Nella nostra rubrica “Un’Italia da Export” abbiamo il piacere di ospitare i contributi delle eccellenze targate Made in Italy che con competenza e coraggio si affacciano sui mercati internazionali. Tra le startup più interessanti del Belpaese c’è Tannico, un portale che può essere definito a tutti gli effetti una cantina virtuale e che sta smentendo tutti quelli che sostenevano non sarebbe stato possibile avere successo vendendo vino online in Italia.

Da dove nasce l’idea di Tannico?

Tannico nasce a fine 2012 dall’idea di Marco Magnocavallo, già imprenditore di successo con Blogo e Venture Capitalist. La scelta di partire con un’enoteca online deriva da due fattori principali: l’arretratezza della penetrazione delle vendite online di vino in Italia rispetto al resto dell’Europa e la frammentazione del mercato vitivinicolo che solo in Italia è composto da oltre 100.000 aziende.

Da chi è composto il vostro team e quali sono le competenze più importanti per lo sviluppo e la 
crescita della vostra idea imprenditoriale?

Il team è composto da personale esperto di nuove tecnologie (big data, analisi dei dati, sviluppo di tecnologie web e mobile) e da risorse specializzate ed esperte nel mondo del vino (buyer, sommelier, giornalisti specializzati nel settore). Entrambe le specializzazioni sono molto importanti: conoscenza del mercato specifico e delle dinamiche online sono le armi che hanno permesso a Tannico di affermarsi in breve tempo come leader sul mercato italiano.

Quali sono le principali difficoltà che una startup incontra nel mercato italiano?

Sicuramente la raccolta di capitali che in Italia è ancora abbastanza difficile, il secondo punto critico è l’attività di recruiting. Trovare persone motivate, intraprendenti e autonome non è semplice.

Quali mercati internazionali pensate siano più attrattivi per il vostro business e quali quelli dove trovare più facilmente investitori o finanziamenti?

I mercati nei quali espanderemo le attività di Tannico nei prossimi mesi sono quelli dei principali Paesi europei tra cui Francia, Germania, Svizzera, Olanda, Belgio e UK dove siamo già attivi da settembre 2016.

Partecipare a programmi di supporto e tutoraggio offerti da incubatori ed acceleratori italiani genera un’utilità ed un vantaggio competitivo per una startup?

Siamo stati finanziati in un primo round seed dall’acceleratore Boox che ci ha supportato nelle prime fasi di lancio.

Quale consiglio dareste ai giovani startupper che intendono sviluppare una propria idea in Italia?

Di trovare un mercato che non sia troppo piccolo e di costruire da subito un team con competenze diversificate.

Obiettivi per il futuro…

Dopo il lancio sul mercato UK avvenuto a settembre 2016, a inizio 2017 partiremo con diversi altri mercati europei. In parallelo stiamo partendo con il servizio Tannico Intelligence, dedicato alle cantine a cui forniamo gratuitamente moltissimi dati sul profilo demografico e di consumo dei loro clienti.

Fonte: a cura di Exportiamo, di Marco Sabatini, redazione@exportiamo.it

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