Uruguay, un mercato piccolo ma tutto da esplorare

Uruguay, un mercato piccolo ma tutto da esplorare

16 Gennaio 2017 Categoria: Focus Paese Paese:  Uruguay

“La mia idea di vita è la sobrietà. Concetto ben diverso da austerità, termine che avete prostituito in Europa, tagliando tutto e lasciando la gente senza lavoro. Io consumo il necessario ma non accetto lo spreco. Perché quando compro qualcosa non la compro con i soldi, ma con il tempo della mia vita che è servito per guadagnarli. E il tempo della vita è un bene nei confronti del quale bisogna essere avari. Bisogna conservarlo per le cose che ci piacciono e ci motivano. Questo tempo per se stessi io lo chiamo libertà. E se vuoi essere libero devi essere sobrio nei consumi. L’alternativa è farti schiavizzare dal lavoro per permetterti consumi cospicui, che però ti tolgono il tempo per vivere”.

La popolarità raggiunta da Josè Mujica, “Presidente della Repubblica più povero al mondo” che ha governato l’Uruguay dal 2010 al 2015 e che donava ai poveri del suo Paese il 90% del proprio compenso, ha certamente contribuito a restituire alla piccola realtà latinoamericana una certa visibilità a livello internazionale.

In effetti oggi l’Uruguay anche grazie alle riforme portate a termine dal Governo Mujica - che alla fine del suo primo mandato ha scelto di non ricandidarsi - è uno dei Paesi più socialmente ed economicamente sviluppati del Sud America.

Economia

Elettricità, gas, idroelettrico, agropastorizia ed industria manifatturiera sono i settori che hanno guidato l’aumento del PIL negli ultimi anni. A ben vedere però esso ha rallentato sensibilmente nell’arco dell’ultimo triennio passando da +2,8% del 2014 al +1% del 2015 fino ad abbassarsi, per quel che riguarda l’anno appena terminato, ad un modesto +0,1%.

L’inflazione continua ad aggirarsi attorno al 10% mentre il debito pubblico, seppur in calo, continua a tenere in allerta le autorità (attualmente ammonta al 62,8% del PIL).

La politica economica uruguaiana è comunque considerata equilibrata e non suscita particolari preoccupazioni da parte del Fondo Monetario Internazionale. Tuttavia esistono alcune criticità che è bene segnalare, fra cui:

  • diffuse resistenze di carattere corporativo e sindacale;
  • evidenti carenze infrastrutturali;
  • volubilità dei prezzi delle commodities eccessivamente dipendenti dalle condizioni (precarie) delle economie argentina e brasiliana;

Made in Italy

Nel piccolo Paese sudamericano i prodotti italiani sono generalmente posizionati in una fascia di prezzo medio-alta ed i consumatori ne riconoscono il buon rapporto qualità prezzo.

Le migliori opportunità di business per le imprese del Belpaese in Uruguay sono quelle offerte dal settore dell’agroalimentare nel quale si segnala un forte bisogno di macchinari ed attrezzature.

L’Uruguay necessita, inoltre, di macchine per la lavorazione della pelle e del cuoio, di tecnologie per le energie rinnovabili e per il trattamento dei rifiuti urbani ed industriali.

Altre ottime opportunità per le nostre PMI si riscontrano nei seguenti comparti:

- Trasporti, logistica ed infrastruttura: grazie agli interventi previsti dal piano quinquennale del “Ministero y Obras Publicas”. L’adeguamento infrastrutturale riguarderà in particolare il trasporto aereo, fluviale e ferroviario oltre al sistema portuale;

- Abbigliamento: soprattutto per i capi pret-a-porter: nel settore moda le importazioni sono infatti registrate in aumento;

- Meccanica.

Al momento l’Italia è il quarto Paese UE che più esporta in Uruguay dietro Germania, Spagna e Francia, nonché l’undicesimo a livello internazionale.

I rapporti tra il nostro Paese e l’Uruguay sono storicamente molto buoni e sono rafforzati dalla consistente presenza di nostri connazionali sul territorio (una comunità folta ed influente). Va anche detto che ben il 40% della popolazione ha origini italiane.

Perché investire qui?

Secondo la classifica di “Trasparency International”, l’Uruguay è il Paese sudamericano con il minor grado di corruzione (è collocato al 20esimo posto in classifica a pari merito con il Cile). La gestione finanziaria del Paese è equilibrata e, dal punto di vista macroeconomico, le prospettive sono buone. A favore delle imprese che vogliono investire in Uruguay vi sono:

  • sicurezza giuridica;
  • ampia disponibilità di materie prime agricole;
  • manodopera qualificata;
  • un programma di incentivi agli investimenti efficienti che prevede esenzioni fiscali e doganali.

In conclusione, nonostante sia bene ricordare che stiamo parlando di un mercato di dimensioni assai ridotte (circa 3,3 milioni di consumatori), l’Uruguay può certamente rappresentare un’opportunità molto interessante per le produzioni Made in Italy all’interno di un’area geografica le cui potenzialità sono ancora tutte da esplorare.

Fonte: a cura di Exportiamo, di Francesco Bromo, redazione@exportiamo.it

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