paese sembra invece conservare delle rispettabili performance economiche (PIL 2016: +3,5%) e buone prospettive di sviluppo.

A confermarlo è stato il Cepal – la Commissione economica per l’America Latina e i Caraibi – ovvero una delle cinque commissioni economiche regionali che riportano al Consiglio economico e sociale dell’ONU.

L’organismo ha infatti recentemente diffuso le proprie previsioni sul PIL per il 2017 che vedono Asunción come la seconda economia più in crescita di tutta l’area sudamericana con un incremento della ricchezza che dovrebbe attestarsi intorno al 3,8%, leggermente inferiore a quello del Perù che dovrebbe invece crescere del 4%.

Un ritmo più che interessante soprattutto se confrontato con le previsioni, assai più modeste, che riguardano l’intera area latina (+1,3%) anche se in miglioramento rispetto ad un 2016 durante il quale si è registrata una contrazione media della ricchezza pari all’-1,1%.

Il Presidente-imprenditore conservatore Horacio Cartes, che governerà il Paese fino al 2018, mira quindi a sfruttare il buon momento dell’economia per accompagnare il Paraguay verso un processo di modernizzazione assolutamente necessario.

Fra le questioni più urgenti da affrontare ci sono senza dubbio il contrasto alla povertà che interessa oltre il 50% dei cittadini paraguaiani e la creazione di nuovi posti di lavoro (la disoccupazione – attualmente al 6,2% – è salita di 0,4 punti percentuali rispetto al 2015).

Cartes è il sesto presidente eletto dopo la caduta della dittatura del 1989 e il quarto presidente che, senza essere un politico, ha conquistato la massima carica della Repubblica.

Ma Cartes non rappresenta il nuovo: basti pensare che il partito con cui si è candidato – il Partido Colorado – ha governato il Paese per 61 anni ed ha addirittura appoggiato la dittatura di Alfredo Stroessner (1954-1989).

Il Presidente milionario ha comunque cercato di tradurre in pratica quanto promesso e fra le misure più importanti approvate dal suo esecutivo ci sono la c.d. legge di alleanza pubblico-privata, nata al fine di incentivare la partecipazione di capitali privati nel campo infrastrutturale, e la legge di protezione degli investimenti che meglio garantisce i capitali provenienti dall’estero.

Tuttavia si ha la sensazione che il rilancio definitivo e pieno del Paese sia vincolato all’implementazione due importanti riforme che riguardano la burocrazia ed il sistema giudiziario.

Va poi ricordato che stiamo parlando di un Paese ancora molto dipendente dal proprio comparto agricolo dominato da ricchissimi latifondisti che sfruttano masse di poveri contadini da generazioni.

E dunque una delle altre principali ragioni delle enormi diseguaglianze presenti nel Paese risiede nell’assenza di una riforma agraria che dovrebbe almeno parzialmente redistribuire i terreni considerando che il 2% della popolazione possiede il 98% dei terreni arabili.

Investire in Paraguay

Ci sono una serie di ragioni che dovrebbero spingere un imprenditore a considerare l’idea di investire in Paraguay, fra queste:

- Ampia di disponibilità di energia elettrica a buon mercato e di materie prime fra cui petrolio e metalli preziosi;

- Essere un Paese a tassazione territoriale: in Paraguay vengono tassati i residenti solo in base al reddito prodotto da fonti locali. In pratica se sei residente in Paraguay e vendi all’estero non paghi tasse;

- Disponibilità di manodopera a basso costo di giovane età (circa i ¾ della popolazione ha meno di 35 anni) anche se il livello medio di istruzione non è elevato;

- Imposta sul reddito e IVA pari a solo il 10%.

I settori di investimento più interessanti sono:

- Infrastrutture (energia, strade, aeroporti, trasporto urbano, trattamento acque);

- Edilizia (residenziali, turistiche, commerciali);

- Manifattura (tessile e confezioni, cuoio, autoricambi);

- Impiantistica per il trattamento di carne e derivati;

- Biocombustibili.

Per quanto riguarda invece i settori in cui il nostro Made in Italy conserva ottime possibilità di successo ricordiamo:

- Meccanica, specialmente per quel che concerne macchinari ed attrezzature di vario genere dal momento che la produzione autoctona è limitata in quantità e qualità;

- Agroalimentare in cui si rileva una crescente richiesta di prodotti di fascia medio-alta.

In conclusione non è da trascurare il fatto che il Paraguay rappresenti una porta di accesso privilegiata al MERCOSUR, un mercato che raccoglie oltre 300 milioni di consumatori.

N.B. Elenco aggiornato degli approfondimenti della nostra rubrica “Focus America Latina” disponibili cliccando qui e scorrendo fino alla fine dell’articolo

Fonte: a cura di Exportiamo, di Marco Sabatini, redazione@exportiamo.it

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