Cambogia, un Paese dinamico ma poco democratico

Cambogia, un Paese dinamico ma poco democratico

20 Febbraio 2017 Categoria: Focus Paese Paese:  Cambogia

La Cambogia è uno Stato con una storia ed una cultura che mescola influenze asiatiche ed europee, dal momento che la dominazione francese del territorio è durata per ben 90 anni (1863-1953).

Nello Stato, che oggi conta poco meno di 16 milioni di abitanti, si rintracciano comunque anche un mix di tradizioni culturali prevalentemente legate al subcontinente indiano.

Il Paese, dove la democrazia appare ancora un miraggio – con il premier Hun Sen al governo dal 1993 anche grazie ad una forte repressione operata nei confronti della principale forza di opposizione - dimostra tuttavia un dinamismo assai interessante con una crescita che ormai da tre anni si attesta intorno al 7%.

Dunque, mentre nella società crescono i conflitti sociali Hun Sen è diventato il capo di governo con la maggiore anzianità di mandato di tutto il Sud-est asiatico.

L’economia del Paese si fonda sulle esportazioni ed in particolare sullo sfruttamento di grandi masse di lavoratori impiegati nella manifattura del settore tessile e dell’abbigliamento con orari di lavoro pesanti e paghe molto poco generose.

Le assai precarie condizioni di queste masse di lavoratori hanno convinto il governo ad adottare una misura che andasse incontro, anche se in misura assai limitata, ai lavoratori del settore a cui è stato innalzato (dal primo gennaio 2017) il livello di stipendio minimo da 140 a 153 dollari al mese.

Ma questa attenzione nei confronti del settore non è certo un semplice atto di buonsenso politico bensì risponde ad uno specifico calcolo economico perché il settore tessile, che produce ricchezza per $5 miliardi, riveste una rilevanza strategica specialmente nell’ambito export, rappresentando circa l’80% del totale delle vendite all’estero del Paese.

Oggi, in ogni caso, la Cambogia può ritenersi una delle economie più aperte di tutto il Continente asiatico e le attività economiche si dipanano soprattutto nell’area che si sviluppa attorno alla capitale Phnom Penh.

Con i suoi due milioni questa è infatti la città più vasta e popolosa del Paese nonché il maggiore centro commerciale e culturale.

La città è anche una meta turistica di una certa importanza ed è rinomata per la sua architettura, che risente sia dello stile tradizionale khmer sia di quello ereditato durante la dominazione coloniale francese.

Perché investire qui?

La Cambogia offre diversi vantaggi ai business-man intenzionati ad investire nel Paese, fra cui:

• La possibilità di realizzare IDE al 100% con capitali propri poiché non vige l’obbligo di avere un partner locale per creare una nuova attività economica;

Bassa imposizione fiscale e forti incentivi governativi sugli investimenti;

Nessuna restrizione su investimenti e trasferimenti bancari verso o al di fuori della Cambogia;

• Numerosi accordi commerciali regionali che garantiscono basse tariffe doganali sulla maggior parte dei prodotti;

• Adesione al programma europeo “Everything But Arms” (tutto tranne armi) che offre a 48 Paesi in via di sviluppo un accesso alle esportazioni in Europa esente da dazi;

Costo del lavoro molto basso e popolazione giovanissima (circa il 50% dei cambogiani ha meno di 15 anni),

• Presenza di numerose Special Economic Zones che concedono agli investitori importanti agevolazioni e sono in grado di attrarre ingenti capitali d’investimento.

Uno dei limiti più grandi del sistema Paese cambogiano è costituito invece dal fatto che non è possibile per uno straniero possedere terreni. Esiste tuttavia una soluzione a questo problema perché è possibile stipulare lunghi contratti di locazione (fino a 50 anni).

Dove investire?

Oltre al settore tessile, vero e proprio pilastro dell’economia cambogiana, esistono altre opportunità d’investimento settoriale per le aziende straniere interessate al Paese.

I settori maggiormente interessanti sono:

- Turismo e settori connessi: secondo l’Agenzia ONU per il Turismo Mondiale (UNWTO) il Paese rappresenta una delle destinazioni turistiche con maggiori potenzialità di sviluppo nel Sud–Est asiatico;

- Agroindustria: il governo locale favorisce gli investimenti agro-industriali attraverso concessioni di terreno pubblico. Per le PMI interessate si prospettano opportunità importanti nella fornitura di tecnologie di irrigazione, tecnologie agricole e tecnologie di trasformazione agroalimentare;

- Costruzioni: la Cambogia offre un ambiente favorevole verso nuovi progetti immobiliari e la recente apertura di centri commerciali ha restituito nuova linfa al mercato cambogiano;

- Risorse minerarie: il settore rimane ampiamente inesplorato nonostante le grandi opportunità derivanti dallo sfruttamento di minerali come bauxite, rame, zinco, oro e ferro;

- Farmaceutica: il mercato è molto segmentato ed è assente una regolazione sui prezzi e distribuzione dei farmaci di cui, comunque, vi è grande richiesta.

N.B. Elenco aggiornato degli approfondimenti della nostra rubrica “Focus Asean” disponibili cliccando qui e scorrendo fino alla fine dell’articolo

Fonte: a cura di Exportiamo, di Marco Sabatini, redazione@exportiamo.it

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